Barcellona (SPA) – Valentino Rossi e pole, due parole che stanno bene insieme e sulla sua pista preferita (a fine turno ci scherza e dice: “Non so quale sia la mia preferita, nel dubbio ho fatto la pole”, abbatte il precedente primato e mette un’ipoteca grande come una casa sulla vittoria della gara di domani. Non ci sono storie, gli altri non ce l’hanno fatta, il Rossi di Barcellona fa paura e non ci vuole un genio a capire che da qui alla fine del mese (ovvero alla fine dei GP di Gran Bretagna e Olanda) Valentino vuol conquistare il massimo in termini di punti.

Per capire come sarà la gara c’è da guardare la prima fila, dove a soli 61’’ c’è Randy De Puniet che merita gli applausi per aver corso con un ginocchio gonfio come un “melone” per una botta riportata al Mugello e che alla fine dedica la prima fila ad un amico scomparso di recente. E più dietro, a 162’’ c’è il vero rivale di Valentino, Daniel Pedrosa, che su questa pista ha fatto vedere cose notevoli.
E’ lo spagnolo il rivale numero uno e lo sanno anche i sassi qui. Eppure in seconda fila troviamo Stoner che, fino a quando non sono state sparate le gomme da qualifica, ha comandato le danze. Parlando di velocità di punta, la Ducati di Casey Stoner ha fatto segnare una punta di quasi 320 km/h contro i 307 km/h di Rossi, ma si sa, la velocità conta fino ad un certo punto.
L’australiano della Ducati ha un bel passo, anche se gli mancano le prestazioni di Rossi che anche a livello di passo ha nel polso destro l’arma per vincere la partita. Con Casey in seconda fila troviamo il solito John Hopkins, oramai pilota di vertice, e Colin Edwards. Il duello Bridgestone–Michelin è bello vivo con prestazioni molto simili sia nelle coperture di gara che nelle qualifiche.
Ipotesi che trova conferma anche nella terza fila che mixa Nicky Hayden (finalmente guardabile) davanti a Tony Elias e Marco Melandri. Unici a far qualcosa di buono con le Honda satellite, al contrario di Shinya Nakano e Carlos Checa, rispettivamente 12.mo e 14.mo. Manca Olivier Jacque che nelle libere del mattino è caduto riportando un colpo di frusta al collo, ma in classifica non vanno bene nemmeno le altre Ducati: Alex Hofmann è decimo, non male per il tedesco, ma Barros, sul podio al Mugello è solo 14.mo. Peggio ancora, 17.mo, Loris Capirossi che spara ben tre gomme da qualifica ma sempre senza risultato. Mentre girava con la prima si è rotta la moto (causa ancora da scoprire), con la seconda ha trovato Barros in traiettoria, con la terza… Beh, in questo caso non è andata la gomma. Per Loris una giornata nerissima, con dietro solo le derelitte e lentissime KR dei fratelli Roberts, davvero troppo lenti e oramai meri riempitivi della griglia di partenza.
Bene, il pronostico lo sapete già: Rossi favorito, Pedrosa da quelle parti e gli altri più indietro. Un film già visto.