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CROSSOVER 700 CINESI: tutte le rivali della Benelli TRK 702 a confronto

Ottaviano Silano il 09/08/2025 in Prove della redazione
CROSSOVER 700 CINESI: tutte le rivali della Benelli TRK 702 a confronto
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La Benelli TRK, prima 502 e poi 702, ha aperto la strada alle produzioni cinesi, particolarmente nel segmento delle crossover di media cilindrata. Oggi sono tante le concorrenti che puntano a detronizzarla: le abbiamo messe a confronto per capire quali sono le loro armi

Da bistrattate a protagoniste nel giro di pochi anni: le moto cinesi sono oggi temibili sfidanti per tutti, forti di un prezzo imbattibile, di dotazioni sempre più complete e di un tasso di rinnovamento a cui nessuno pare in grado di ribattere. Lo vediamo proprio nel segmento da cui tutto è cominciato, le crossover di media cilindrata.

Un segmento aperto dalla Benelli TRK 502, capace di abbattere il muro di diffidenza che aveva sempre diviso gli italiani dalle produzioni cinesi. La TRK ha raccolto tutti i benefici del “first mover”, il primo a entrare in un nuovo mercato, restando saldamente in testa alle classifiche di vendita dal 2020 al 2023, per poi cedere il trono solamente all’erede designata, la TRK 702.

Il successo di Benelli, però, ha aperto la strada anche ad altri concorrenti cinesi, che hanno immediatamente cercato di replicare la stessa formula: dimensioni abbondanti e aspetto opulento, ma sella bassa per mettere a proprio agio i motociclisti di ogni statura, motore e ciclistica semplici ma funzionali, ricche dotazioni e prezzo contenuto.

Il loro punto di forza è il motto “poca spesa, tanta resa”. Sono moto adatte sia alla gita fuori porta che agli spostamenti quotidiani casa-lavoro la CFMOTO 700MT ADV, la Moto Morini X-Cape 700, la QJ Motor SRT 700 SX e la Zontes 703F. Le prime tre sono simili tra loro e alla TRK 702 X, con motore bicilindrico in linea, telaio in acciaio e ruote da 19”-17”, la Zontes invece tenta una strada diversa, con motore a tre cilindri, telaio in alluminio e ruote da vera Adventure con il 21” all’anteriore e il 18” al posteriore.

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MOTORI: 3 "gemelli" e una novità assoluta

Partiamo dal motore. Tecnicamente abbiamo un motore CFMOTO (lo monta anche la Morini), un QJ (lo stesso della Benelli) e lo Zontes. I bicilindrici sono molto simili fra loro, sia esternamente (basta vedere la forma dei coperchi e la disposizione degli organi meccanici) e nelle misure che nel carattere e nelle prestazioni, ma con differenze che vanno comunque oltre la semplice sfumatura.

I motori CFMOTO e Morini hanno misure superquadre di 83 x 64 mm, il QJ di 83,5 x 64 mm, praticamente coincidenti. Hanno tutti manovelle a 180°, gestione con iniezione non Ride-By-Wire e potenze come detto quasi coincidenti: 68 CV a 9.000 giri la CFMOTO, 70 CV a 8.500 giri la Morini e 70 CV a 8.000 giri la QJ. Regimi, si badi bene, che ben raramente si raggiungono nell’uso normale, visto che tutti questi motori sono pieni ai bassi e medi ma murano (e vibrano) decisamente attorno ai 7.000 giri.

Il triple Zontes, di cui abbiamo già parlato in occasione del primo contatto, è un motore completamente inedito. Classico nella fasatura a 120° con misure poco più che quadre di 70 x 60,5 mm, nemmeno lui è gestito con RBW ma l’elettronica prevede due mappe (la E appena più dolce in prima apertura della S) e quickshifter a salire. Ci sono 95 CV a 10.000 giri e 75 Nm a 7.500 giri, con la possibilità di dimezzare la potenza massima per omologarlo A2 (47,5 CV a 8.500 giri).

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CICLISTICHE: 3 crossover e 1 Adventure… ma è davvero così?

