A spasso nel tempo

E invece eccolo qua, un Caballero proiettato nel 2021. Certo, se a quei tempi mi avessero spiegato che per inquinare meno si sarebbe lavorato sull’impianto di scarico - come dichiara Fantic per il suo Caballero 500 ora omologato Euro5 - avrei capito molto bene. Sì, perché le mani nella marmitta del mio cinquantino ce le mettevo anch’io: periodicamente la scaldavo con un cannello, per sciogliere e levare le incrostazioni che si formavano dentro. Più difficile mi sarebbe stato afferrare i concetti di “step migliorativi a centralina e sistema di raffreddamento a liquido”, come recita la cartella stampa. Boh… il mio Fantic aveva le puntine platinate e le alette. “Il motore è il collaudato e prestante monocilindrico 450 cc a quattro tempi con sistema di iniezione EFI…” continua la nota stampa. Forse avrei potuto immaginare un pistone nove volte più grosso, ma l’iniezione EFI mi sarebbe suonata strana, soprattutto in rapporto al carburatore Dellorto 14/12 che spesso smontavo per pulire i getti. Il motore “presenta una nuova spaziatura dei rapporti, ottimizzata per garantire una moto ancor più pronta in ogni situazione” si legge. Sì, questa l’avrei capita, visto che infilare le 6 marce in cento metri era il trucco per tenere dietro i Garelli Vip 3! 

Continuo l’analisi del modello 2021: “La sella, con nuovo schiumato, differisce tra le versioni per colori e copertura ed è dotata di sistema di smontaggio rapido”. Va bene, tutto chiaro, anche se la mia era fissata con due bulloncini laterali del 10. “Aggiornato anche il comando devio luci by Domino”. Pure il mio era Domino, come del resto il gas rapido! “Le versioni Scrambler e Flat Track sono state equipaggiate con nuove tabelle laterali”. Le mie erano nere con portanumero giallo, ovale. Quasi quasi si potrebbero scambiare con quelle dello Scrambler di oggi! L’ultima modifica comunicata è che “Il portatarga è stato aggiornato”. No, il mio Caballero non ce l’aveva. Targa e assicurazione non servivano al tempo. Dunque… in qualche modo vi ho detto tutti gli aggiornamenti previsti per il Caballero 500. Che, per il resto, rimane quello che ormai conosciamo bene e che abbiamo guidato più volte. Ma un piccolo ripasso non guasterà.

Divertente come pochi

Dicevo della mia prima volta a 14 anni. Poi sono diventato grande. E, dopo aver posseduto un potentissimo settemmezzo quattro cilindri che metteva paura, ho iniziato a comprare moto che andavano sempre più piano. Nel senso buono. Una cinquantina di CV o giù di lì. Motori col battito, moto più leggere, per certi versi più semplici. Ecco perché oggi, mentre guido questo Caballero 500 Scrambler, ho il sorriso sotto il casco. Era tempo che non tenevo una manetta spalancata per interi secondi. Ci sali sopra e ti diverti, subito, tra le curve o in città. È facile e immediato. Il Caballero nasce per questo, lo abbiamo scritto più volte in tutti questi anni (dal lancio sul mercato nel 2018) in occasione di ogni prova. Una innata agilità che è frutto di una gommatura “rotonda” (110/80-19” davanti e 140/80-17” dietro), una ciclistica dalle geometrie sane e un peso piuma di 150 kg a secco. 

Il tutto con un pomponcino da 40 CV, il monocilindrico Zonghsen rivisto insieme ai tecnici italiani, che in versione Euro5 resta vispo come me lo ricordavo, forse anche grazie alla diversa rapportatura del cambio. Dà il meglio ai medi regimi, tra i 3.000 e i 6.500, e come tutti i mono con masse volaniche leggere ai bassissimi regimi scalpita un po’. Nulla di fastidioso, fa parte del DNA. Frenata e taratura delle sospensioni si accordano bene, così che il Caballero si adatta a tutti: ragazze, neopatentati e anche motociclisti esperti che vogliano un mezzo “fun” o una seconda moto per girare in città, un qualcosa di peccaminoso che quando scendi in box alla mattina e lo accendi… sai di andare in ufficio contento.

