Motogp
Un'azienda italiana per i rischi di Fukushima
I tecnici dell'Arpa Emilia-Romagna in Giappone per stabilire se sarà sicuro disputare il Gp a Motegi a ottobre. I piloti perplessi ma la Honda fa pressing
Sono operativi dal 10 luglio in Giappone, nella zona di Fukushima, i tecnici Arpa Emilia-Romagna, con la loro strumentazione portata dall'Italia e ci resteranno per circa 2 settimane.
L'obiettivo di questa missione scientifica è rispondere alla domanda fondamentale di questi giorni: si può correre senza reali rischi per salute a Motegi in ottobre?
Ricordiamo che la pista di proprietà Honda si trova a circa 120 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima, fortemente colpita dallo tsunami (maremoto) del marzo scorso.
La Federazione Motociclistica Internazionale e la Dorna hanno deciso un'attenta opera di monitoraggio dell'ambiente e degli alimenti per escludere possibili rischi alla salute dei team e dell'organizzazione, attraverso una struttura specializzata. La scelta è caduta sul Centro Tematico Regionale di Arpa Emilia-Romagna con sede nel piacentino che si occupa di radioattività.
Tre tecnici di Arpa (il responsabile del centro Roberto Sogni e i collaboratori Annibale Gazzola e Laura Gaidolfi) stanno ora lavorando nella zona del circuito, per analizzare la radioattività in campioni di alimenti e ambientali di aria e suolo utilizzando una sofisticata strumentazione portata dall'Italia. I risultati delle circa 200 analisi, effettuate in circa 15 giorni, saranno consegnati alla FIM e alla Dorna a fine luglio e verranno resi pubblici nelle forme e nei modi più opportuni.
Intanto la Honda ha iniziato un'opera di convincimento sui propri piloti ufficiali, sempre ricordando che non obbligherà nessuno a correre, ma caldeggiando la presenza dei propri top rider. Tra questi c'è anche Casey Stoner, impegnato nella lotta per il mondiale con Jorge Lorenzo. Incredibile ma vero sono proprio i due piloti di punta della stagione ad essere i meno convinti a partecipare al GP del Giappone!
L'obiettivo di questa missione scientifica è rispondere alla domanda fondamentale di questi giorni: si può correre senza reali rischi per salute a Motegi in ottobre?
Ricordiamo che la pista di proprietà Honda si trova a circa 120 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima, fortemente colpita dallo tsunami (maremoto) del marzo scorso.
La Federazione Motociclistica Internazionale e la Dorna hanno deciso un'attenta opera di monitoraggio dell'ambiente e degli alimenti per escludere possibili rischi alla salute dei team e dell'organizzazione, attraverso una struttura specializzata. La scelta è caduta sul Centro Tematico Regionale di Arpa Emilia-Romagna con sede nel piacentino che si occupa di radioattività.
Tre tecnici di Arpa (il responsabile del centro Roberto Sogni e i collaboratori Annibale Gazzola e Laura Gaidolfi) stanno ora lavorando nella zona del circuito, per analizzare la radioattività in campioni di alimenti e ambientali di aria e suolo utilizzando una sofisticata strumentazione portata dall'Italia. I risultati delle circa 200 analisi, effettuate in circa 15 giorni, saranno consegnati alla FIM e alla Dorna a fine luglio e verranno resi pubblici nelle forme e nei modi più opportuni.
Intanto la Honda ha iniziato un'opera di convincimento sui propri piloti ufficiali, sempre ricordando che non obbligherà nessuno a correre, ma caldeggiando la presenza dei propri top rider. Tra questi c'è anche Casey Stoner, impegnato nella lotta per il mondiale con Jorge Lorenzo. Incredibile ma vero sono proprio i due piloti di punta della stagione ad essere i meno convinti a partecipare al GP del Giappone!