di Marco Masetti

Jerez (Spa) - Due cose sono sicure dopo questa prima giornata di 250 sulla pista di Jerez: Pedrosa difficilmente mollerà l'amato numero uno e questa classe conquisterà gli spettatori, perché il livello di competitività è notevole. Pochi giri d'assaggio dopo mezzogiorno (nella notte era piovuto) e subito i più forti iniziano a pestare nonostante oggi tutti avessero parecchio da fare.

I team Aprilia presi nella comparazione tra moto 2004 e 2005, quelli Honda a cercare il setting ideale con la nuova moto. Il vecchio record della pista scompare ad opera di Sebastian Porto (che ne era detentore). L'argentino, capello fluente e aria grintosa, imprime subito un ritmo molto rapido alle prove dimostrando che ha voglia di giocarsi questa grande occasione di diventare campione. In fin dei conti corre per un team che ha Aprilia di prim'ordine e una gestione tecnica da riferimento.
Ma sulla sua strada e su quella di tutti gli altri contendenti al trono c'è un ostacolo che a occhio non sembra un gran che, ma in pista fa spavento. Si chiama Dani Pedrosa, sempre piccolissimo ma anche veloce come un fulmine, sicuro e preciso, un tutt'uno con la sua Honda. Anche lui ha lavorato sodo, alternando soluzioni varie, ma quando c'è da dare la zampata, Dani è sempre presente.
E con lui il compagno di squadra Hiroshi Aoyama, altro ragazzo interessante che dopo un anno di apprendistato, ha memorizzato le piste del mondiale e diventa un altro brutto cliente. De Angelis ha lavorato sodo nella comparazione tra il modello 2004 e 2005 della RSW ufficiale, e quando era pronto a tirare al massimo, il turno era già finito. Quando si dice lavorare sodo...
Anche lui ha un compagno di squadra che sta lavorando, Simone Corsi, debuttante in 250 che ha avuto difficoltà all'inizio: "Mi facevano male le braccia e guidavo contratto, dopo mi sono sciolto un po' facendo correre la moto e mi sono tolto più di un secondo".
Altro personaggio interessante è Andrea Dovizioso: anche per il campione del mondo della 125, una giornata di esperimenti alla ricerca di un buon setting. "Rispetto al test precedente ho fatto un passo avanti, ma non sono ancora a livello di Porto e Pedrosa. Ho bisogno di girare e provare, domani vedrò di accorciare le distanze".
Dovizioso ha in scia il compagno di squadra Takahashi, altro giapponese in crescita. Sulla piazza ci sono anche Stoner, veloce nonostante abbia un'influenza che lo ha messo KO e Locatelli. Il bresciano del team Carrera commenta così: "Secondo me la versione 2005 ha un bel potenziale di sviluppo, ma non c'è ancora un bilanciamento ideale. La mia squadra ha bisogno di informazioni maggiori".
In netta crisi i piloti con le moto kit, alle quali restano solo le briciole che cadono dal ricco piatto degli ufficiali. Tra loro il migliore è Alex Debon 13esimo con la Honda kit del team Wurth. La Fantic chiude sempre lo schieramento, ma la debuttante moto italiana ha fatto 46 giri con Vincent e non è poi tanto lontana dal gruppo.

I risultati

1. Porto 1’43’’403
2. Pedrosa 1’43’’700
3. Aoyama 1’43’’831
4. De Angelis 1’43’’981
5. Stoner 1’44’’290
6. Dovizioso 1’44’’532
7. Takahashi 1’44’’544
8. Lorenzo 1’44’’655
9. De Puniet 1’44’’772
10, Locatelli 1’44’’784
11. Barbera 1’44’’914
12. Corsi 1’45’’028
13. Debon 1’45’’208
14. Jenkner 1’45’’447

17 Giansanti 1’46’’201
20 Baldolini 1’47’’025
21 Ballerini 1’47’’793
27 Ferro 1’52’’758