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GoVolt: intervista a Giuliano Blei

Fabio Fagnani il 22/04/2021 in Urban Mobility
GoVolt: intervista a Giuliano Blei
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Da una semplice società di scooter sharing a qualcosa di più evoluto e strutturato: ecco come ha fatto GoVolt a trasformare una crisi in una opportunità

GoVolt ha cambiato pelle, riuscendo a cavalcare un'onda che ha messo in ginocchio migliaia di aziende. Giuliano Blei, fondatore e CEO dell'azienda, ha lanciato nel 2017 la start up di scooter sharing, ma poi ha dovuto cambiare le carte in tavola. Prima le limitazioni da parte del Comune di Milano, poi la pandemia. Oggi GoVolt fattura 100 mila euro al mese e il suo business è in continuo sviluppo.

GoVolt: intervista a Giuliano Blei

Nel 2017 hai creato GoVolt. Da dove è nata l'idea e perché sei convinto che l'elettrico possa essere il futuro?

"L'idea nasce a maggio del 2017. Io all'epoca facevo l'analista finanziario in un fondo di investimento e un mio collega era appena tornato da Berlino dove aveva provato lo scooter sharing. Mi aveva spiegato tutto di come funzionava questo business e io volevo assolutamente farlo a Milano. La sera stessa mi sono messo su Excel per vedere se un conto economico di un'azienda del genere poteva stare in piedi e avevo conluso che c'era un'opportunità di mercato importante. E sarebbe stato un progetto molto figo da mettere a terra. Nel frattempo però spuntavano i primi competitors. Nell'ottobre dello stesso anno MiMoto ha lanciato il suo servizio e noi, quasi contestualmente, avevamo vinto un bando del comune di Milano che ci dava 15.000 € a fondo perduto. In quel momento avevo la sicurezza che il mio futuro fosse su GoVolt, che venne fondata ufficialmente a dicembre 2017, e lasciai il mio lavoro da analista. 

Ritengo che l'elettrico sia il futuro e anche il presente, ormai. Non è più possibile andare avanti con i livelli di inquinamento generati dai veicoli endotermici. L'elettrico è una soluzione più sostenibile, più silenziosa, che consente di scalare qualunque tipo di attività logistica in maniera prevedibile e con costi di gestione più bassi. I costi d'acquisto oggi sono ancora alti, ma diminuiranno perché le batterie e il litio stanno diventando sempre più disponibili, ci sono delle reti di ricarica nel contesto urbano sviluppate da granzi aziende come ad esempio Tesla. Ad oggi il dubbio non è più se prendere un veicolo diesel o benzina, ma se prendere un endotermico o un elettrico. La crescita è esponenziale. Nell'arco di dieci anni secondo me il motore endotermico sarà un oggetto da museo".
 

GoVolt: intervista a Giuliano Blei

Nel 2019 siete stati i primi in Italia a fornire una multiflotta (scooter e monopattini). Poi cos'è cambiato?

"Sì, a luglio del 2019, mentre lanciavamo la nostra app proprietaria proponevamo la flotta di monopattini elettrici e quella degli scooter. Avevamo una flotta di 150 mezzi a Milano e passammo da 20 iscritti al giorno a più di 200. Ad agosto stavamo andando a gonfie vele. Passammo da un fatturato di 500 euro al giorno a 2500 euro. Ma come capita spesso, sul più bello il comune di Milano invia una diffida agli operatori. Era il 14 agosto e il comune ci imponeva di togliere tutti i monopattini presenti sul territorio entro 72 ore dalla comunicazione. Noi lo facemmo e il business tornò a faticare. Lanciammo a Monza, ma dopo sette ore arrivò un'altra diffida. Alla faccia della lentezza della pubblica amministrazione. Poi a ottobre lanciammo il business a Verona, ma non fu un successo. Dopo un mese e mezzo uscimmo anche da quella città. La seconda parte del 2019 fu davvero complicata e cercammo di capire come poter modificare il business per sfruttare il mercato dell'elettrico. Facemmo quanto possibile per tenere in piedi l'azienda e capire come muoverci in un contesto di mercato che era cambiato e che si era complicato notevolmente".