Anche le ricette ciclistiche delle tre bicilindriche si somigliano, ma meno rispetto ai motori. I telai sono come abbiamo detto in acciaio per tutte, con disegni simili ma quote variegate: la 700MT ADV è la più corta, con 1.445 mm di interasse, seguita dalla X-Cape 700 con 1.470 e dalla SRT 700 SX con ben 1.510 mm. Le sensazioni in sella sono comunque diverse, perché la Morini sembra più lunga della QJ che dà l’impressione di grande compattezza.

Impossibile invece confondere la Zontes, che ha dimensioni da vera e propria maxi con ben 1.565 mm di interasse oltre alle ruote da 21”-18” che portano inevitabilmente la sella un po’ più in alto rispetto alle rivali: 845 mm contro 820-825 mm delle altre (la Morini ha comunque la sella regolabile a 845 mm e in opzione a 865 mm).

Anche i pesi sono allineati, con poco più di 240 kg in ordine di marcia per tutte e la Morini appena più leggera con 235 kg, grazie anche al serbatoio appena più piccolo: 18 litri contro i 19,5 della QJ, i 20 della CFMOTO e i 22 della Zontes.

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Brand o no brand? Questo è il dilemma

Lato sospensioni, la componentistica è simile ma le scelte tecniche diverse: CFMOTO ha una forcella “no brand” da 41 mm con 151 mm di escursione e un mono montato senza leveraggi con corsa della ruota simile, valori cui si allinea la QJ (140 mm anteriore e posteriore, come la Benelli TRK 702 X), che però monta una Marzocchi da 50 mm. Sono escursioni decisamente da crossover, pensate per avere comfort e limitare il “dondolamento” su strada a scapito di minori attitudini offroad.

Morini e Zontes sono più abbondanti nell’escursione, con 175 mm anteriore e 165 mm posteriore per la prima (Marzocchi da 50 mm e KYB senza leveraggi) e 180 mm sui due assi per la seconda (Marzocchi da 43 e Marzocchi con link). La Zontes è sulla carta quella con valori più fuoristradistici, ma tra stazza, dimensioni e peso è in realtà la Morini a mostrare le attitudini più spiccate quando si lascia l’asfalto, grazie anche a un baricentro che appare più basso rispetto alle rivali.

Chiudiamo con i freni: tutte hanno tre dischi - indispensabili visti i pesi in gioco - ma con sensibili differenze: la CFMOTO monta impianto di nuovo “no brand” da 300 mm anteriori e 240 posteriore; la Morini ha Brembo da 298 mm anteriori e 255 posteriore; anche QJ ha Brembo, ma da 320 mm anteriori e 260 posteriore mentre la Zontes monta J.Juan da 310 mm anteriori e 265 mm posteriore. Generosi quasi tutti i dischi posteriori, come si addice a moto destinate non solo a imboccare qualche sterrato, ma anche a fare tanto turismo a pieno carico.

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Ergonomia, comfort e dettagli

La CFMOTO 700MT ADV punta molto sul comfort e sull'ergonomia, elementi chiave per il turismo. La posizione in sella appare molto distesa, con il manubrio lontano e le braccia allungate sulla “vasca” realizzata dalle plastiche. La sella è ampia e comoda, garantendo una buona posizione di guida anche per i viaggi più lunghi. Tuttavia, per le persone con le gambe più lunghe la carenatura attorno al serbatoio potrebbe risultare ingombrante all’altezza del ginocchio. Tra le dotazioni di serie spiccano un display TFT a colori da 5 pollici, il più piccolo del lotto ma chiaro, brillante e con connettività Bluetooth, prese USB e una presa 12V. Il parabrezza è regolabile manualmente in altezza e ci sono i paramani e le protezioni laterali.

