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Il mistero di Pedrosa

di Marco Masetti il 10/03/2009 in Motogp

Spesso infortunato, sottoposto a interventi chirurgici effettuati in gran segreto, la prima guida della Honda salterà anche quest'anno la delicata fase di precampionato. Ha davanti a sè una stagione molto difficile

Guida benissimo, è ufficiale HRC, ha vinto il mondiale in 125 e 250, è giovane e minuto, eppure non è simpatico… Questa se vogliamo è la strana storia di Dani Pedrosa, nato il 29 settembre del 1985 che, a meno di un deciso cambio di direzione, è già destinato a iniziare la fase calante nella carriera.
Ancora una volta, dopo quanto è successo nelle due ultime stagioni, la Honda si ritrova con il suo pilota numero uno che salta in pratica la delicata fase del precampionato, quando si mettono a punto e si definiscono le fasi di sviluppo della moto per la stagione.
Il mistero di Pedrosa

Certo, è sfortunato, perché gli incidenti non si possono prevedere, però vederlo arrivare a Sepang, ai primi test, già zoppicante e sofferente faceva capire che qualcosa non andava. Infatti tornò a casa in anticipo sulla fine delle prove. La Honda, che non conosceva la reale entità del problema, emise un comunicato nel quale dichiarava che il lavoro era già stato svolto e che non c'erano problemi.
Però Pedrosa era arrivato menomato a causa di un misterioso intervento chirurgico subito durante l'inverno che gli ha lasciato qualche problema di troppo. Lo si è visto nei successivi test in Qatar: fermo quando la pista non era quasi praticabile (giusta precauzione), ha iniziato a girare dopo gli altri, cadendo quasi subito. Non certo per colpa sua o delle sue condizioni. Però dopo la caduta sono venute fuori complicazioni. Innanzitutto non ci piace, e lo ripetiamo, vedere un pilota portato via in barella, con il respiratore piantato in faccia e la tuta insanguinata e sentirci dire "tutto va bene". Non ci sta, non è serio.
Poi il polso sinistro con il radio rotto e soprattutto la ferita al ginocchio che non si richiude, nemmeno dopo i punti di sutura. L'intervento cui il pilota si è dovuto sottoporre poi in Spagna ha richiesto un trapianto di pelle, ma non è una prassi ordinaria. Un minimo di conoscenze mediche ci porterebbe a sospettare problemi più gravi di un semplice taglio.
Dani salterà anche i test Irta programmati a fine marzo, e qualcuno pensa che difficilmente sarà al via della prima gara della stagione in Qatar. Magari correrà soffrendo e lottando, lo ha sempre fatto, ma non è bello.
Pedrosa è un duro, abituato a soffrire. Quando si ruppe entrambe le caviglie con la 125, arrivò ai primi test della 250 sulle stampelle, bianco in volto come un cencio lavato. Anche nella stagione 2008 si è fatto male parecchio. Alla fine ha chiuso bene, ma sempre lontano dal titolo, anche a causa di decisioni poco azzeccate. Come il vantaggio abbassato di qualche secondo, segnalato sulla lavagna in Germania, quando era primo sotto la pioggia. Cadde, si fece male, e forse buttò via la possibilità di lottare per il mondiale.
In Spagna la Repsol, suo (e della Honda) grande sponsor, ha sostituito i quadri dirigenti. E la corrente a lui favorevole non c'è più. Si parla sempre più di un progetto spagnolo che riguarda la Formula 1, ma anche di un nuovo pilota da portare in HRC, Jorge Lorenzo.
Quest'anno Pedrosa deve vincere anche per questo e non sarà facile, perché oltre a Rossi, Stoner e Lorenzo, c'è anche una moto da definire, senza poter contare sulla prima guida. Pedrosa l'anno scorso scelse la moto con distribuzione convenzionale mentre Hayden decise che la "pneumatica" era meglio. E' andata a finire con Hayden alla Ducati, ma la moto che usa pedrosa deriva proprio dalle scelte di Hayden. Chissà se Dovizioso farà qualche scelta utile al pilota "costretto" ad essere antipatico.

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