InCarena: uno dei GP più tristi

Quali prospettive per il futuro? Come riportare in auge l'Italia del motociclismo? L'addio di Loris e la scomparsa di Sic amplificano un vuoto che lascia sgomenti

Valencia (SPA) - Tre titoli mondiali, 99 podi, 22 anni di gare, vi basta o vado avanti?
Loris Capirossi saluta il mondiale con un ultimo giro fatto con gli occhi pieni di lacrime. Di fronte a uno che ha corso da protagonista per oltre due decenni, penso che sia d'obbligo un applauso in piedi (standing ovation) e un monumento. Siete d'accordo sul fatto che con Loris se ne va un gran pezzo di storia del mondiale? Si, perché Capirex ha corso il 41% delle gare mondiali.

Una stagione che si può riassumere in un giorno: Stoner che vince con la Honda, pochissime moto al via, Rossi che, non certo per colpa sua, vede la gara degli altri.
Stoner, per riassumere, è giustamente il numero uno, la MotoGP ha bisogno di nuova linfa, la Ducati di una moto vincente e, se vogliamo, di un po' di fortuna in più. Corretta come interpretazione?
Marco non c'è più e il vuoto è grandissimo, soprattutto per noi italiani. Parlo a livello sportivo: Dovizioso è terzo nel mondiale, Rossi ha fatto un podio, Iannone terzo in Moto2, questo è ciò che hanno fatto gli italiani in questa stagione. E poi la 125 dove siamo comparse. Siamo ad un punto basso nella storia di una tra le più celebrate scuole motociclistiche del mondo, che fare per tornare grandi?
Giustamente Simoncelli è stato celebrato a Valencia con colore, rumore e commozione. Forse con un po' di spettacolarizzazione di troppo. Credetemi, c'è chi ha un dolore grande come una casa dentro, ma se lo tiene. Altri no. Che ne pensate?
Tutta la solidarietà del mondo a Genova e a chi ha vissuto il terrore dell'onda di fango che travolge vite e cose.
Nonostante tutta la buona volontà, quello di Valencia è stato uno dei GP più tristi della mia vita.