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Prove della redazione

Honda XL 700 V Transalp

Fabio Cormio il 19/04/2012 in Prove della redazione
Honda XL 700 V Transalp
Honda XL 700 V Transalp
680 cc / 44,1 kW (60 CV) / 2 cilindri a V di 52° / Euro 3
€ 7900 c.i.m.

Eclettica, sincera, facile: una bicilindrica polivalente che diverte su ogni terreno. Apparsa sul mercato nel 1987, è diventata un cult. L'abbiamo provata per sette giorni, tra città, autostrada e sterrato

Ulisse non era forte come Achille né bello come Paride. Però era "polùtropos", cioè multiforme, capace di adattarsi. Qualità che gli permise, a differenza di tanti altri eroi, di sopravvivere a mille traversie, di galleggiare dove gli altri affondavano, di togliersi qualche soddisfazione con le donne e, alla fine delle sue peregrinazioni, di arrivare a casa sano e salvo. La Honda Transalp, protagonista della nostra "settimana con", non è veloce come una supersportiva né leggera come un'enduro specialistica, tuttavia, proprio come Ulisse, è capace di destreggiarsi con successo ovunque. La formula del test settimanale, sui percorsi più vari, sembra quindi studiata apposta sulla bicilindrica giapponese. Eppure all'inizio, quando ho saputo che proprio la Transalp sarebbe stata la protagonista della prova, non ho fatto salti di gioia, convinto che non mi sarei divertito affatto. Il presentimento pareva dover essere confermato nei fatti già dal lunedì, quando, dopo pochi metri in sella, sono incappato nella prima "sfollata": ai bassi regimi, il cambio si è infatti rivelato duro e non sempre preciso. "Se iniziamo così - mi sono ritrovato a borbottare dietro la visiera - mi verrà un esaurimento nervoso prima di domenica". Invece no. A caldo il problema si è fatto meno evidente e i pregi della on-off Honda hanno cominciato a emergere là dove non me li sarei aspettati, ad esempio in mezzo all'ingorgo dell'ora di punta. Grazie a un bilanciamento ciclistico particolarmente riuscito, la Transalp, a dispetto dei suoi 220 kg, danza nel traffico come un'etoile sul palcoscenico. Gli ingombri laterali ridotti permettono di passare tra le auto in colonna con la facilità tipica degli scooter e senza il rischio di urtare i retrovisori dei suscettibili proprietari di SUV; la visibilità, garantita dalla posizione di guida rialzata, è eccellente, ma a offrire il massimo della piacevolezza è la pastosità del bicilindrico: volendo, in terza marcia si può procedere a passo d'uomo, allungare quando il traffico lo permette e addirittura partire al semaforo. Le vibrazioni, contenute alle basse andature, diventano fastidiose col salire dei giri: un difetto ben noto ai "transalpisti", cui si è parzialmente posto rimedio su quest'ultima versione, con l'introduzione di piccoli supporti in gomma per le plastiche sul serbatoio (che eliminano un'antipatica risonanza). Resta eccessivo, invece, il calore emanato dal bicilindrico: d'estate, stare fermi in attesa del "verde" è una vera tortura.

