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Prove della redazione

Ducati Hypermotard 1100 Evo SP, Aprilia Dorsoduro 750 Factory, KTM 690 SMC R

Leslie Scazzola il 04/05/2012 in Prove della redazione
Ducati Hypermotard 1100 Evo SP, Aprilia Dorsoduro 750 Factory, KTM 690 SMC R
Ducati Hypermotard 1100 Evo SP
1078 cc / 69,9 kW ( CV) / 2 cilindri a L di 90° / Euro 3
€ 11.700 c.i.m.
Aprilia Dorsoduro 750 Factory
749,9 cc / 67,3 kW (92 CV) / 2 cilindri a V di 90° / Euro 3
€ 10.190 c.i.m.
KTM 690 SMC R
654 cc / 46,3 kW (62,7 CV) / 1 cilindro / Euro 3
€ 9190 c.i.m.

Una rabbiosa «mono», una tuttofare dal carattere sportivo e una maxi dalle prestazioni super: prima il confronto sulla mitica Trento- Bondone e poi dritti in pista per un ultimo duello

Prendete una delle statali più affascinanti e coinvolgenti d'Italia, affrontatela con tre moto nate e sviluppate per ottenere il massimo piacere e divertimento su strada: il risultato? Un pomeriggio intero a scorazzare su e giù, mai stufi, mai sazi di curve, con un lieto fine tra i cordoli in pista. Andiamo per ordine. La Trento-Bondone è la statale dove fino al 2005 si correva una delle cronoscalate motociclistiche più conosciute dagli amanti del genere: poco più di tre chilometri di salita articolata in lenti tornanti, ripide pendenze e qualche tratto vagamente rettilineo per distendere un po' il motore. Questo è lo scenario che abbiamo utilizzato per confrontare tre moto che in comune hanno il look ispirato al mondo motard e la ricerca del massimo divertimento. La KTM, con i suoi 150 chili rilevati, vanta il peso minore del gruppo e la ciclistica più agile e reattiva, oltre a un monocilindrico dalle prestazioni elevate. La bicilindrica Aprilia, dal canto suo, incarna forse il punto d'incontro ideale tra le prestazioni e la guidabilità, ovvero una ciclistica meno estrema dell'austriaca ma anche qualcosa in più in termini di comfort e piacere di guida. La Ducati, invece, è quella che a prima vista c'entra meno col resto della compagnia. Massiccia e ingombrante, alla guida si rivela in realtà un concentrato di nitroglicerina pura: il «pompone» ad aria, oltre a una regolarità di utilizzo esemplare anche ai regimi più bassi, regala una spinta sempre pronta e muscolosa.

Caratteri distinti

Ma torniamo al giro. Dalla località Candrai si comincia subito con un lungo serpentone di tornanti da seconda marcia. Qui i piloti veri ce li immaginiamo col ginocchio a terra mentre danzano ritmicamente alla ricerca dell'ultimo centimetro di asfalto utile per fare il «tempo». Con le nostre motard ce la prendiamo ovviamente più comoda, ma il ritmo è comunque sostenuto e divertente. La KTM si butta nelle svolte strette con la rapidità di un felino, tanto che sembra anticipare gli ordini del pilota. La seduta dall'impostazione fuoristradistica, col manubrio alto e ampio e le pedane non troppo vincolanti, regala grande leggerezza e padronanza del mezzo, seppure ogni tanto si avvisi una tendenza dello sterzo a «prendere sotto», soprattutto quando si guida con eccessiva grinta. Il monocilindrico spinge con rabbia dai medi regimi, e pur non nascondendo qualche strappo alla trasmissione quando il motore cala troppo di giri, è evidente l'ampio arco di utilizzo in cui sa offrire il massimo. L'Aprilia segue a ruota, e all'immediatezza dell'austriaca contrappone una maggiore sensazione di solidità che amplifica la percezione di totale controllo del mezzo. Inoltre, in percorrenza e in uscita di curva si può fare affidamento sulla regolarità del propulsore anche ai regimi più bassi, che aiuta a cavarsi dagli impicci velocemente. Con la Hypermotard, invece, il feeling non è così immediato: sarà per la botta di coppia che si avverte a ogni apertura di gas, o ancora per l'avantreno più caricato, la Ducati va guidata come una sportiva «pura», aggredendo le curve con decisione e usando tanto il corpo. Un po' faticoso, ma in cambio la bolognese dispensa una precisione esemplare grazie a sospensioni sì rigide, ma irreprensibili.

