Incentivi rottamazione scooter e moto: scopri come funziona

Sono ancora avanzati più di 7 milioni per l’acquisto di un veicolo elettrico in “cambio” di un vecchio a motore termico. A cui si aggiungono alcuni provvedimenti locali

È vero che le moto e gli scooter non hanno beneficiato degli incentivi dell’ultimo DL Rilancio. Ma è altrettanto vero che gli incentivi per chi rottama una moto o scooter con motore termico per passare a un veicolo elettrico ci sono eccome. Vediamo nel dettaglio qual è la situazione.  

COME FUNZIONANO GLI ECOINCENTIVI

Chi possiede un veicolo a due ruote con motore termico (con omologazione da Euro0 a Euro3) si reca in un concessionario e ne può chiedere la rottamazione. Al cliente viene riconosciuto un contributo pari al 30 per cento del prezzo di acquisto (fino a un massimo di 3mila euro) di un veicolo di categoria “L1e” oppure “L3e” senza limitazioni di potenza, che il concessionario può recuperare dal fondo stanziato dal Ministero per lo sviluppo economico attraverso un portale dedicato. È sempre il concessionario che si occuperà di gestire le pratiche burocratiche e la rottamazione del veicolo.  

IL FONDO MINISTERIALE

Per il 2020 il decreto Milleproroghe prevede che gli incentivi saranno coperti col fondo messo a disposizione dal Mise. A oggi sono rimasti 7.281.542 euro.  

I PROVVEDIMENTI LOCALI

A questo si aggiungono alcuni provvedimenti adottati dalle amministrazioni locali mirati alla sostituzione del parco circolante con veicoli meno inquinanti. A Milano, ad esempio, un bando del Comune prevede la possibilità per i privati di ottenere un contributo fino a 1.800 euro per l’acquisto di scooter e 1.500 euro per bici ibride o elettriche, senza obbligo di rottamazione. Il contributo per lo scooter passa a 3 mila euro in caso di rottamazione o per chi non possiede un veicolo da almeno quattro mesi.