Anche la Morini X-Cape 700, con plastiche tutte nuove ma molto simili alla 650, si conferma una moto confortevole e adatta ai viaggi. L'ergonomia è pensata per ospitare piloti di diverse stature, con una sella su un solo livello e regolabile in altezza e una posizione di guida naturale e rilassata. Le pedane sono posizionate in modo da offrire una buona luce a terra e potrebbero risultare un po’ alte per piloti sopra il metro e ottanta. La protezione aerodinamica è efficace, grazie anche al parabrezza regolabile in altezza. La strumentazione è costituita da un ampio display TFT da 7 pollici, che include la connettività Bluetooth e la navigazione completa di mappe con l’App dedicata. Tra la ricca dotazione di serie di questa versione con le ruote a raggi figurano anche il cavalletto centrale, il mono con controllo remoto e una telecamera frontale che si gestisce da App. Efficace la protezione dal calore offerta dalle nuove paratie laterali, mentre il tasso di vibrazioni resta un po’ superiore alle concorrenti.

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La QJ Motor SRT 700SX spicca per la dotazione di serie estremamente ricca. Elementi come cavalletto centrale, manopole e sella riscaldate e un display TFT da 7” con funzionalità di mirroring per lo smartphone sono inclusi nel prezzo, che al momento include anche il tris di borse in alluminio con la promozione di lancio. L'ergonomia, tuttavia, è dal nostro punto di vista perfettibile: la posizione delle pedane è piuttosto avanzata e non un po’ sacrificata per persone di statura elevata. Da un punto di vista di comfort nei lunghi viaggi c’è da segnalare la presenza di vibrazioni a livello delle pedane e una leggera risonanza delle plastiche del serbatoio a regimi elevati, sebbene questi aspetti non compromettano l'esperienza di guida complessiva.

La Zontes 703F, peraltro la più costosa del gruppo, riesce comunque a sorprendere per la sua dotazione tecnologica e di comfort, quasi da modello di fascia superiore. Tra le caratteristiche di serie si trovano un display TFT da 7” con connettività Bluetooth, manopole e sella riscaldate, un parabrezza regolabile elettricamente e il sistema di avviamento keyless. Interessante anche la presenza di due telecamere integrate (anteriore e posteriore) che fungono da dashcam; a differenza della Morini, si controllano direttamente dal cruscotto, sul quale si possono anche rivedere foto e video. La posizione di guida è comoda e la protezione decisamente buona, ma la sella altina e su due piani molto sfalsati rende meno agevole la salita rispetto alle altre e il peso di 241 kg in ordine di marcia si fa sentire nelle manovre da fermo.

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SU STRADA: CFMOTO

La CFMOTO 700MT ADV si posiziona come una moto adventure di media cilindrata molto competitiva, con un prezzo di 6.690 euro (al momento in promo a 6.390) che la rende di gran lunga la più accessibile di questo gruppo. Accattivante nella linea, nonostante il peso di 241 kg in ordine di marcia, la moto risulta ben bilanciata e manovrabile. Ha un motore dolce, ma sensibilmente più vivace ai bassi rispetto alla X-Cape che monta in teoria la stessa unità; l’effetto on-off è minimo, non c’è molto allungo ma facendo scorrere la moto, si può contare su prestazioni adeguate, compresa la possibilità di percorrere lunghi tratti autostradali con poca fatica, se non per qualche turbolenza che si genera dietro al plexi. La dotazione ciclistica è meno raffinata rispetto alle concorrenti ma ben amalgamata, per una guida piacevole e rotonda, anche se la 700MT ADV non gradisce particolarmente i cambi di passo.

Il suo principale punto di forza è l'eccezionale rapporto qualità-prezzo, che la rende una scelta interessante per chi cerca una moto versatile, ben equipaggiata e confortevole per il turismo, senza spendere cifre elevate. Pur non essendo la più potente o la più dotata, offre un pacchetto completo e convincente per un ampio pubblico di motociclisti.

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SU STRADA: Moto Morini

La nuova Moto Morini X-Cape 700 fa un passo avanti significativo rispetto alla 650, soprattutto grazie al motore più potente e fluido, che si sposa perfettamente a una base ben collaudata. Il twin 700 è più generoso ai medi, mentre resta un po’ fiacco ai bassi; ma la ciclistica Morini appare la meglio bilanciata del lotto, capace di dare confidenza anche quando si forza il ritmo o quando si lascia l’asfalto – caso in cui fa valere anche una buona posizione in piedi.

