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Prove della redazione

Ducati Monster 695 , Honda CBF 1000 ST, Kymco Xciting 500 , Yamaha YZF R6

MariaVittoria Bernasconi il 26/07/2012 in Prove della redazione
Ducati Monster 695 , Honda CBF 1000 ST, Kymco Xciting 500 , Yamaha YZF R6
Ducati Monster 695
695 cc / 53,7 kW (73 CV) / 2 cilindri a L / Euro 3
€ 6.995 c.i.m.
Honda CBF 1000 ST
998 cc / 72 kW (97,9 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 9.950 c.i.m.
Kymco Xciting 500
498 cc / 27,5 kW (37,4 CV) / monoc. orizzontale / Euro 2
€ 5.455 c.i.m.
Yamaha YZF R6
599 cc / 93,4 kW (127 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 11.190 c.i.m.

Sempre in moto: abbiamo messo alla prova quattro dei modelli più diffusi e verificato attitudini alle lunghe trasferte e comportamenti a pieno carico

Arriva l'estate e come sempre si prospetta il dubbio amletico: moto o non moto? Già, per chi non è votato al viaggio e al momento dell'acquisto dell'agognata due ruote ha preferito le prestazioni alla comodità, l'estetica alla capacità di carico, lo scooter alla moto, ecco che il dubbio diventa davvero assillante. Scegliere di viaggiare in moto è una filosofia, se non proprio da «Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta» comunque piuttosto estrema. Per analizzare la questione ci siamo calati nei panni del mototurista medio verificando la propensione alle lunghe trasferte di quattro modelli appartenenti ad altrettanti, diversissimi settori: quello degli scooter con il Kymco Xciting 500 e quello delle naked con il best seller Ducati Monster nella versione da 695 cc. Non potevano essere dimenticate le turistiche con la classica Honda CBF1000ST e le ipersportive con la Yamaha R6. Abbiamo tralasciato i modelli da enduro e le custom certi che le valutazioni relative alle moto coinvolte in questa prova possano essere estese a tutte le categorie. Un discorso particolare meriterebbero le tourer vere e proprie, moto nate e cresciute solo per questo scopo e successivamente adattate agli altri usi. Ma sarebbe stato troppo facile...

