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Urban Mobility

Sharing Mobility, tutte le parole da conoscere per non sbagliare

Fabio Fagnani il 28/01/2021 in Urban Mobility
Sharing Mobility, tutte le parole da conoscere per non sbagliare
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La mobilità è cambiata in questi ultimi anni e anche il concetto di proprietà è stato trasformato. La Sharing Mobility ha completamente sovvertito ogni tipologia di business del trasporto e anche il linguaggio è cambiato. Vediamo quali sono le parole chiave per non sbagliare

I servizi di mobilità condivisa, fino a qualche anno fa, utilizzati solo da un a fetta molto ridotta di popolazione, sono diventati uno dei modi più semplici ed efficaci di spostarsi nelle metropoli italiane - e in generale di tutto il mondo - in modo da evitare il traffico congestionanante e spesso incontrollato. In Italia, giuso per capire il numero di utenti "condivisi", il servizio di car sharing è utilizzato da 1,3 milioni di persone. E il numero si moltiplica se aggiungiamo i monopattini elettrici e gli scooter. La nuova mobilità si porta con sé anche un vocabolario di parole che chi non è dentro questo mondo non conosce o che sa ma le confonde. 
 

SHARING E FREE FLOATING

Il car sharing, come lo scooter sharing o qualsiasi altra forma di condivisione, è l’utilizzo di alcuni mezzi e veicoli da parte di utenti differenti e che non sono i proprietari, ma solo gli utilizzatori, i conducenti a tempo determinato. Ovviamente, i conducenti hanno dei costi che vengono sintetizzati un abbonamento o una tariffa oraria che sostituiscono il costo della benzina, dell'assicurazione, del bollo, della manutenzione che, ovviamente, gli utenti non pagano.

Esiste una tariffa che viene definita flat, ossia quando l’utente abbonato paga un importo forfettario mensile, un pacchetto che comprende tanti servizi relativi al consumo o altri costi accessori di cui abbiamo parlato sopra.

Vantaggi di questa soluzione: i costi sono facili da calcolare e la transazione avviene comodamente tramite internet. Raramente c’è la possibilità di passare a un altro modello di veicolo durante il periodo di durata del contratto. Il modello di tariffa flat è un’alternativa all’acquisto, al leasing oppure al finanziamento di un’auto. Viene proposta da molti fornitori.

Nel mondo dello sharing ci sono due differenti tipologie di utilizzo: il primo viene definito a stazioni fisse, il secondo a flusso libero. Il servizio, in inglese, viene chiamato free floating e in questa modalità i veicoli sono parcheggiati direttamente in strada ed è possibile individuarli, prenotarli e noleggiarli tramite l'applicazione dell'azienda. Una volta terminato l'utilizzo è possibile riconsegnare il veicolo parcheggiandolo liberamente in strada, all’interno della zona consentina. Nei servizi basati su stazioni fisse i veicoli, invece, devono essere riconsegnarli nella stessa stazione da cui sono stati presi. Oggi il free floating è il sistema più utilizzato nel mondo dello sharing.

 

IL FAMOSO ULTIMO MIGLIO E IL CHARGING

Spesso su queste pagine vi parliamo di "last mile", soprattutto in riferimento ai monopattini elettrici, parlando del peso, dell'autonomia, della guidabilità del mezzo. L'ultimo miglio, "last mile" appunto, è un concetto che indica l’ultimo tratto di distanza che separa casa o l'ufficio dal viaggio. 

L'ultimo miglio, per arrivarci, però è necessario caricare la batteria al massimo. La ricarica è la parte fondamentale del mondo dello sharing e il termine charging è proprio il processo di ricarica, dalla ricerca di un rifornimento alla ricarica completa.
 

Sharing Mobility, tutte le parole da conoscere per non sbagliare
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