Accessori ok, prezzi da ko

La "mia" Transalp è completa di accessori pensati per il turismo: parabrezza alto, valigie rigide laterali e top case. Spulciando i listini Honda ho scoperto che il prezzo di questi optional è superiore ai 1300 euro: una cifra decisamente alta che suggerirebbe di orientarsi sulla componentistica aftermarket, sicuramente più a buon mercato a parità di livello qualitativo. Mercoledì decido di montare il tris di borse e far rotta verso gli Appennini: una sgroppata di qualche centinaio di chilometri per capire di che pasta è fatta la Honda quando si tratta di viaggiare. In realtà, di chilometri nesono sufficienti pochi per trovarsi a dover fare i conti con una mancanza che in città, ovviamente, non era emersa: le marce sono solo cinque mentre una sesta «di riposo» sarebbe estremamente utile a velocità autostradale, visto che ridurrebbe i giri motore e di conseguenza i consumi (in ogni caso molto contenuti) e soprattutto le vibrazioni. Il parabrezza opzionale protegge molto meglio di quello di serie: non crea turbolenze fastidiose e non distorce la visuale. Peccato solo che non sia regolabile in altezza. L'immediatezza della Transalp, già in evidenza in città, è confermata sui lunghi tragitti: stabilità e direzionalità sul dritto sono inappuntabili, il classico sorpasso del TIR non crea apprensioni e la pastosità del motore - che pure non brilla per potenza massima - consentirebbe di tenere velocità di crociera ben più alte di quelle imposte dal codice. La posizione in sella è ergonomica, con le ginocchia che vanno a inserirsi negli svasi del serbatoio, il manubrio collocato a una corretta distanza dalla sella (che però avrei gradito meglio imbottita) e le pedane ampie e dotate di uno spesso rivestimento in gomma. Insomma, anche in viaggio la Transalp mette a proprio agio.

Efficacia e facilità, ovunque

Raggiunte le curve, arriva il momento di divertirsi e la Honda non si tira indietro: la rapidità di ingresso in curva è sorprendente, eppure il feeling con l'avantreno non viene mai meno. La Transalp è neutra e solida in percorrenza, infonde sicurezza e permette angoli di piega superiori alle aspettative. La forcella non è regolabile ma non delude: solo quando il ritmo si alza più del dovuto si vorrebbe un maggior sostegno idraulico. Convince anche l'ammortizzatore posteriore, tarato sul morbido ma regolabile in compressione. Anche quando si tratta di fermarsi, la Transalp conferma il proprio carattere rassicurante: la frenata è sufficentemente potente ma, soprattutto, progressiva e modulabile. L'impianto resiste alla fatica senza evidenti fenomeni da fading anche dopo chilometri di discesa a pieno carico. In pochi usano la Transalp in fuoristrada: da sempre, e in particolar modo dal 2008 (quando è arrivata sul mercato l'attuale versione con cerchio anteriore da 19"), la vocazione turistico-stradale di questo modello è palese. Tuttavia, la domenica decido di provare se questa Honda è davvero versatile a 360° come si dice e affronto un percorso, sul Po nelle vicinanze di Pavia, non particolarmente impegnativo ma reso fangoso dalla pioggia. Anche in questo frangente, guidandola in piedi sulle pedane, la Transalp tiene botta. La forcella è progressiva e raramente raggiunge il fondo corsa mentre la docilità del propulsore, unita a una dosabilità del gas ai massimi livelli, permette di cavarsi d'impaccio senza rischiare di mettersi la moto per cappello. Se Ulisse avesse la moto, non c'è dubbio: guiderebbe una Transalp.

Dati Tecnici

 
Honda
XL 700 V Transalp

Motore

2 cilindri a V longitudinale di 52° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 81x66 mm; cilindrata 680,2 cc; rapporto di compressione 10:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 40 mm. Capacità serbatoio carburante 17,5 litri (di cui 3 di riserva). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a cinque marce.

Ciclistica

telaio a doppia culla in acciaio; sospensione anteriore, forcella da 41 mm, escursione ruota 177 mm; sospensione posteriore, forcellone con ammortizzatore regolabile nel precarico molla, escursione ruota 173 mm. Cerchi in alluminio: anteriore 2,15x19”, posteriore 3,50x17”. Pneumatici: anteriore 100/90-R19, posteriore 130/80-R17. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 256 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2250, larghezza 905, altezza sella 841, interasse 1515. Peso a secco 214 kg.

Prestazioni

potenza 44,1 kW (60 CV) a 7750 giri, coppia 60 Nm (6,1 kgm) a 5500 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Il bicilindrico della Transalp è meno performante rispetto a quelli adottati dalle concorrenti dirette, cioè la Kawasaki Versys e la BMW F 650 GS, ma assicura prestazioni accettabili e, soprattutto, offre una buona spinta già dai regimi inferiori ai 2000 giri (come è evidente dal buon risultato ottenuto nella "prova sorpasso"), garantendo così una minore necessità di scalare rapporto. A proposito, il cambio non brilla per morbidezza e precisione negli innesti; si sente, inoltre, la mancanza di una sesta marcia: aiuterebbe a contenere le vibrazioni e i consumi che, comunque, sono già piuttosto ridotti. Molto efficiente, invece, la frizione: lineare nell'azione e costante nel rendimento. Da rimarcare l'ottimo risultato nella prova di frenata, nonché la resistenza dell'impianto alla fatica.

