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Urban Mobility

Gli scooter in sharing fanno meno incidenti di quelli privati

Redazione
dalla Redazione il 22/09/2020 in Urban Mobility
Gli scooter in sharing fanno meno incidenti di quelli privati
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L'osservatorio Safety2Share promosso da ACI: nelle grandi città europee come Milano e Barcellona i veicoli in condivisione sono una realtà consolidata. E i mezzi a due ruote sono meno soggetti a sinistri

Lo sharing è un fenomeno sempre più diffuso, ormai una realtà consolidata in città come Milano. Ma quali sono le sue reali dimensioni? E il suo impatto in termini di sicurezza stradale? Se ne è parlato nel corso di Safety2Share, secondo appuntamento organizzato da ACI sul tema. E le risposte a queste domande sono decisamente sorprendenti.

 

LA SITUAZIONE A MILANO

Secondo i dati di AMAT (l’agenzia per la mobilità e l’ambiente) nel capoluogo lombardo oggi ci sono 2.950 auto in condivisione (di cui il 4% elettriche), 13.430 bici (il 9% elettriche), 3.500 scooter in sharing elettrici e 5.250 monopattini elettrici. La maggior parte degli utenti (1.011.000) sono legati al car sharing, 473mila al bike sharing e 257mila allo scooter sharing, mentre i dati per le app di monopattini sono ancora in via di definizione. L’auto recita la parte del leone con 16.519 noleggi al giorno, con 7,18 km medi di percorrenza e un tempo medio di noleggio di 31 minuti. Sono invece 16.163 i noleggi di bici, con una distanza media di 1,2 km e 7 minuti di tempo medio. I noleggi di monopattini sono 10.500 al giorno: la distanza media coperta è 1,39 km, per un tempo di 10 minuti. Infine lo scooter sharing registra 5.438 noleggi al giorno: l’utente medio percorre 2,7 km e il tempo di noleggio è di 17 minuti.

 

INCIDENTALITÀ

Il tema della sicurezza di questi veicoli è all’ordine del giorno: lo scorso anno a Milano si sono verificati 3.614 incidenti col coinvolgimento di ciclomotori e motocicli (un terzo del totale), che hanno provocato 4.232 feriti e 13 morti. Si tratta di numeri in aumento rispetto al 2018 ma comunque più bassi del 2017. Non esiste il dato scorporato sull’incidentalità legata ai mezzi in sharing, ma i numeri che arrivano da Barcellona (città che per tipologia e uso di veicoli è abbastanza assimilabile a Milano) sono sorprendenti. Nel capoluogo della Catalogna infatti il grosso degli incidenti e dei decessi è a carico di chi guida moto e scooter privati: 13.718 feriti lievi, 323 feriti gravi e 21 morti, mentre a carico dello sharing nessun decesso, 2 feriti gravi e 143 lievi (secondo i dati rilasciati dal RACC, il corrispettivo catalano dell’ACI).

 

SICUREZZA

L’operazione portata avanti da ACI consiste nel sensibilizzare gli utenti dello sharing sul tema della sicurezza: da più parti emerge come i comportamenti più a rischio come la guida spericolata o a zig zag nel traffico, l’attraversamento di corsie preferenziali e la distrazione sono la causa principale di incidenti. Al contrario della velocità, che ormai non risulta essere causa principale della sinistrosità in città. L’attenzione va quindi incentrata sul rispetto delle regole. Perché, anche se si tratta di sharing, non bisogna dimenticare che stiamo parlando di mezzi di trasporto.

 

Gli scooter in sharing fanno meno incidenti di quelli privati
Gli scooter in sharing fanno meno incidenti di quelli privati
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