Jerez de la Frontera (SPA) - La MotoGP ha nuove regole per il 2010. Sei motori per tutta una stagione, 10 punti di penalità se ne verrà utilizzato uno in più, per i rookie un anno obbligatorio in un team satellite… Insomma, si cambia, si riducono a 8 giornate i test, arriva la Moto 2, ma cosa ne pensa Vito Ippolito, presidente FIM, insomma, la persona che sulla carta è l'autorità numero uno del motociclismo?
"Riguardo a chi debutta abbiamo pensato che un anno in un team satellite voglia dire un grande aiuto alle squadre che potranno avere piloti interessanti.

Non è detto che questa regola duri in eterno, diciamo che secondo noi ci saranno ancora due anni difficili per l'economia e almeno per questo periodo chi debutta nella top class lo dovrà fare in una squadra privata".
Va bene, ma un campione del mondo della 250, o uno che ha vinto SBK o AMA potrebbe avere il diritto di fare ciò che vuole? Ma oramai è andata così, Ippolito però vede uno scenario che va più avanti, oltre il 2010…
"Ci saranno altri cambiamenti, li faremo assieme ad altri soggetti come i costruttori, programmi comuni, in accordo con tutti".
Insomma, tornate a comandare in uno sport dove i promoter comandano al 100%?
"Faccio un esempio, con Dorna il rapporto continua da 15 anni e ci sono cose che non sono mai state chiarite, stesso discorso in Superbike. Noi dobbiamo riprendere il controllo della parte sportiva. Il promoter deve pensare alla parte economica, noi dobbiamo ritornare ad essere un'istituzione. Con Dorna abbiamo un ottimo rapporto, ma i contratti che abbiamo sono stati fatti in un periodo in cui la FIM non era pronta a questa nuova visione dello sport. Non c'erano persone adatte e siamo rimasti fuori dal tavolo delle decisioni. Adesso voglio iniziare a preparare il futuro, ovvero occupandoci di sport e di regole".
Più sport o spettacolo?
"Ci sarà sempre lotta tra questi due aspetti, sono due forze che non sempre vanno nella stessa direzione".