Con il Covid è cambiato tutto. E cambiato il business e siete riusciti a navigare l'onda pandemica, trasformando una difficoltà in un'opportunità. 

"Nonostante il Covid sia una delle più brutte tragedie che l'umanità ricordi, per noi è stata una benedizione da un punto di vista economico. Con il business che faticava a decollare, una serie di costi importanti da sostenere rispetto al fatturato che la società generava, ci ha dato la possibilità di reinventarci. Eravamo in un punto di criticità estrema prima del Covid. Sono riuscito a ottenere un finanziamento per mantenere l'azienda in piedi e poi è arrivata la pandemia e mi son detto 'qui c'è da cambiare tutto'. Inizialmente facevamo consegne di farmaci a domicilio per un'app locale. Poi siamo riusciti a prendere come clienti alcuni ristoranti e da quel giorno ad oggi abbiamo più di 100 clienti. Abbiamo fatturato tre volte e mezzo di più nel 2020 rispetto al 2019. Abbiamo preso l'esclusiva della gestione logistica di Domino's Pizza in tutta Milano. Abbiamo clienti come PaninoGiusto, Bomaki, Gong, attività nel settore della ristorazione di primo livello. E in futuro, con o senza Covid, siamo abbastanza sicuri che l'attività logistica e di delivery rimarrà fondamentale in una città come Milano".

GoVolt: intervista a Giuliano Blei

Adesso come vi definite?

"Siamo visti a Milano come uno dei principali player della logistica dell'ultimoi miglio elettrificata. Abbiamo grosse multinazionali come clienti e che si affidano a noi in toto per la logistica e trasporto merci. Noi consegnamo qualsiasi cosa. Dal cibo ai vestiti, passando per la cannabis light ai farmaci. Qualunque cosa che possa essere trasportara da un punto A ad un punto B, noi la trasportiamo. Gestiamo anche le flotte di mezzi di aziende che un tempo erano nostri competitor e adesso sono nostri clienti, una su tutte Voi in esclusiva a Milano

Cosa pensi del futuro dello sharing?

"Penso sia un buon business quando fatto con criterio e quando dietro c'è una tecnologia che ti consente di fare delle ottimizzazioni che noi non siamo mai stato in grado di fare e, ad oggi, nemmeno i player più capitalizzati sia in grado di fare. Penso che la cosa principale da fare sia allungare la vita dei veicoli, ad oggi troppo corta. Educare il pubblico a trattare i veicoli con rispetto. E un altro elemento importante secondo me è aumentare il tasso di utilizzo, quindi consentire a meno player di essere su un territorio, quindi diminuire la competizione, quindi essenzialmente integrare i servizi di sharing con il trasporto pubblico. Laddove non arriva il tram, c'è il monopattino che ti può portare alla prossima fermata o alla metro e così via. E consente al comune di offrire alla cittadinanza il modo più veloce per arrivare a una destinazione non coperta dai mezzi pubblici tradizionali. Servono incentivi, servono agevolazioni per il lavoro, perché oggi nessuna azienda che si occupa di questo business in Italia di essere a profitto".

Quale pensi sia il futuro di GoVolt?

"Il futuro di GoVolt oggi è più roseo che mai. Abbiamo un business che sta generando 100 mila euro al mese e che ha contratti di lungo termine con clienti importanti e riceve proposte di collaborazione quasi quotidianamente ed è in un'area di mercato molto più scoperta rispetto allo sharing. Io sono positivo, c'è un interesse anche di alcuni investitori nel supportare un'attività come la nostra. Adesso noi stiamo cercando di sviluppare tecnologia perché è dove pensiamo di poterci differenziare maggiormente e dove aggiungere più valore a grosse aziende che hanno accordi commerciali, hanno capillarità, hanno rete, ma necessitano di ottimizzazione tecnologiche che non sono in grado di sviluppare perché ormai sono business consolidati e non sono così duttili o flessibili. Il nostro obiettivo è questo, aggiungere valore a grandi aziende, ma anche al cittadino e alle istituzioni".

GoVolt: intervista a Giuliano Blei
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