Prove della redazione
Rieju Xplora 557 e 707: ecco la vera alternativa alle Benelli TRK
Sono moto sviluppate in collaborazione con QJ Motor che si distinguono però per componentistica con firme importanti, quali Kayaba e Brembo. Le abbiamo provate in Spagna nei dintorni dello stabilimento Rieju: ecco come vanno
Era il 2017 quando arrivava nelle concessionarie un modello che, insospettabile, avrebbe cambiato la faccia del mercato moto italiano. Veniva dall’oriente, ma recava sul serbatoio il marchio italiano Benelli. Parliamo della TRK 502, una crossover che si è rapidamente insediata ai primissimi posti nelle classifiche di vendita e ci è rimasta per oltre un lustro. Le sue armi? Pochi fronzoli e un prezzo da paura, sotto i 6.000 euro, per una moto che da lontano può sembrare un GS.
2025, entra in vigore l’Euro 5+ e la TRK 502 non viene aggiornata, Benelli decide di puntare tutto sulla 702 arrivata nel frattempo. Ma la 702 è più grossa, pesante, non si guida con l’A2, il cliente tipo non è esattamente lo stesso. Dove si rivolgeranno ora gli orfani della 502? Ce lo chiediamo da mesi e finalmente ecco la risposta, che abbiamo pure provato.
È la Rieju Xplora 557, che della TRK è parente molto stretta (ed è esattamente la moto che qualche anno fa era uscita come MV Agusta Lucky Exlorer 5.5). Il progetto di base è infatti lo stesso, di origine QJ Motor in cui cambiano alcuni dettagli, e il target è quello. A fianco alla 557, Rieju, che per la prima volta nella sua lunga storia punta ai grandi numeri, propone anche la Xplora 707, questa sorella quasi gemella della TRK 702, anche in questo caso con componentistica leggermente differente. Scopriamo come sono fatte, come cambiano e come vanno le nuove crossover spagnole.
COME SONO FATTE LE RIEJU XPLORA 557 E 707
Partiamo dalla Xplora 557, che è quella che, rispetto al progetto Benelli, cambia maggiormente. Innanzi tutti, aumenta la cilindrata, da 500 a 554 cc; i cavalli restano sempre 48 (per essere guidabile con A2) ma aumenta la coppia, da 46 a 51 Nm. L’aspetto più importante è però il cambio nell’albero motore, qui con manovellismo a 270° invece che a 180, elemento che varia e non di poco l’erogazione della potenza.
Scarico, forcellone e sovrastrutture sono diversi ma, appunto, si tratta di materiale non inedito e già visto sul prototipo MV. La forcella è qui una Kayaba regolabile e, rispetto alla Lucky Explorer, cambiano le ruote: sulla Xplora 557 sono in lega e entrambe da 17”. È accessoriata con cavalletto centrale, la sella è a 835 mm e il peso è di 218 kg a secco. Prezzo di 6.345 euro.
La Rieju Xplora 707 è più simile alla TRK 702, ma comunque ci sono alcuni elementi che le differenziano. Le sospensioni sono Kayaba, con all’anteriore una forcella da 43 (invece che da 50) regolabile. L’impianto frenante conta su pinze anteriori radiali Brembo, ci sono cerchi a raggi tangenziali tubeless e cavalletto centrale di serie. La sella è a 865 mm e il prezzo è leggermente superiore alla TRK: 7.750 euro contro 7.490, ma ci sono i componenti firmati di cui sopra.
LA POSIZIONE IN SELLA ALLE RIEJU XPLORA
Ribadiamo un concetto per iniziare: le due Xplora, nonostante le sovrastrutture identiche, sono due moto diverse tra loro, non è la stessa piattaforma declinata in due motorizzazioni.
È per questo che la posizione in sella è differente. Sulla 557 la sella è piuttosto bassa, anche un conduttore non molto alto tocca agevolmente a terra con entrambi i piedi. Le pedane sono avanzate e un po’ troppo in alto, ciò costringe le gambe ad una posizione raccolta che alla lunga può stancare. Il manubrio è ben distanziato, ma anche questo un po’ alto, per una triangolazione che può essere valida per la guida rilassata, ma risulta sbilanciata all’indietro nella guida attiva.
Più neutra quella della 707, con sella più alta e più distante dalle pedane che porta a caricare leggermente di più l’anteriore (aspetto gradito). In entrambi i casi, buoni i comandi così come la percezione di qualità dei materiali. Peccato per lo strumento TFT che, col sole a picco, riflette e diventa quasi illeggibile. Buona la copertura aerodinamica offerta dal parabrezza.
COME VANNO LE NUOVE CROSSOVER SPAGNOLE?
Comincio il test con la Xplora 557 e il primo aspetto che mi colpisce, guidando tra le vie del centro di Figueres (siamo partiti dalla fabbrica Rieju che, essendo stata fondata negli anni ’40, è proprio in mezzo al paese), è la bontà del comando del cambio. Tenerissimo ma preciso negli innesti, cambiare marcia senza l’uso della frizione è un piacere. Frizione che è invece il neo di una trasmissione altrimenti eccellente: rilasciandola nella partenza da fermo strappa leggermente.
