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Prove della redazione

Aprilia Dorsoduro 750

Stefano Borzacchiello il 25/06/2012 in Prove della redazione
Aprilia Dorsoduro 750
Aprilia Dorsoduro 750
749,9 cc / 63,7 kW (92 CV) / 2 cilindri a V di 90° / Euro 3
€ 8990 c.i.m.

Questa bicilindrica, bella ma un po' misogina, ha una missione: dribblare il traffico con stile. Vanta contenuti d'avanguardia, descritti anche nel servizio che segue con la prova e l'analisi tecnica della cugina Shiver

Se state passando un momento di crisi con la vostra fidanzata, che non ne può più di sentirvi parlare di moto e di vedervi recitare alla sera davanti al camino amletiche domande su quale sarà la prossima «compagna di piega», non lasciate in giro questo numero di Dueruote, lasciate lei... Perché se avete scelto la Dorsoduro sappiate che non si tratta di una moto per il giretto in coppia intorno al lago, ma è nata per chi vuole emozioni nella guida in solitaria. Accelerazioni, frenate, pieghe poco si sposano col passeggero seduto dietro.

Non la solita pistaiola

Ormai la strada intrapresa dalle maxi-sportive è quella di offrire prestazioni esagerate; il rovescio della medaglia è che tanti CV si possono sfruttare solo in pista e non certamente su strada. Quindi? Meglio le maxi-motard stradali. Tra le Case la KTM è stata la prima a ragionare sul concetto e a presentare la Supermoto, poi sono arrivate la Ducati Hypermotard e la BMW HP2 Megamoto. Ora è il momento dell'Aprilia che, ispirata dall'esperienza maturata nel Mondiale Motard con la SXV, ha presentato la Dorsoduro. Disegnata dal centro stile Aprilia guidato da Miguel Galluzzi (il padre della Monster), la Dorsoduro esprime aggressività da qualsiasi parte la si osservi, grazie al frontale affilato e al cattivo doppio terminale di scarico nel codino. La motardona di Noale monta il bicilindrico a V di 90° da 750 cc e 95 CV già visto sulla Shiver, qui però in versione «depotenziata» a 92 CV. Anche sulla Dorsoduro è montato il ride by wire, l'acceleratore elettronico, ed è possibile selezionare tre mappature dell'iniezione, Sport, Touring e Rain.

Due in uno

Il telaio è composto da una parte posteriore in alluminio e da una anteriore in traliccio di tubi d'acciaio. Inedito Il forcellone in alluminio con ampie finestre d'alleggerimento. Entrambe le sospensioni, dall'ampia escursione, sono regolabili nel freno idraulico in estensione e nel precarico della molla. La forcella è una Showa upside-down da 43 mm, mentre il mono posizionato lateralmente è della Sachs. L'impianto frenante sfrutta dischi wawe, modaioli ed aggressivi nell'uso. All'anteriore sono lavorati da una coppia di pinze «radiali».

Una vita tra i semafori

La seduta è alta, ma la sella stretta permette anche ai piloti sotto al 1,70 cm di toccare con i piedi a terra. Il manubrio largo, la marcata svasatura del serbatoio e il lungo e piatto piano di seduta consentono di guidare la Dorsoduro in maniera aggressiva. L'impostazione di guida è però più da naked che da motard pura. Guidando la Dorsoduro ci vengono in mente le parole di Galluzzi: «È una moto pensata per girare prevalentemente in città, al posto dello scooter». In effetti se la frase sulle prime ci aveva colpito, abbiamo poi avuto modo di ricrederci. La «Dorso» alle basse andature come nel traffico caotico è davvero agile e trasmette molta confidenza al pilota, quasi invitandolo a cercare i percorsi più tortuosi. Stona in quest'ottica l'impianto frenante molto aggressivo nell'attacco, soprattutto alle basse andature, tanto potente da richiedere esperienza per essere dosato con precisione. E poi c'è il generoso twin, che grazie alle tre mappature cambia carattere a comando. Come dire, questa motard si può adattare anche ai cambi di umore, se siamo più rabbiosi va bene la mappa Sport che risponde in maniera più vigorosa e appuntita fin dai bassi regimi accusando ancora un fastidioso effetto on-off, alle piccole aperture del gas, ma basta passare alla Touring per ottenere un'erogazione più progressiva. Infine quando piove o l'aderenza è ridotta, ecco la Rain che taglia la potenza del 20%. Il cambio asseconda bene nella guida, ma la frizione non è morbidissima.

Arriva il week-end

Fuori dalla città, nel misto, la Dorsoduro si rivela molto godibile, impegnando poco il pilota e rispondendo con rapidità ai comandi. Il peso piuttosto elevato (210 kg) non si avverte più di tanto, grazie al bilanciamento delle masse poco caricato sull'anteriore. Quando il ritmo si alza però l'avantreno leggero diventa anche menpreciso e suggerisce di impostare le svolte arrotondando la traiettoria e scendendo in piega dolcemente piuttosto che entrare in curva con i freni ancora tirati, «spigolando» con decisione. Accelerando in uscita dalle svolte la gomma da 180 su cerchio da 6' offre grip e trazione anche se sottrae un po' di maneggevolezza nei destra-sinistra. Oltre i 150 km/h è facile incappare in evidenti ondeggiamenti del manubrio, innescati dalle braccia del pilota: alleggerite la presa su una delle mani e l'effetto sparirà. Si tratta di una moto da città, come negli intenti del progetto, e non di una motard «da sparo» come invece l'estetica potrebbe suggerire. Ottima per il traffico del centro, dove non ha ostacoli, la Dorsoduro è ideale per le gite fuoriporta. Per i viaggi a Capo Nord... c'e un altro modello Aprilia.

