Diabolicamente mia...

E' la mia

No... non la comprero' mai! Tozza, bassa, chiatta! Poi comincio a girarci intorno, e mi accorgo che nel suo genere si tratta di una vera invenzione, quasi una scultura. E' davvero imponente, ma allo stesso tempo elegante e preziosa in ogni particolare. Infine ascolto la sua voce e ... mi entra dentro. Ho deciso: l'avro'. I primi chilometri sono difficili. Abituato a danzare tra le curve con il GS ADVENTURE, mi sembra di andare in giro con le rotelle. Addirittura penserei che con quel 240 dietro, possa stare in piedi da sola. Poi, per capirla, comincio a lasciare che lo sterzo si conduca in curva, e finalmente comincio a capire come si possa riuscire a buttarcela dentro. Dai li in poi è discesa... in tutti i sensi. A poco a poco mi avvicino alle scritte Pirelli ai bordi del 240, sino a consumarle quasi del tutto. La spinta del motore è ineguagliabile e in assoluta sintonia con il timbro della sua voce. Ogni velocità ha tuttavia la sua marcia. Scordatevi di andarci in giro a 60 all'ora in sesta. A quella velocità il DIAVEL chiama la seconda e niente di piu se non si vuol stressare distribuzione e trasmissione. E' dura la DIAVEL, ma certamente con quelle prestazioni non si poteva pensare di essere in poltrona. La posizione di guida è piu' da naked che da cruiser. Con un po' di confidenza ti porta a interpretare le curve come non avresti mai pensato, senza mai farti sentire solo grazie alla voce del suo cuore bolognese. Questo per me è la DIAVEL. Emozione allo stato puro,