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Ivano Beggio: “Sogno Rossi, su un’Aprilia mondiale”
il 24/10/2001 in Altri sport
Il presidente della Casa di Noale conferma i contatti con il campione della 500 che non ha ancora firmato il contratto con la Honda: “Sarebbe un cambio epocale per l’azienda e mi piacerebbe partire dal top”
Il presidente della Casa di Noale conferma i contatti con il campione della 500 che non ha ancora firmato il contratto con la Honda: “Sarebbe un cambio epocale per l’azienda e mi piacerebbe partire dal top”
di Marco Masetti, foto Gigi Soldano
Valentino Rossi tarda a firmare per la Honda, ma nessuno riesce ad individuare alternative praticabili alla cinque cilindri RC 211V che dovrebbe guidare nel prossimo mondiale MotoGp e che proverà a Jerez a fine novembre.
Una di queste “nuove strade” potrebbe essere l’Aprilia. Per non vivere di sole ipotesi campate in aria, niente di meglio che rivolgersi alla fonte, magari a Ivano Beggio, Presidente della Casa italiana.
- Presidente, è vero che avete contattato Rossi?
“Sì, farebbe parte di un cambiamento epocale per la nostra azienda. Noi abbiamo un buon progetto della nuova 4 tempi ed è giusto che partiamo dall’alto, dal massimo, magari da Valentino che per Aprilia è una fetta di storia importantissima”.
- Cosa offrireste a Rossi, un pilota che è abituato a stravincere nel mondiale, nella classe regina?
“La nostra può essere considerata una strategia coraggiosa o folle: offrire al pilota più vincente una moto totalmente nuova. Comunque io non vorrei che lui al primo anno uccidesse il campionato, mi basterebbe vincere e basta”.
- Però avete altre trattative, alcune chiuse come quella di Barros, altre difficili come Criville o Roberts, a che punto siete?
“No, non rispondo su questo, sono trattative molto delicate e non do percentuali. Posso solo dire che la situazione è fluida, non nego che sia difficile, ma noi andiamo avanti. Ci vuole coraggio, anche sul mercato. Il peggio, il fondo, è già stato toccato, non solo dall’Aprilia, ma da tutto il settore moto. Ricordiamo ad esempio che il mercato USA che per noi era lo sbocco ideale delle nostre 1000 è in pratica totalmente fermo dall’11 settembre, dall’attentato. Però ci vuole ottimismo, ma per me il peggio è passato”.
- In azienda si parla di tagli, di ridimensionamento: le corse, l’attività sportiva sono in pericolo?
“Le corse per noi sono fondamentali, ci saranno sacrifici e ritocchi, ma resteremo”.
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