Le protagoniste

Partiamo dall'opzione meno motociclistica, lo scooter, e sfatiamo ogni falsa credenza: di qualsiasi cilindrata sia si può adattare ad un viaggio più o meno lungo. L'importante è che, se la cubatura non è da maxi, si scelgano percorsi adatti per non stressare troppo la meccanica. Nel caso di lunghe tappe e carico notevole meglio fare qualche sosta in più per qualche minuto. Nel caso dell'Xciting 500 questa necessità non si è sentita. Il monocilindrico ha evidenziato un funzionamento sempre regolare senza tuttavia impressionare quanto a prestazioni: lo spunto grintoso e la spinta omogenea si sono infatti accompagnati a punte velocistiche solo sufficienti, specie a pieno carico. Sulle lunghe percorrenze lo scooter taiwanese mostra inoltre alcuni tratti poco turistici: una sella decisamente dura e una protezione aerodinamica non eccellente, soprattutto per il passeggero. Un altro punto dolente è il massimo carico consentito dalle gomme di primo equipaggiamento: le Maxxis hanno come limite i 300 kg. Non molti, considerato che lo scooter pesa 236,5 kg! A livello di guidabilità l'Xciting si è rivelato agile ma non stabilissimo, soprattutto alle velocità più elevate. A pieno carico, a causa dell'innalzamento del baricentro, la manovrabilità lascia il posto a una maggior sicurezza in curva. Una condizione favorevole nella guida se non fosse per i limitati angoli di inclinazione imposti dal collettore e dal cavalletto che strisciano sull'asfalto. La Monster 695 è un classico delle vacanze estive: tanti, in questo senso, gli accessori disponibili nel catalogo Ducati Performance per varie personalizzazioni. Una moto che si presta, come molte naked, all'uso cittadino ma anche a quello turistico, naturalmente con i limiti del caso. Le sue dimensioni ridotte rendono tuttavia la vita difficile al pilota, che deve litigare con la mancanza di protezione aerodinamica - il frangivento aiuta un po' - e con la posizione innaturale da tenere con la borsa da serbatoio a pieno carico. Anche il passeggero non se la passa bene: lo spicchio di sella rimasto è davvero risicato, in più le borse laterali lasciano poco spazio ai piedi, che, per quanto piccoli, incontrano sempre la caviglia del pilota. Nonostante ciò la Monster rimane una moto utilizzabile tranquillamente per il turismo leggero, offrendo stabilità anche a pieno carico. Peccato che il raggio di sterzo sia notevole, tale da limitare le manovre. Buona invece la modulabilità dei comandi a manubrio: la frizione richiede uno sforzo contenuto grazie al sistema APTC e il freno anteriore non risponde in maniera troppo aggressiva. Ed eccoci alla più turistica delle quattro, la CBF1000ST, una via di mezzo «intelligente», una moto che si adatta bene alla città, al misto e se la cava bene anche in viaggio. Non brilla per personalità, certo, ma sui lunghi percorsi si viaggia comodi e protetti, con il contorno di una posizione in sella naturale (per pilota e passeggero) e abbondante spazio per sistemarsi. La versione ST, rispetto alla standard, ha l'ABS e il CBS, il sistema di frenata combinata che ben sia adatta all'uso turistico. Per chi ama la guida sportiva invece non è il massimo. In compenso si lascia guidare con estrema facilità offrendo un ottimo compromesso tra agilità e stabilità, qualsiasi sia il percorso. L'ultima, anche in fatto di adattabilità, è la Yamaha R6, sportiva dalla linea aggressiva e filante, con un codino sottile tutt'altro che accogliente. È un mezzo specialistico che malvolentieri accetta borse e passeggero. La pista è la sua naturale destinazione visto che anche senza bagagli, su strada l'R6 si rivela un pesce fuor d'acqua. Il quattro cilindri ai bassi e medi regimi reagisce in maniera estremamente pigra e solo superati i 10.000 giri la spinta si incattivisce. E nell'uso normale è davvero difficile superarli, a maggior ragione se si passeggia tranquillamente. Se - in un impeto di follia - si decide, comunque, di dotare l'R6 di una coppia di borse laterali universali si incorre in due grossi impedimenti: il passeggero non ha più sostegni, poiché le pedane sono parzialmente coperte dalle valigie e gli indicatori di direzione andrebbero rimossi. Qualsiasi bagaglio è inadatto ai pochi appigli offerti dal posteriore dell'R6: insomma, bisogna scegliere se sulla sella si vuole caricare le borse o il passeggero. Come non bastasse, durante la guida si avverte marcato lo sbilanciamento dell'assetto a pieno carico (il povero passeggero è posto a una quota impossibile) e l'ingombrante presenza della borsa da serbatoio che limita la già scarsissima protezione aerodinamica e i movimenti. La posizione in sella, poi, è sportiva senza compromessi (come d'altronde l'assetto), ma questo fa parte della natura estrema della R6.