Più o meno motard

Il giro continua. Breve allungo, si infila la terza e ci si proietta in un curvone a sinistra da appoggio: qui la solidità della Hypermotard è un arma letale, e le grandi capacità di inclinazione in piega, unite alla risposta controllata delle sospensioni, la rendono imprendibile a centro curva. Invece la bicilindrica veneta soffre solo di una leggera tendenza ad allargare le traiettorie, dovuta alla forcella perfettibile nel setup di base, mentre la KTM, a causa dell'impostazione fuoristradistica, risulta meno rigorosa. In quest'ottica la 690 SMC è certamente la più «motard» del gruppo, tanto che le curve viene voglia di affrontarle col «piede fuori». La Dorsoduro, e ancor più la Hypermotard, prediligono invece una guida classica, con spostamenti del corpo più calibrati in fase di impostazione a centro curva e azioni meno energiche, risultando di fatto meno nervose. Balza subito all'occhio come il discorso comfort qui non sia di casa. L'Aprilia offre qualcosa in più per la sella ampia (seppure un po' rigida nell'imbottitura) e vibrazioni inesistenti a qualsiasi regime. La Ducati la segue da vicino, anche se le pedane più alte e arretrate e qualche vibrazione non la rendono altrettanto rilassante. La KTM si conferma invece la più estrema, con un livello di vibrazioni ben più elevato delle concorrenti e un'ergonomia paragonabile a quella della più specialistica delle moto da fuoristrada. In un batter d'occhio ci si para davanti il cartello che segnala la località di Vaneze, e già ci immaginiamo all'arrivo della cronoscalata a verificare i tempi e stappar spumante. In realtà quel che ci aspetta è un panino sbranato di corsa, una coca per accelerarne la digestione, e nessun gioioso festeggiamento. In compenso, la consapevolezza di poter ripercorrere queste curve ancora una volta.
Motard, cordoli: un binomio che con queste moto vien subito da vivere. Per questo abbiamo portato il terzetto sul kartodromo di Lonato, in provincia di Brescia. Si tratta di un tracciato molto vario, guidato e probante: non ci lasciamo scappare l'occasione. Agile e leggera com'è, la 690 SMC s'impone subito come la regina della pista, sembra fatta apposta per volteggiare tra i cordoli. Seppure il peso e le dimensioni lascino presagire diversamente, un altro animale da pista è senza dubbio la Ducati Hypermotard 1100 EVO SP: ginocchio a terra come su una sportiva carenata, grande stabilità e ottima maneggevolezza sono le sue armi, pur dovendo mettere in preventivo uno sforzo fisico notevole per essere condotta con profitto nei tratti più guidati. L'Aprilia Dorsoduro Factory dal canto suo evidenzia maggiore leggerezza e dinamicità della bolognese, ma non la stessa sicurezza. Poco caricata sull'anteriore, e con la forcella di base un po' sfrenata nel ritorno idraulico, la moto tende spesso ad allargare la traiettoria, rendendo poco fluidi gli ingressi in curva. A questo proposito va detto che le ampie possibilità di regolazione delle sospensioni consentono senza dubbio di pareggiare il conto con la concorrenza. Nulla da eccepire riguardo gli impianti frenanti, potenti e progressivi allo stesso tempo, con la sola eccezione per il posteriore della KTM, facilmente incline al bloccaggio, specie con indosso gli stivali da fuoristrada che limitano la sensibilità del piede del pilota.
La cronoscalata «Trento-Bondone», organizzata dal Motoclub Trento sulla scia dell'edizione automobilistica, nacque nel 1925 e si tenne sino al 1981. Nel 1998 il Motoclub Levico, già organizzatore della cronoscalata «Levico-Vetriolo», rilanciò la competizione che si tenne fino al 2005. Il Motoclub però non esclude per il futuro una riedizione della gara, visto anche l'interesse mostrato dai partecipanti e dal pubblico. Il percorso si articola lungo 3450 metri, con 7 tornanti e 12 chicane, partenza da Candrai e arrivo a Vaneze. Le categorie ammesse al via dell'ultima edizione sono state: 125 SP, 250 SP, 600, Open, Scooter, Motard e Sidecar.