La posizione di guida è naturale, la sella piatta e larga. E ora l’imbottitura è più confortevole, come del resto la taratura delle sospensioni, rivista già nel 2020, rendendo globalmente più gentile quell’animo che nel 2018 era “selvatico”. Volendo, ci si può anche fare qualche viaggetto con il Caballero, a patto di sapere che agli alti emerge qualche inevitabile vibrazione (comunque a 120 km/h si va via bene, in relax) e che lo spazio in coppia non è da vacanza vera.
Con il 2021 la carburazione, che sulla prima versione appariva perfettibile, è ora a punto. Come anche il cambio. In Fantic hanno anche sostituito quel blocchetto elettrico di sinistra con la strana “rotellina” che rendeva difficoltoso l’azionamento degli abbaglianti. Ora c’è un devio-luci di tipo tradizionale, funzionale come dev’essere questo componente. Tre difetti avevamo segnalato e su tre difetti hanno lavorato, bravi. Il Caballero Euro5 è un mezzo maturo. Lo guardo, il serbatoio rosso, con la targhetta metallica. E ci rivedo proprio il mio cinquantino. Ma ognuno si porta dietro la sua storia e ha i suoi gusti. E allora sappiate che sulla base tecnica dello Scrambler 500 vengono realizzate le varianti Deluxe (in un grigio molto trendy) e Anniversary Edition (in blu o in rosso, dal fascino smaccatamente vintage).

Great outdoors

Poi, nella vita, ci sono dei momenti che si cambia. Ti viene quella voglia là di andare a cacciarti nei guai, nei boschi, nel fango, nelle pietraie. E ti viene la fregola della moto “per fare tutto”. Già il Caballero Scrambler 500 ha nei suoi cromosomi questa voglia d’evasione, ma è il Caballero 500 Rally a offrire una seria opportunità a questi sognatori. Sospensioni di escursione superiore (200 mm contro 150) e regolabili nell’idraulica, forcella da 43 mm, manubrio più alto perfetto per la guida in piedi, gomme tassellate e forcellone in alluminio lo trasformano in un vero mezzo da adventouring, anche perché il peso contenuto aiuta sempre nelle situazioni difficili. Non bassa, ma ad altezza ragionevole la sella (860 mm, optional 880). Ci si può fare sul serio. Basta essere consapevoli che rispetto allo Scrambler su asfalto ci sarà meno rigore, non solo per gomme e sospensioni off-road, ma anche per un minimo di effetto vela del parafango alto oltre i 140 km/h indicati. Da metterci la firma, se si ha l’orizzonte a 360°.

Stregati dal flat

Poi ci sono altri sognatori. Che si infilerebbero una tuta in pelle e un casco in stile Seventies solo per assomigliare a Gene Romero, a Kenny Roberts o ad altre mille leggende dei campionati AMA. Il dirt track è una religione, una droga, una disciplina di estrema purezza. Non sono un praticante, ma capisco quelli che si chiudono in un ovale e girano e rigirano a fare traversi. Chi lo fa, mi dice che il Caballero 500 Flat Track, con le sue ruote entrambe da 19”, la gomma anteriore da 130/80 e l’assetto piatto sia adatto allo scopo, anche se ovviamente non è un mezzo racing. 

Nell’uso su strada, rispetto al Caballero 500 Scrambler, questo significa uno sterzo un po’ più pesante e una discesa in piega meno rotonda, in un contesto che resta di gran gusto. La sella di questa versione è certamente meno comoda nell’uso in coppia. Ma che importa. Perché questo Fantic Flat Track ha un fascino dirompente. E fa sognare i ragazzi. Un Caballero 500 che nel 2021 guadagna l’omologazione Euro5 e viene proposto in cinque versioni, tutte stilose. L’avreste mai detto 40 anni fa? No, del resto a quei tempi nessuno avrebbe predetto che le 500 o le Mini scassate con cui le nostre mamme ci portavano all’asilo sarebbero diventate dei mezzi di tendenza. Strano gioco, il futuro.