Allestimento da viaggio

Alcuni dettagli permettono una permamenza in sella meno sofferta. Utile, ad esempio, una strumentazione completa con indicatore del livello carburante, il conteggio dei km quando si entra in riserva (come sulla Monster), o magari della temperatura del liquido di raffreddamento. Un altro aspetto importante è la possibilità di regolare in maniera pratica le sospensioni, soprattutto nel precarico della molla per ristabilire un bilanciamento corretto del mezzo a pieno carico: tra tutte le moto in oggetto solo la R6 ha le sospensioni completamente personalizzabili mentre per Honda e Ducati la regolazione del precarico (e anche dell'idraulica) è riservata al solo ammortizzatore. Per il Kymco, invece, si è optato per una coppia di ammortizzatori registrabili nel precarico. Prima di partire occorre munirsi di borse adatte al viaggio. Per molti modelli, come la Monster e la CBF, le Case stesse hanno previsto elementi dedicati. Sul mercato esistono però altri produttori con modelli specifici o universali. Da verificare, poi, che per le borse morbide non ci sia bisogno del supporto rigido. Le borse da serbatoio sono un compendio quasi necessario: hanno quasi sempre una comodissima tasca trasparente in cui inserire la cartina e riporre ciò che serve velocemente. Se ne trovano di molti tipi, più o meno grandi – molte hanno una zip che permette di ampliarle ulteriormente – che sfruttano sistemi di aggancio differenti: con le calamite, solo per serbatoi in metallo (attenzione alla vernice!), con le ventose, che non si adattano facilmente alle superfici troppo spigolose (come sulla R6 dove non offrono una tenuta assoluta). Oppure ci sono le borse che si agganciano con delle cinghie a un copriserbatoio. L'ultima preziosa risorsa del mototurista è il «ragno», ovvero la rete elastica con cui si possono agganciare alla moto o alle stesse borse, altri carichi. La borsa infine deve essere idrorepellente o almeno dotata di una sacca impermeabile su misura.

Check finale

Qualsiasi modello di moto si stia utilizzando occorre necessariamente controllare che le specifiche tecniche e di omologazione siano rispettate anche a pieno carico. Quindi accertarsi, soprattutto nel caso si usi uno scooter, che le gomme siano in grado di reggere il peso massimo, quello del mezzo, di pilota, passeggero e quello dei bagagli. Controllare poi lo stato di usura delle gomme, prevedendo il consumo futuro del viaggio, fare un check ai liquidi e alle pastiglie e, non ultimo, procurarsi una bomboletta «gonfiagomme» in caso di foratura. Se poi ci si arma di una piccola trousse per i piccoli interventi di manutenzione, oltre a una scatoletta di fusibili, allora si può partire davvero tranquilli.

Dati Tecnici

 
Ducati Monster 695
Ducati
Monster 695
Honda CBF 1000 ST
Honda
CBF 1000 ST
Kymco Xciting 500
Kymco
Xciting 500
Yamaha YZF R6
Yamaha
YZF R6

Motore

2 cilindri a V di 90° longitudinale 4 cilindri in linea orizzontale 4 cilindri in linea

Raffreddamento

aria liquido liquido liquido

Alesaggio corsa

88,0x57,2 75,0x56,5 92,0x75,0 67,0x42,5

Cilindrata (cc)

695 998 498 599

Rapporto di compressione

10,5:1 11,0:1 10,5:1 12,8:1

Distribuzione

Desmodromica a 2 valvole bialbero a 4 valvole bialbero a 4 valvole bialbero a 4 valvole

Alimentazione

iniezione elettronica con corpo farfallato da 45 mm iniezione elettronica iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

carter umido carter umido carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

14/3 19 12,8 17,5

Frizione

multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio automatica centrifuga multidisco in bagno d’olio

Telaio

a traliccio monotrave superiore misto a traliccio e piastre doppio trave diagonale

Materiale

acciaio acciaio acciaio e lega leggera lega leggera

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 43 mm/nessuna forcella da 41 mm/nessuna forcella da 40 mm/nessuna forcella da 41 mm/tutte

Sospensione post/regolazioni

monoammortizzatore/ precarico- estensione monoammortizzatore/ precarico doppio ammortizzatore/ precarico monoammortizzatore/tutte

Escursione ruota ant/post

130 mm/148 mm 120 mm/120 mm 110 mm/100 mm 120 mm/120 mm

Pneumatico ant/post

120/60-17-160/60-17 120/70-17-160/60-17 120/70-15/150/70-14 120/70-17-180/55-17

Freno anteriore

doppio disco da 300 mm doppio disco da 296 mm doppio disco da 260 mm doppio disco da 310 mm