Dati Tecnici

 
Aprilia
Dorsoduro 750

Motore

2 cilindri a V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 92,0x56,4 mm; cilindrata 749,56 cc; rapporto di compressione 11,0:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando misto ingranaggi/catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con gestione di apertura farfalle ride by wire. Capacità serbatoio carburante 12 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (38/71). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio scomponibile con traliccio superiore in acciaio e piastre laterali in alluminio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm regolabile nel precarico e estensione, escursione ruota 160 mm; sospensione posteriore, forcellone con mono ammortizzatore regolabile nel precarico e estensione, escursione ruota 160 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17’’, posteriore 6,00x17’’. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2216, larghezza 905, altezza sella 870, interasse 1505. Peso a secco 186 kg.

Prestazioni

potenza 67,3 kW (92 CV) a 8750 giri, coppia 82 Nm (8,4 kgm) a 4500 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Abbiamo provato la Dorsoduro con la mappatura Touring che presenta la curva di erogazione più omogenea su tutto l’arco. Confrontando le prestazioni con la sorella Shiver si osserva che la motardona di Noale è solo qualche km/h più lenta nell’uscita dai 1500 m. Anche nelle prove di accelerazione e sorpasso la Dorsoduro resta indietro, il motivo è da ricercare anche nella differente conformazione della sezione frontale che offre maggior resistenza nella fase di avanzamento. Nelle prove di frenata gli spazi di arresto sono praticamente identici alla naked; in questo frangente la forcella non arriva mai a fondo corsa. È risultato invece spugnoso il comando della leva anteriore del freno. Il cambio è preciso negli innesti. Il peso è elevato e la distribuzione vede il carico maggiore sull’asse posteriore nella guida questo si traduce in un avantreno più leggero in particolare in uscita di curva.

Curva di accelerazione

Aprilia Dorsoduro 750

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,7 m/s
Temperatura aria 15,5°C
Pressione atmosferica 995 mb
Temperatura asfalto 15,5°C

Rilevamenti

 
Aprilia
Dorsoduro 750

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 196,6 km/h (33,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,4 s (170,3 km/h)
0-1000 m 24,0 s (194,8 km/h)
0-90 km/h 3,5 s (51,0 m)
0-130 km/h 6,2 s (134,3 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,3 s (187,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (74,4 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,9 m)

CONSUMO

Urbano 15,6 km/l
Extraurbano 16,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,8 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 210,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,5/52,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0

Pagelle

 
Aprilia
Dorsoduro 750

In sella

4.0

La sella piatta e lunga agevola gli spostamenti, le gambe stringono bene i fianchi del serbatoio.

Comfort

3.0

Da usare tutti i giorni anche in città non stanca mai e il comfort non è male anche su tragitti più lunghi. Vibra poco o niente.

Dotazioni

4.5

La componentistica è di buon livello e raggiunge l’ottimo con i freni anteriori. Il motore vanta un’elettronica sofisticata e le sospensioni sono regolabili.

Qualità percepita

4.0

La plastica è tanta come sulla Shiver, ma il risultato finale e la scelte cromatiche rendono tutto migliore.

Capacità carico

2.0

Montare il bauletto è un’eresia, sotto la sella c’è spazio solo per i documenti. In listino però ci sono le borse laterali semirgide. Il passeggero è solo tollerato.

Motore

4.5

Trasmette scosse di adrenalina ma soffre ancora negli apri-chiudi con la «mappa» Sport. L’erogazione è corposa fino ai 9000 giri.

Trasmissione

3.5

Gli innesti sono precisi se non si maltratta il cambio nell’uso sportivo. La frizione stanca nell’uso cittadino.

Sospensioni

4.0

La forcella è sostenuta e anche il mono è tarato sul duro. Le regolazioni consentono di adattarla entro certi limiti al proprio stile.

Freni

4.0

La potenza decelerante è tanta ma in condizioni di scarsa aderenza modulare l’anteriore richiede una certa attenzione.

Su strada

4.5

Non è fatta per correre, ma per far godere sulle strade di tutti i giorni e nelle uscite del fine settimana sulle rotte più tortuose.

Versatilità

3.0

A cosa serve questa moto? A spostarsi in città passando sopra a tombini, pavè e quant’altro senza scomporsi. Meno sfruttabile nei viaggi lunghi anche per la ridotta autonomia.

Prezzo

2.5

Il confronto con le naked e le motard di cilindrata analoga va a svantaggio dell’Aprilia, che però offre decisamente di più come dotazioni.

Pregi e difetti

 
Aprilia
Dorsoduro 750

PREGI

Posizione di guida, Sospensioni efficienti in ogni condizione

DIFETTI

Autonomia, Versatilita

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