L’ergonomia è comoda, con il manubrio largo e le braccia distese, e la protezione dall’aria e dalle intemperie molto buona; peccato per le vibrazioni, mediamente più avvertibili che sulle rivali e che diventano consistenti a regimi elevati, ma per il resto la X-Cape è un'ottima proposta non solo per l'eccellente rapporto qualità-prezzo (di 7.590 euro f.c. in questa versione, ma si parte da 7.190 euro) e la completezza della dotazione di serie, ma anche per una qualità di guida che avvicina quella delle proposte occidentali.

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SU STRADA: QJ Motor

La QJ Motor SRT 700 SX punta molto sulle dotazioni: sospensioni Marzocchi, freni Brembo, pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR (in comune con la X-Cape 700). Con questa scheda tecnica e un prezzo di 7.590 euro f.c., è senz’altro molto competitiva. Anche l’aspetto è personale, senz’altro più di quello della SRT 700 “base”, nonostante resti la tipica ergonomia QJ/Benelli con il manubrio stretto e alto rispetto al piano sella e la sella su due piani nettamente sfalsati, che portano il secondo molto in alto. È piuttosto lunga e alta di baricentro, ma vanta quote ciclistiche azzeccate: il percepito è quello di una moto corta e svelta, che si guida piacevolmente grazie anche a un motore che non brilla per allungo, ma che è sempre pieno e regolare fin dai bassi.

Queste doti e la ricchezza della sua dotazione di serie la rendono un'opzione di grande interesse per chi cerca una moto adventure di media cilindrata. La base è la stessa della Benelli TRK 702 X, ma la declinazione riesce ad essere ben distinta, e non solo dal punto di vista estetico.

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SU STRADA: Zontes

La Zontes 703F imbocca, come dicevamo, una strada tutta sua, unendo caratteristiche da stradista come il motore 3 cilindri da un centinaio di CV, il telaio in alluminio e l’interasse extralarge, a caratteristiche tipicamente “off” come le ruote da 21”-18” e le sospensioni a lunga escursione. È anche alta di sella, specie per il passeggero, ma molto protettiva e riccamente dotata, addirittura incredibilmente se consideriamo il prezzo di 8.690 euro f.c. Di fatto è una moto da autostrada, che predilige gli spazi aperti e le alte velocità, dove si muove in maniera molto convincente: molto protettiva, sempre stabile e rassicurante e con una valida spinta del motore, accompagnato da un quickshifter (solo a salire) che funziona molto bene.

È invece meno a suo agio nello stretto, penalizzata dalla massa rilevante e dal baricentro alto, oltre che da un certo on-off quando si riprende il gas in mano. Peccato, perché il motore è vigoroso e rotondo, senz’altro uno step in più degli altri quanto a prestazioni anche se la calibrazione dei tecnici cinesi appare comunque improntata a una certa prudenza, che di fatto impone quando si vuole partire rapidi per un sorpasso di scalare un paio di marce per avere una bella spinta. Anche i consumi sono mediamente più alti delle rivali, ma il rapporto qualità-prezzo e la tecnologia a bordo la rendono una scelta estremamente valida per chi cerca una moto versatile, ben equipaggiata e con uno stile moderno e distintivo.

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Attenta, Benelli!

La Benelli TRK 702 X ha dominato il mercato italiano nel 2024, ma ripetersi quest’anno non sarà facile: in parte perché è arrivata in clamoroso ritardo, e in parte perché le rivali cinesi sono ormai numerose e agguerrite: praticamente tutte nuove, fanno valere un prezzo sensibilmente inferiore pur con una linea accattivante (CFMOTO), dotazioni più ricche a parità di prezzo (QJ), piuttosto che un bilanciamento azzeccato con una proposta già apprezzata e consolidata sul mercato (Moto Morini) o ancora una proposta radicalmente diversa ma sempre molto competitiva nel prezzo (Zontes).

Le somme le tireremo a fine anno, ma sembra chiaro che la battaglia delle armate cinesi sia destinata a infuriare anche sul campo di battaglia italiano. È a loro modo, sono moto rivoluzionarie, nel senso che rendono possibile mettersi nel box una moto senza alcuna rinuncia al prezzo di uno scooterone.

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