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Benelli Leoncino Bobber 400: la piccola che sorprende

Federico  Garbin
Federico Garbin il 19/11/2025 in Prove della redazione
Benelli Leoncino Bobber 400: la piccola che sorprende
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Potenza giusta, qualità davvero notevole, prezzo ben al di sotto dei 6mila euro e divertimento alla guida: che cosa potremo chiedere di più a una moto?

Una moto che fa bene all'autostima. Già dal primo approccio capisci che c'è qualcosa di speciale: la guardi, ci sali sopra e... wow, è leggerissima!

Parliamo della Benelli Leoncino Bobber 400, una moto che alla vista sembra una "motona" ma che sulla bilancia segna appena 165 kg a secco. Un peso piuma, soprattutto considerando le sovrastrutture importanti che la fanno sembrare più grande di quanto non sia. E non è "grossa" nemmeno nel prezzo: 5.490 euro che, vista la qualità costruttiva e soprattutto la guidabilità, valgono davvero la candela.

 

IL CUORE DELLA BOBBER: UN BICILINDRICO CHE NON TI ASPETTI

Il protagonista è il bicilindrico a V di 60° da 400cc, capace di erogare 35 cavalli. Sulla carta potrebbero sembrare pochi, ma sulla strada sembrano di più. Merito di una curva di erogazione piatta che porta gran parte della coppia già intorno ai 4.000 giri, e di una trasmissione finale a cinghia dentata silenziosissima, che elimina gli strappi quando si riprende in mano l'acceleratore. Si va via lisci, fluidi, senza sobbalzi.

Il motore è ben fatto, pulito, senza niente di superfluo. Le alette di raffreddamento sono un omaggio estetico – visto che è raffreddato a liquido con radiatore nascosto – ma contribuiscono al look. Bella anche la cover del filtro dell'aria, uno stilema tipico del mondo custom-cruiser-bobber a cui questa moto appartiene.

È un propulsore compatto, pieno nel suono, che sorprendentemente ama girare alto: anche a 6.000 giri non è in affanno, cosa che non ti aspetti su una bobber. E considerando che un bicilindrico a V di questa cilindrata significa costi importanti – miniaturizzare componenti, quattro alberi (due per bancata), otto valvole su due assi diversi – il risultato è davvero notevole.

 

ESTETICA E CICLISTICA

Le sovrastrutture parlano la lingua Benelli: il serbatoio è molto largo nella zona superiore, dà imponenza, poi si stringe accompagnando una bella sella monoposto con rialzo posteriore che aiuta in frenata. La seduta è morbida e bassa, con pedane avanzate e selettore del cambio posizionato in alto su un eccentrico regolabile. Stesso discorso per il freno posteriore.

Il manubrio non è molto largo, ma la sorpresa arriva quando la metti in piedi: tutto è incredibilmente leggero e maneggevole. Se siete abituati al mondo custom, dove di solito le moto sono granitiche, qui rimarrete stupiti.

All'anteriore troviamo una forcella a steli rovesciati che incornicia un fanale dalla firma luminosa caratteristica: forma rettangolare con le DRL che creano uno "sguardo" deciso. Bello anche l'ancoraggio del parafango con supporti in alluminio e l'immancabile leoncino.

Gli pneumatici CST montano misure 130/90-16 all'anteriore e un bel "gommone" 150/80-16 al posteriore. Ruote piccole che si traducono in grande confidenza di guida, merito anche di una ciclistica tradizionale ma efficace, con due ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico. Sono un po' veloci nel ritorno, ma assorbono bene le asperità, così come la forcella anteriore.

Tocco di classe: entrambe le leve a manubrio sono regolabili nella distanza. Il controllo di trazione si attiva da un tasto sul blocchetto destro.

 

Benelli Leoncino Bobber 400: la piccola che sorprende

Sul dietro, il centro stile Benelli (che è in Italia) ha fatto qualcosa di nuovo. Notate qualcosa di strano? Il faro posteriore manca, o meglio, è integrato negli indicatori di direzione. Questa soluzione, unita alla coda tronca appena coperta dalla porzione di sella per il passeggero, regala un'immagine molto sportiva.

Il portatarga è ancorato al forcellone, che è lungo e tradizionale. Anche da questo lato si nota l'altra caratteristica importante: la trasmissione finale a cinghia, garanzia di grande silenziosità di marcia.

Girandola dall'altro lato – e sì, è così leggera che la giri facilmente – si apprezza il convogliatore trasparente per il filtro dell'aria, che riprende un po' il tema dell'altro lato aggiungendo aggressività. Il bicilindrico a V mostra i due collettori di scarico che corrono quasi paralleli, si uniscono in un unico tubo e poi si sdoppiano in uno scarico sovrapposto a taglio dritto, leggermente disassato. Soluzione bella ed efficace, in nero opaco così non si rovina.

 

TANTE LUCI (E QUALCHE OMBRA)

Non tutto è perfetto. Il freno anteriore – singolo disco – ha buon mordente ma l'ABS è un po' invasivo. Forse con questi pneumatici la taratura dell'impianto potrebbe essere migliorata.

La chiave di accensione sblocca anche la sella, ma attenzione: il sellino del passeggero blocca l'apertura e per toglierlo servono gli attrezzi. Gli specchietti a lato manubrio sono bellissimi esteticamente ma praticamente inutili: ti ritrovi a navigare guardandoti sempre indietro.

La frizione non è precisissima: è morbida, regolabile, non stanca, ma risulta un po' spugnosa. E occhio a non montare il classico portachiavi perché rovina i bellissimi leverismi molto arretrati.

 

IL VERDETTO

La Benelli Leoncino Bobber 400 è una moto che colpisce nel segno. Non ha tanti cavalli, è "solo" un 400, ma la raffinatezza meccanica del bicilindrico – silenziosissimo e quasi fin troppo grintoso per una moto di questo tipo – la rende speciale.

Bella erogazione, bel tiro in alto, bella ripresa in basso, rapporto preciso con il comando del gas. Certo, qualche vibrazione c'è, ma su una moto di questo genere come potrebbe non esserci?

Benelli, in conclusione, ha fatto un ottimo lavoro a un prezzo accessibile. Se la provaste, potrebbe piacere molto anche a voi.

 

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