Con strada libera davanti si inizia ad apprezzare il bel carattere del motore: è molto pieno ai bassi e ai medi, il suono di scarico è piacevole e coinvolgente, non pervenuto il fruscio di trascinamento degli organi interni, c’è un lieve on off alla prima apertura del gas ma non dà fastidio. Anche in salita, la Xplora 557 prende velocità senza sforzo, tanto da farti dimenticare del limite dei 48 cavalli. La ragione di tanto brio è, anche, un rapporto finale piuttosto corto: ok in città e tra le curve, un po’ impiccato su strade a scorrimento veloce.
Il bilanciamento ciclistico, nonostante il peso importante per una 500, è buono. Naturale la discesa in piega, così come il comportamento nel cambio di direzione, non è rapidissima ma nemmeno pigra: giusta, insomma. Migliorabile il comportamento della forcella Kayaba, il sostegno generale durante la guida è ok ma sensibilità e scorrevolezza non sono da riferimento, aspetto che si nota particolarmente a moto piegata, in curva. Meglio il mono, sostenuto e frenato quanto basta, ok anche i freni.
Salgo sulla 707 e noto immediatamente che, come anticipato, è tutt’altra moto. È più “motona” e meno “motina”, più alta e grossa, sicuramente meno amichevole e meno indicata per gli spostamenti quotidiani. Ci sono 30 mm in più di altezza del piano sella ma questa sembra essere anche più larga, col risultato che io, 183 cm, tocco a terra solo con le punte dei piedi.
Parto e noto di nuovo la piacevolissima sensazione già provata con il cambio della 557: è burroso e preciso, inappuntabile. Paradossalmente meno pronto ai bassi il carattere del bicilindrico, che qui, ricordiamolo, ha manovellismo a 180 e non a 270°. In effetti, è un po’ vuoto fino a circa 4.500 giri, poi si riempie bene e l’allungo non è male. La mancanza di fiato alla prima apertura del gas è però un limite, soprattutto in montagna e se si guida con il passeggero, bisogna sempre azzeccare il rapporto ideale per uscire dalla curva o per il sorpasso, altrimenti si siede e ci mette un po’ a prendere giri.
È ok invece la rapportatura del cambio, qui lungo il giusto per superstrade e autostrade, con poche vibrazioni; certo, uno o due denti in più di corona toglierebbero comfort sul dritto ma darebbero un po’ di verve in più quando serve prendere velocità. Non si riscontra lo strappo della frizione notato sulla 557.
Come sulla minore delle Rieju, l’equilibrio offerto dalla ciclistica è buono: con anteriore da 19” la 707 è fisiologicamente un po’ più lenta nel cambio di direzione, c’è più inerzia, ma in assoluto non serve forzarla e la risposta è comunque neutra e naturale. Nettamente superiori sono invece le sospensioni, con una forcella ben più scorrevole e una taratura complessiva che unisce comfort e sostegno. Migliori anche i freni, soprattutto l’anteriore. Tra gli altri elementi da considerare, segnaliamo, come sulla 557, uno strumento che con luce forte non si legge molto bene e una protezione dall’aria adeguata, ma il plexi non è regolabile.
IN CONCLUSIONE
Nel complesso, le Rieju Xplora 557 e 707 si inseriscono nel solco creato qualche stagione fa dalle Benelli. Si tratta di moto che badano al sodo, poca elettronica, pochi fronzoli; dopotutto, se si vuole tenere il prezzo il più basso possibile, da qualche parte bisogna limare. D’altro canto, crediamo che, per il pubblico cui sono rivolte, vada benissimo così e che senza tanti ammennicoli e accessori si possa vivere tranquillamente e viaggiare con egual soddisfazione.
Ma qual è questo pubblico? A nostro avviso, le Rieju sono soluzioni valide per il motociclista di ritorno, chi è stato anni senza moto e vuole riempire quello spazio in garage senza spendere tanto e preferendo il nuovo all’usato. Sono per chi una moto non l’ha mai avuta e magari proviene dallo scooter, ma vuole provare le emozioni del viaggio e dell’esplorazione, egualmente senza spendere tanto e godendo della sicurezza offerta dalla garanzia su un mezzo nuovo.
E dovendo scegliere tra la 557 e la 707? Nel caso di sola patente A2, ci sono pochi dubbi, 557 è scelta obbligata (anche se, volendo, è disponibile a richiesta la 707 depotenziata a 35 kW, così come può essere ordinata la 557 a potenza libera che arriva a 56 cavalli). Nel caso non ci siano limitazioni imposte dalla potenza, dipende dall’uso che se ne vuole fare. Se si cerca una moto valida un po’ per tutto, anche per gli spostamenti urbani di tutti i giorni, si guardi alla 557: nel traffico è più agile, si tocca più saldamente a terra. Se si vuole una moto per far strada, ci si rivolga alla 707, più massiccia e confortevole sulle lunghe distanze.












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