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Ducati-Bridgestone: i risvolti

il 16/11/2004 in Motogp

Il matrimonio tra la Rossa e la Casa di pneumatici giapponese implica aspetti economici e tecnici, Ce li spiegano Suppo, il team director della squadra e Capirossi, il primo pilota

di Marco Masetti


Da sinistra Livio Suppo con Loris Capirossi

E’ la notizia più interessante di questo inverno, non tanto dal punto di vista dello scoop, perché è da un po’ di tempo che ne parliamo, ma per i tanti risvolti che il matrimonio Ducati – Bridgestone implica. Ad esempio, ci sono asettii commerciali in questa operazione che riguardano la moto di serie, oppure la Casa bolognese aveva bisogno del supporto economico del gommista giapponese per far crescere il progetto MotoGp? Ma soprattutto, come andranno le nuove coperture, si sposeranno bene con la Desmosedici, peraltro in piena evoluzione in vista della stagione 2005? Tanti interrogativi ai quali inizieremo a rispondere presto, ovvero dai test che la prossima settimana si disputeranno sulla pista di Jerez de la Frontera. Intanto sentiamo cosa ne pensano di questo matrimonio due diretti interessati, Livio Suppo, team director della Ducati e Loris Capirossi.
- Non è un rischio lasciare la via vecchia per la nuova, ovvero la Michelin che vince per la Bridgestone che forse vincerà?
"Piuttosto che un rischio – commenta Livio Suppovedo nuove possibilità, performance garantite e non un salto nel vuoto. I dati ci danno ragione: dal GP di Brasile in avanti Gibernau (miglior pilota Honda nel mondiale e vicecampione) e Tamada (che correva con una Honda 211 equipaggiata con le Bridgestone) hanno totalizzato gli stessi punti e in due gare Tamada ha vinto".
- Dicono che fra un po’ tutte le Ducati vendute avranno gomme Bridgestone, vero?
"Sono due aziende che si parlano, vedremo…".
-
Con la Michelin avevate tutti i riferimenti, adesso è tutto da rifare?
"Sì, questo può essere un'incognita, però riprendo l'esempio di Tamada che aveva una Honda, gommata Bridgestone e più o meno ha fatto i punti di Edwards e di altri piloti Honda e ha anche vinto. E poi differenziarsi fa bene e può costituire un vantaggio. Noi abbiamo una grande fiducia in loro e ci aspettiamo di fare molto bene, e parlo a livello di punti. Se fosse per me preferirei fare gli stessi punti ma con più vittorie e podi".
- Perché siete passati proprio alla Bridgestone? Non temete di trovarvi senza riferimenti?
"La Bridgestone somiglia molto alla Ducati: è da due anni in MotoGp, ha avuto un inizio di stagione molto complicato e ha saputo riprendersi, proprio come noi. E poi differenziarsi fa bene e può costituire un vantaggio. Noi abbiamo una grande fiducia in loro e ci aspettiamo di fare molto bene, magari con più vittorie e pole".
- Si dice che la Bridgestone sia entrata anche come sponsor, vero?
"No, c'è un rapporto a livello tecnico non una sponsorizzazione. Noi non siamo un team privato che cerca sponsor, siamo un'azienda che vuole vincere. Cerchiamo motivazioni, non interessi".

E Capirossi, cosa ne pensa?
“Io sono un pilota Ducati e seguo quello che fa la Casa per la quale corro - afferma Loris -. Ho grande fiducia nella Ducati e immagino che la scelta sarà stata fatta in base a solide motivazioni. Non ho preclusioni ideologiche su di una gomma o un’altra, ma come tutti voi sono molto curioso di vedere come andranno fin da questi test spagnoli. Per noi sarà un inverno di duro lavoro con l’obiettivo di sviluppare una moto vincente, ovvio che mi aspetto un contributo anche dalle gomme. In ogni caso sono molto fiducioso”.
In ogni caso, almeno a livello di look e sponsor la Ducati somiglia sempre più alla Ferrari: stessa livrea rossa, identico lo sponsor Marlboro, stesse gomme Bridgestone…

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