Curva di accelerazione

Honda XL 700 V Transalp

Condizione della prova

Cielo Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 10°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 13°C

Rilevamenti

 
Honda
XL 700 V Transalp

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 170,8 km/h (38,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 14,1 s (149,6 km/h)
0-1000 m 27,6 s (166,9 km/h)
0-90 km/h 4,1 s (68,3 m)
0-130 km/h 8,9 s (213,2 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,7 s (258,0 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (74,0 m)
50-0 km/h 2,2 s (22,7 m)

CONSUMO

Urbano 20,8 km/l
Extraurbano 18,8 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,1 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 221,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,0/54,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 42,5/57,5

Pagelle

 
Honda
XL 700 V Transalp

In sella

4.5

Il piano seduta è distante da terra ma la posizione di guida è ergonomica e la conformazione del serbatoio consente un ottimo inserimento a bordo.

Comfort

4.0

Malgrado qualche vibrazione di troppo, la comodità non è in discussione: le sospensioni morbide digeriscono le asperità e la protezione offerta dal cupolino optional è eccellente.

Dotazioni

4.5

La strumentazione è chiara e completa e l’indicatore del livello carburante è preciso. Sull’esemplare in prova abbiamo montato tris di borse e parabrezza alto. Per il massimo dei voti manca solo il cavalletto centrale.

Qualità percepita

3.5

I blocchetti elettrici e i retrovisori sono datati ma la Transalp è nel complesso ben rifinita. Anche al semaforo fa ancora bella figura.

Capacità carico

4.0

Di serie ci sono il piccolo vano sotto la sella e il portapacchi; montando il tris di valigie, offerto (a caro prezzo) tra gli accessori, la Honda è pronta a qualsiasi viaggio, anche in coppia.

Motore

3.0

Chi è in cerca di emozioni si rivolga altrove: il bicilindrico Honda non è certo un fulmine; tuttavia è corposo fin dai regimi più bassi e garantisce consumi più che ragionevoli.

Trasmissione

2.0

La frizione è progressiva ed ha un comando morbido. Il cambio non brilla per precisione e le sfollate non sono rare. Una sesta marcia "overdrive" sarebbe utile in autostrada.

Sospensioni

3.5

La taratura è morbida anche se il mono offre risposte un po’ secche. Il feeling con l’avantreno è più che buono ma, quando si alza il ritmo, si vorrebbe un maggior sostegno idraulico dalla forcella, non regolabile.

Freni

4.0

La potenza decelerante è buona ma la modulabilità è addirittura eccellente: la Transalp non mette in difficoltà nemmeno nei "panic stop".

Su strada

4.5

Facile e bella da guidare in ogni situazione, è rassicurante e bilanciatissima. Ad andature turistiche, poche moto sono più gratificanti.

Versatilità

5.0

Tutto ciò che non è estremo, la Transalp è in grado di farlo molto bene. Dai lunghi viaggi (anche in coppia) al commuting urbano, dalla gita fuoriporta al fuoristrada leggero, la bicilindrica Honda è sempre a suo agio.

Prezzo

4.5

A parità di allestimento, costa poco più della Kawasaki Versys e poco meno della BMW F 650 GS: secondo noi è il prezzo giusto. Buona la tenuta del valore sul mercato dell’usato. Mezzo punto in meno per il costo, troppo alto, degli accessori.

Pregi e difetti

 
Honda
XL 700 V Transalp

PREGI

Posizione di guida, Versatilita, Frenata, Ripresa

DIFETTI

Cambio ruvido, Mancanza della 6a, Vibrazioni, Prezzo accessori

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