Freno posteriore

disco da 245 mm disco da 240 mm disco da 240 mm disco da 220 mm

Lunghezza

n.d. 2.176 mm 2.255 mm 2.040 mm

Altezza sella

770 mm 795 mm (± 15 mm) n.d. 850 mm

Interasse

1.440 mm 1.483 mm 1.590 mm 1.380 mm

Peso a secco

168 kg 228 kg 221 kg 161 kg

Potenza max/giri

73 CV (53,7 kW)/8.500 97,9 CV (72 kW)/8.000 37,4 CV (27,5 kW)/7.500 127 CV (93,4 kW)/14.500

Coppia max/giri

6,2 kgm (60,8 Nm)/6.750 9,9 kgm (97 Nm)/6.500 3,8 kgm (37,1 Nm)/5.000 6,73 kgm (66 Nm)/12.000

Prestazioni

Il commento del centro prove

Quando si parla di prestazioni pure del motore l’attenzione non può che essere attratta dalla Yamaha che strapazza le avversarie (anche quelle che rientrano nella sua categoria, ovvero quella delle medie supersportive) con prestazioni in accelerazione davvero entusiasmanti. Ottima, grazie al motore da 1.000 cc di derivazione sportiva, anche la prestazione della CBF mentre va oltre le aspettative la piccola Monster che transita sul traguardo dei 1.500 m ad oltre 190 km/h. Delude invece il Kymco che a fatica supera la soglia dei 130 km/h: un po’ poco, considerata la cilindrata... La CBF fa valere l’elasticità del proprio propulsore (e i cc in più) nella prova di sorpasso rifilando alla R6, dotata di un tiro ai medi deludente, quasi due secondi. Honda, Yamaha e Ducati si contendono il primato nella prova di frenata, segno che non sempre ad un impianto ipersportivo (quello della R6, per intenderci) corrispondono prestazioni stellari.

Curva di accelerazione

Ducati Monster 695 , Honda CBF 1000 ST, Kymco Xciting 500 , Yamaha YZF R6

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2 m/s
Temperatura aria 14°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 28°C

Rilevamenti

 
Ducati Monster 695
Ducati
Monster 695
Honda CBF 1000 ST
Honda
CBF 1000 ST
Kymco Xciting 500
Kymco
Xciting 500
Yamaha YZF R6
Yamaha
YZF R6

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 191,2 km/h (34,8 s) 212,2 km/h (32,0 s) 136,3 km/h (48,3 s) 249,0 km/h (28,6 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,3 s (163,6 km/h) 12,4 s (177,2 km/h) 18,0 s (117,5 km/h) 11,6 s (203,6 km/h)
0-1000 m 25,4 s (188,1 km/h) 23,4 s (206,3 km/h) 35,0 s (132,9 km/h) 21,3 s (238,6 km/h)
0-90 km/h 4,1 s (55,7 m) 3,4 s (42,4 m) 9,0 s (136,2 m) 3,5 s (43,7 m)
0-130 km/h 7,4 s (159,9 m) 6,0 s (121,4 m) 28,1 s (752,4 m) 5,3 s (98,8 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 10,1 s (301,4 m) 5,3 s (157,3 m) 21,0 s (660,7 m) 7,0 s (203,7 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,9 m) 2,5 s (80,3 m) 2,9 s (87,8 m) 2,5 s (79,9 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,4 m) 2,6 s (25,6 m) 2,3 s (23,2 m) 2,5 s (25,0 m)

CONSUMO

Urbano 17,4 km/l 16,1 km/l 18,7 km/l 12,8 km/l
Extraurbano 18,5 km/l 17,8 km/l 19,4 km/l 16,5 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,7 km/l 17,3 km/l 16,8 km/l 15,6 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 187,5 kg 253,0 kg 236,5 kg 190,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,5/52,5 49,0/51,0 39,0/61,0 52,0/48,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0 45,0/55,0 39,0/61,0 48,0/52,0

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