Dati Tecnici

 
Ducati Hypermotard 1100 Evo SP
Ducati
Hypermotard 1100 Evo SP
Aprilia Dorsoduro 750 Factory
Aprilia
Dorsoduro 750 Factory
KTM 690 SMC R
KTM
690 SMC R

Motore

2 cilindri a L di 90° 2 cilindri a V di 90° monocilindrico

Raffreddamento

aria liquido liquido

Alesaggio corsa

98,0x71,5 92,0x56,4 102,0x80,0

Cilindrata (cc)

1078,0 749,9 654,0

Rapporto di compressione

11,3:1 11,0:1 11,8:1

Distribuzione

desmodromico a 4 valvole bialbero a 8 valvole monoalbero a 4 valvole

Alimentazione

iniezione elettronica iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

carter umido carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

12,4/3,2 12/nd 12/2,5

Frizione

multidisco a secco multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio

Telaio

traliccio traliccio/piastre traliccio

Materiale

acciaio acciaio/alluminio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 50 mm/tutte forcella rovesciata da 43 mm/tutte forcella rovesciata da 48 mm/tutte

Sospensione post/regolazioni

monoammortizzatore/tutte monoammortizzatore/tutte monoammortizzatore/tutte

Escursione ruota ant/post

195 mm/141 mm 160 mm/150 mm 275 mm/265 mm

Pneumatico ant/post

120/70-17 - 180/55-17 120/70-17 - 180/55-17 120/70-17 - 160/60-17

Freno anteriore

2 dischi da 305/1 2 dischi da 320/1 1 disco da 300/1

Freno posteriore

disco da 245 disco da 240 disco da 240

Lunghezza

2130 2216 nd

Altezza sella

875 mm 870 mm 900 mm

Interasse

1465 1505 1480

Peso a secco

171 kg 185 kg 139,5 kg

Potenza max/giri

69,9 kW (95 CV)/7500 67,3 kW (92 CV)/8750 46,3 kW (62,7 CV)/7500

Coppia max/giri

10,5 kgm (103 Nm)/5750 8,4 kgm (82 Nm)/4500 6,57 kgm (64 Nm)/6000

Prestazioni

Curva di accelerazione

Ducati Hypermotard 1100 Evo SP, Aprilia Dorsoduro 750 Factory, KTM 690 SMC R

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,0 m/s
Temperatura aria 28°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 47°C

Rilevamenti

 
Ducati Hypermotard 1100 Evo SP
Ducati
Hypermotard 1100 Evo SP
Aprilia Dorsoduro 750 Factory
Aprilia
Dorsoduro 750 Factory
KTM 690 SMC R
KTM
690 SMC R

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 198,0 km/h (33,2 s) 198,7 km/h (33,4 s) 174,9 km/h (37,4 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,5 s (176,4 km/h) 12,6 s (170,1 km/h) 13,8 s (156,4 km/h)
0-1000 m 24,0 s (195,3 km/h) 24,3 s (194,5 km/h) 27,0 s (168,7 km/h)
0-90 km/h 3,7 s (47,2 m) 3,6 s (48,3 m) 4,2 s (54,2 m)
0-130 km/h 6,2 s (126,4 m) 6,4 s (132,6 m) 8,2 s (178,0 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,8 s (169,1 m) 6,1 s (178,8 m) 6,8 s (197,9 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,2 s (71,8 m) 2,2 s (72,2 m) 2,5 s (80,2 m)
50-0 km/h 2,2 s (21,7 m) 2,3 s (23,6 m) 2,5 s (25,1 m)

CONSUMO

Urbano 14,2 km/l 14,7 km/l 11,8 km/l
Extraurbano 16,9 km/l 18,0 km/l 14,4 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,1 km/l 16,8 km/l 15,8 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 190,5 kg 211,0 kg 150,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,0/54,0 47,0/53,0 46,5/53,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,0/56,0 43,5/56,5 44,5/55,5

Pagelle

 
Ducati Hypermotard 1100 Evo SP
Ducati
Hypermotard 1100 Evo SP
Aprilia Dorsoduro 750 Factory
Aprilia
Dorsoduro 750 Factory
KTM 690 SMC R
KTM
690 SMC R

In sella

La Dorsoduro ha la seduta più alta, mentre la Hypermotard e la 690 SMC permettono di poggiare facilmente i piedi a terra. In fatto di ergonomia, tra le tre la KTM è la più fuoristradistica. Più stradale l’Aprilia, mentre la Ducati è la più sportiva.
4.0
3.5
4.0

Comfort

Aprilia è di certo la più confortevole tra le tre, con la Ducati che la segue a ruota. Estrema la KTM che alla sella stretta e dura nell’imbottitura, aggiunge un tasso di vibrazioni piuttosto consistente e una protezione dall’aria davvero nulla per via della seduta fuoristradistica.
3.5
4.0
2.0

