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Michelin Power 6: le stradali ora anche da pista

Christian Cavaciuti
di Christian Cavaciuti il 09/07/2025 in Prove della redazione

Abbiamo testato in pista e su strada i nuovi pneumatici della Casa francese: a fare da cavia l'Aprilia Tuono 660 Factory. Rispetto alle Power 5, la carcassa è più rigida e le mescole sono state aggiornate. Ora assicura maggior sostegno senza perdere in comfort e versatilità

"Primo pieno" un po’ diverso dal solito oggi, perché abbiamo due protagonisti: la Aprilia Tuono 660 Factory nella sua ultima incarnazione – con 105 CV e pacchetto sospensioni Öhlins – e le Michelin Power 6, coperture al centro dell’offerta stradale del gommista francese che in quest’ultima generazione, proprio come la Tuono, oltre all’impiego stradale strizzano l’occhio anche alla pista.

Partiamo allora dal nostro circuito di Vairano, in una caldissima giornata estiva. Benzina, qualche giro per “pulire” le gomme e rientriamo ai box. Mentre le Power 5 erano 100% stradali, le Power 6 hanno ora un profilo d’uso 90% strada – 10% pista, grazie a una carcassa un po’ più rigida e a nuove mescole.

Le Power 6 si posizionano al centro della gamma sportiva stradale Michelin: tra le Pilot Sport della precedente generazione, rimaste come entry-level e le Power 5 da un lato, e le più sportive CP2 e Power Cup dall’altro. Come tutto quello che sta al centro, sono un modello fondamentale: in pratica, la copertura più equilibrata dell’intera linea. Quella “da tutti i giorni”, ma che ti lascia qualcosa in più se la strada diventa interessante.

 

Michelin Power 6: le stradali ora anche da pista
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COME SI PRESENTA

Le Power 6 mantengono il look delle Power 5, ma presentano numerose differenze. Resta Il disegno asimmetrico, con gli intagli che terminano nei cosiddetti “grani di miglio”, intagli senza asportazione di materiale che aiutano comunque a migliorare il comportamento sul bagnato senza aumentare il rapporto tra vuoti e pieni che è dell’11%, con molta gomma a terra segno di una forte vocazione sportiva.

Sulla parte laterale del battistrada c’è poi una fascia di piccoli intagli a semisfera, che Michelin chiama “zona delle palline da golf”. Ma se sulle palle da golf le semisfere servono per l’aerodinamica, qui invece consentono di ridurre la tensione superficiale del battistrada, consentendo micromovimenti che migliorano l’aderenza ai massimi angoli di piega.

Lato costruzione è quella ormai classica in casa Michelin: bimescola 2CT, con una parte centrale più dura — utile per chilometraggio e resa sul bagnato — e spalle più morbide per la guida sportiva. La zona centrale si estende poi sotto quelle laterali, creando una transizione più progressiva tra le due aree e migliorando il sostegno. La carcassa con tele in aramide è diventata un po’ più rigida, come serve per concedersi qualche tornata tra i cordoli, specie con una sportiva leggera e non estrema come la Tuono 660 Factory, una moto da 181 kg in ordine di marcia, 105 CV a 10.400 giri e quote geometriche svelte.

 

COME VANNO IN PISTA

In quest’ultima incarnazione Factory, la Tuono guadagna nuovi corpi farfallati da 52 mm al posto dei precedenti da 48 mm per il suo bicilindrico bialbero fasato a 270°, un’elettronica aggiornata che vanta anche il launch control e una nuova strumentazione TFT da 5” oltre alle sospensioni Öhlins con forcella NIX 30 con steli di 43 mm e l’ammortizzatore STX 46 con serbatoio integrato, entrambi completamente regolabili.

La potenza comunque ragionevole e il peso ridotto consentono di mettere meno sotto stress gli pneumatici, per cui il matrimonio tra la Tuono 660 Factory e le Michelin Power 6 promette di essere particolarmente azzeccato anche tra i cordoli.

Qui il comportamento è infatti subito convincente. Le Michelin sono sempre state gomme agili, in grado di regalare sveltezza anche a moto lunghe e pesanti. Non è questo il caso della Tuono 660, che consente però di mettere in evidenza la maggior rigidezza della nuova carcassa, con un avantreno sincero anche nelle frenate più intense consentite dall’impianto Brembo con pinze radiali.

 

Michelin Power 6: le stradali ora anche da pista

Non abbiamo spinto al limite a discesa in piega è fluida, l’anteriore offre un appoggio coerente anche quando si forza un po’ l’ingresso. La gomma si comporta bene in appoggio e consente correzioni senza scomporre la moto.

Tra i consueti miglioramenti “generazionali” consentiti dalle nuove mescole (chilometraggio, grip e tenuta sul bagnato), Michelin segnala un tempo di warm-up particolarmente breve, che fa delle Power 6 le gomme più rapide ad andare in temperatura dell’intera gamma Michelin. Dato che il tempo di riscaldamento mi è sempre sembrato uno dei pochi limiti delle coperture francesi, questo miglioramento è particolarmente gradito – anche se con i 36° di temperatura dell’aria di oggi, era difficile verificarlo…

 

COME SI COMPORTANO SU STRADA

Fuori dalla pista, la gomma francese continua a offrire buone sensazioni di solidità. Per quanto più solida, la carcassa Michelin resta relativamente confortevole, il che aiuta ad assorbire le imperfezioni stradali aiutando la Tuono 660, che abbiamo lasciato con regolazioni delle sospensioni ancora piuttosto pistaiole, a non scomporsi e non scalciare sulle buche.

Rispetto alla Power 5, si nota un certo guadagno in rigidità e sostegno specie al posteriore, senza che la gomma diventi scomoda. Rispetto ad altre coperture di questa categoria, l’anteriore sembra avere una spalla un filo più cedevole, e questo aiuta la moto ad assorbire meglio le disconnessioni.

Per il resto, la guida con le Power 6 resta innanzitutto fluida, con una progressione in piega lineare e senza sorprese, cambi di direzione rapidi in cui la gomma si lascia portare senza opporre resistenza, e un buon feedback al pilota di quel che sta succedendo a terra.

 

IN CONCLUSIONE

Le gomme sono un oggetto complesso, che genera forze legate a moltissimi elementi – dalla carcassa alla mescola, dalle tele al profilo e alla pressione interna – ed è sempre difficile esprimere giudizi dopo pochi chilometri, ma lo spirito del Primo Pieno è quello di evidenziare le caratteristiche che emergono con più chiarezza.

Le Michelin Power 6 migliorano in diversi aspetti rispetto alle Power 5, mantenendo però una natura equilibrata e accessibile. Non sono gomme per chi cerca la prestazione pura, ma nemmeno si tirano indietro quando si alza il ritmo.

Piacevolmente neutre e agili, sono una scelta coerente per un utilizzo sportivo su strada, con qualche puntata in pista senza troppe pretese. Lavorando su riscaldamento, grip laterale e sostegno in appoggio, Michelin ha affinato un prodotto già collaudato, rendendolo più versatile e adatto anche a moto performanti e orientate all’utilizzo sportivo.

 

Michelin Power 6: le stradali ora anche da pista
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