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Gp 2001: gli iscritti, i commenti

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La partecipazione al motomondiale è molto numerosa nelle tre classi: trenta piloti in 125, ventinove in 250 e ben 26 nella 500...



di Marco Masetti




Trenta piloti in 125, ventinove in 250 e ben 26 nella classe regina. Questo è il catalogo degli iscritti all’edizione 2001 del motomondiale…

Molte certezze, qualche sorpresa e autentiche notizie inquietanti, soprattutto dalla 500, classe nella quale, oltre a una decina di pretendenti al numero uno, ci sono autentici sconosciuti in sella a moto che, a quanto si sente dire in giro, sono ancora sulla carta.


Ne sapremo di più dopo i test IRTA in programma da fine gennaio ai primi di marzo, ma siamo anche convinti che alla prima del Mondiale (8 aprile a Suzuka) qualcuno mancherà all’appello.

Il calendario del Motomondiale 2001 >>



Inizio d’obbligo con la 500, classe regina. Qui troviamo il solo numero uno presente sulla carena di tutti i mondiali. E’ quello di Kenny Roberts, confermatissimo dalla Suzuki e spalleggiato da Gibernau, gregario affidabile e poco incline alle polemiche con il leader.

Poi con vari colori, c’è lo squadrone Yamaha con Biaggi, McCoy, Checa, Abe, Jacque e Nakano, ma soprattutto con il magico numero 41 di Noriyuchi Haga, sommo funambolo arrivato dalla Superbike.

La Honda ha fatto poche rivoluzioni: Capirossi e Barros, Rossi e Criville (che ritorna al vecchio numero 28). Di nuovo c’è Ukawa, arrivato dalla 250 e il britannico Walker per il quale c’è una quattro cilindri e un secondo pilota nel team Shell Advance. Nientemeno che Leon Haslam, baby prodigio (ma non tanto) del motociclismo britannico che, dopo una stagione deludente con l’Italjet 125, sale su una bicilindrica Honda. La stampa “isolana” ne parla benissimo.

Si rivede anche Haruchica Aoki dopo un anno disastroso alla Ducati, mentre sulla fantomatica Sabre V4 (motore Swissauto?) c’è Stigefelt, grande cascatore svedese. Poi un pool di sconosciuti come Veneman (Honda), Vincent (Pulse, altra moto fantasma erede del progetto BSL).

Facile pronosticare un mondiale diviso in due, con gli ufficiali a darsi battaglia per il titolo e i rincalzi a cercare di non farsi doppiare a metà gara. Comunque: grande spettacolo!

LEON HASLAM


La 250 ha visto partire parecchi piloti di punta (Jacque, Nakano, Ukawa), ma anche qui l’interesse non manca. Il numero più basso è il 5, che va sulla moto di Melandri (atteso alla stagione della conferma), mentre Alzamora corre con il 7 (su di una Honda ufficiale del team Gresini). Resta il 74 a Katoh, suo compagno di squadra e più serio candidato al titolo.

Per Sebastian Porto, ex privato più veloce del mondiale, è finalmente arrivata una Honda ufficiale, mentre la sua Yamaha del team Edo passa all’italiano Giugovaz. La Yamaha ha ufficialmente mollato la classe e, sulle moto che furono di Jacque e Nakano, ora ci sono i più modesti Matsudo e Yuzi.

Parecchie le Aprilia, tra le quali tenete d’occhio la numero 15 di Locatelli, la 26 di Nohles e la 31 del redivivo Harada, che torna alla sua classe dopo la brutta esperienza con l’Aprilia 500. Battaini, dopo aver detto no alla Superbike per problemi di feeling con la Ducati, si ripresenta in sella all’Aprilia a fianco di Locatelli.

Ma soprattutto non vi perdete la numero 98, Aprilia “clienti” di Katja Poengsen, una donna che va fortissimo e che meritava il mondiale.

TVK MOTORSPORTS
RANDY DE PUNIET