Dotazioni

In rapporto alla tipologia di moto, il livello di dotazioni è buono. L’Aprilia in più ha una strumentazione completa e la triplice mappatura della centralina in grado di cambiare la gestione della potenza, mentre la Ducati monta sospensioni Öhlins.
4.0
4.0
3.5

Qualità percepita

Ducati e Aprilia vantano finiture di livello superiore, con accoppiamenti precisi e sovrastrutture di qualità, soprattutto per la bicilindrica di Noale: pezzi in carbonio realizzati così bene non si vedono spesso su moto targate. La KTM è più spartana, ma nel suo piccolo non si fa mancare nulla.
4.0
4.5
3.5

Capacità carico

Avete uno zainetto? Bene, usatelo. Su queste tre moto c’è giusto il posto per sistemare i documenti, a patto di lasciare a casa il tagliando del bollo. Viaggiando da soli si può sfruttare la porzione di sella del passeggero, anche se su tutte e tre lo scarico disturba parecchio l’ancoraggio.
1.5
1.5
1.5

Motore

Ognuno, a suo modo, piace. Il «mono» della 690 SMC impressiona per l’allungo vigoroso e la prontezza di risposta, mentre il bicilindrico Aprilia si conferma duttile e regolare ma anche discretamente brioso. Il pompone bolognese travolge a ogni accelerata per i muscoli che mostra ai medi regimi.
4.5
4.0
4.0

Trasmissione

Qualche strappo alla trasmissione solo dalla monocilindrica austriaca ai regimi più bassi, ma tutto nella norma. Aprilia e Ducati sembra usufruiscano di una trasmissione a cinghia, tanta è la regolarità e la silenziosità offerta.
4.0
4.0
3.5

Sospensioni

Per tutte ampie possibilità di regolazione. Con la taratura di serie, si apprezzano l’escursione ampia e scorrevole della KTM e la solidità offerta dalla Ducati. Sull’Aprilia, invece, la forcella risulta un po’ sfrenata.
4.0
3.5
4.0

Freni

Il singolo disco anteriore della austriaca è più che sufficiente, visto anche il peso inferiore che l’impianto deve gestire rispetto alla concorrenza italiana, mentre paga una forte tendenza al bloccaggio del posteriore. Aprilia e Ducati, come da loro indole, sfoggiano sistemi frenanti sportivi, potenti e ben dosabili.
4.5
4.0
3.5

Su strada

La Dorsoduro è la più godibile e sfruttabile delle tre, mentre la Hypermotard, con la quale è un gioco da ragazzi bruciarsi diversi punti della patente, è la più impegnativa. La SMC è la più agile ma alla lunga anche la più scomoda.
3.5
4.0
3.0

Versatilità

Anche qui, l’Aprilia non si batte: da soli o in due, la Dorsoduro va bene per divertirsi come per il giro in città. La Ducati a sensazione è più ingombrante e pesante ma altrettanto godibile. L’austriaca, invece, risulta perfetta solo per divertirsi.
3.5
4.0
2.5

Prezzo

I prezzi sono piuttosto salati. A giustificarli la componentistica di qualità, mentre se si valuta il rapporto finiture-versatilità-prestazioni, si può dire che la più appetibile risulti l’Aprilia: costa mille euro in più della KTM e 1500 euro in meno della Ducati.
2.5
3.0
2.0

Pregi e difetti

 
Ducati Hypermotard 1100 Evo SP
Ducati
Hypermotard 1100 Evo SP
Aprilia Dorsoduro 750 Factory
Aprilia
Dorsoduro 750 Factory
KTM 690 SMC R
KTM
690 SMC R

PREGI

Maneggevolezza, Sospensioni, Coppia ai medi regimi Finiture, Erogazione, Comfort Agilità, Ciclistica, Prestazioni

DIFETTI

Comfort, Specchietti larghi, Peso Setup forcella, Sella alta, Peso Vibrazioni consistenti, Freno posteriore, Comfort

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Ducati Hypermotard 1100 Evo SP, Aprilia Dorsoduro 750 Factory, KTM 690 SMC R
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  • giorgiodd750
    prova dd 750 - motore eccezzionale, con tre mappature che trasformano notevolmete il carattere e l utilizzo del mezzo, consumi bassi, sospensioni perfette in ogni situazione, solo leggermente frenate in estensione nella taratura di base, nessun effetto vela alle alte velocita' ben oltre i 200, nessuno sbacchettamento nei curvoni veloci, rapida nello scendere in piega, posizione leggermente caricata in avanti
  • keijieagle
    690smc - La ktm 690smc ? la normale non la R

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