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Benelli Tornado 550: la prova della sorella sportiva della TRK

Bicilindrico da 56 cavalli (ma c'è anche la versione depotenziata), linea grintosa e ciclistica tutta nuova: ecco la nuova Benelli Tornado 550. L'abbiamo provata in pista e sappiamo dirvi anche la velocità massima
Benelli torna nel mondo delle sportive ripescando dal suo passato, recente e meno recente, un nome decisamente altisonante. Prima era altro, ora i tempi, il mondo e anche i motociclisti sono cambiati e la Tornado del 2025 è una sportiva accessibile, semplice e -credetemi- molto divertente. Sono buono e vi evito tutta l'omelia sul ritorno delle piccole cilindrate e bla bla bla. Voi, se riuscite, evitatemi tutti i commenti sulle moto cinesi.. Pace fatta e, come dicono i personaggi simenoniani, andiamo ai fatti? Bene. La base tecnica, quindi principalmente il motore, è simile a quello della TRK e della Leoncino di pari segmento ma, attenzione, simile. Dico questo perché al momento in gamma Benelli una 550 non c'è (in QJ sì, so che lo sapete) e quindi questo è il primo fatto nuovo. Numeri dunque: 554 cc e 56 cavalli. Se siete neopatentati, c'è anche la versione adatta a voi. Prima di dirvi gli altri dati, ecco una foto mentre mi sto divertendo...

Benelli Tornado 550: la prova
Torniamo ai dati, ma partendo da un'osservazione. Se mettete in moto la Tornado 550 rimarrete colpiti da un rumore che NON è quello delle altre mezzo litro Benelli. C'è un perché: il bicilindrico non è solo cresciuto nella cilindrata rispetto a prima (aumentando alessaggio e corsa) ma ha anche cambiato l'ordine degli scoppi; prima la fasatura era a 360°, per dare più prontezza in basso (come un monocilindrico), ora è a 270°, per non sacrificare l'allungo e la spinta agli alti. A tal proposito: il limitatore (che in sesta marcia entra a 8.600 giri e 175 km/h effettivi) potrebbe lasciare ancora più respiro al motore. Ma gli ingegneri hanno scelto così quindi, un po' sul più bello, dovete cambiare marcia. O frenare, se non ne avete più (di marce, dico). Il bello è che queste velocità e questi giri arrivano velocemente, senza troppi giri di parole né inciampi: il cambio è veloce pur non avendo il quickshifter, l'erogazione molto lineare. In una parola: facile.

Benelli Tornado 550: la prova
Eccolo qui sopra, il motore. è nascosto da una carenatura molto protesa in avanti, che dona alla moto l'aggressività che si merita con quel nome lì. La linea è poi completata dal plexiglass trasparente, che funge un po' da carenatura, dal proiettore DRL che offre una assai gradevole firma luminosa e da un codino ben slanciato. Il telaio, in tubi di acciaio, è di tipo a "culla aperta", con il motore con funzione portante e stressata. Il forcellone (a doppio braccio) è in acciaio ed è lavorato da un monoammortizzatore regolabile nel precarico ed in estensione. Vi svelo subito anche questo: dopo il primo turno abbiamo chiesto che venisse incrementato un pò il precarico molla perché la taratura di serie è molto stradale e, se non ve l'ho ancora detto, l'abbiamo guidata solo in pista. L'avantreno è altisonante: forcella Marzocchi a steli rovesciati, completamente regolabile. e pinze Brembo ad attacco radiale, lavorate da pompa anch'essa radiale. Quello che succede sotto la ruota davanti, è sempre molto chiaro.

Benelli Tornado 550: la prova
Facilità è la parola d'ordine, e anche l'elettronica contribuisce a rendervi godibile la presa di contatto: TFT da 5" con connettività Wi-Fi e Bluetooth, due mappature motore (che intervengono sull'alimentazione essendo il gas a cavo e non RbW), controllo di trazione (disinseribile), ABS a due canali e controllo della pressione pneumatici TPMS. Completano il quadro le due prese di ricarica USB e USB-C e la sella, a 800 mm dal suolo. Insomma, a bordo non manca nulla, né un pizzico di elettronica, né la facilità. Su questo vorrei soffermarmi: la posizione di guida non è scomoda né esageratamente sportiva: i semi-manubri sono ad un'altezza superiore al piano di seduta (quindi i polsi non sono caricati) e i fianchi del serbatoio (da 16,5 litri) sono snelli e ben si accompagnano alle forme della carenatura. Insomma, sportiva sì, ma per tutti i giorni.

Benelli Tornado 550: la prova
Guardate la vista di tre quarti posteriore, qui sopra: mica male, vero? Beh che in questa moto ci sia la mano del centro stile di Pesaro, è chiaro. Che lo sviluppo sia stato portato avanti con attenzione, è altrettanto lampante. A bordo si sta bene e anche piuttosto comodi, ve l'ho detto (certo, se siete dei corazzieri le pedane vi sembreranno troppo vicine, ma per i normoalti vanno piùche bene), e in movimento si apprezza la facilità e l'ottimo equilibrio generale. Avrei voluto provarla anche su strada, per dirvi di più sulla bontà delle scelte nell'utilizzo comune. Ripescando nei ricordi, però, ho trovato un motore più generoso e pimpante di quello della TRK (anche la coppia è aumentata), e con un passo più disteso. C'è più spinta, ma anche una maggior propensione all'allungo e una maggiore fluidità quando si viaggia a velocità vicine ai limiti autostradali. Anche le vibrazioni mi sembrano un po' diminuite, sia come intensità che come frequenza, e mi ha colpito molto la ciclistica, sensibilissima alle regolazioni (è sempre un buon segno, questo). Bene anche la frenata, anche se è piuttosto evidente lo scalino di attacco dell'ABS, mentre non mi ha entusiasmato la frizione, morbida ma poco modulabile. Per quanto concerne la luce a terra: con i piolini alle pedane è poca, ma potete grattare senza problemi. Ah, dimenticavo: l'abbiamo provata con i Pirelli Diablo Rosso IV ma dal concessionario la trovate con i (comunque validissimi) Pirelli Angel GT.

Benelli Tornado 550: per chi, perché e per cosa?
Svelo subito l'ultimo altarino: il prezzo è 6.490 euro. fc, e la trovate già nei prossimi giorni nelle concessionarie. Per chi è fatta? Per chi vuole avvicinarsi al mondo delle sportive senza fare il passo più lungo della gamba. I cavalli si dominano senza pensieri, il peso di 198 kg la rende facilmente governabile anche se avete poca esperienza e l'interasse di 1.420 mm offre un buon compromesso fra agilità e stabilità. Non le manca un po' di verve, grazie al rinnovato bicilindrico e alla ciclistica si sana e robusta costituzione, nè vi farà spendere troppo in termini di carburante: il consumo dichiarato è di 4 L/100 KM (25 al litro, se preferite). A livello di finiture, non ci sono voli né troppo alti, né cadute di stile. A bordo, anche andando a passo svelto, non si avvertono scricchiolii e le plastiche sono solide. Mi riservo sulla zona frontale, perché molti degli esemplari in prova avevano qualche sbavatura di troppo all'altezza del proiettore DRL anteriore. Vedremo gli esemplari definitivi. Comunque, per tirare le somme, se il mondo delle gomme lisce vi ispira, questa Tornado 550 è un buon punto di partenza, a un prezzo che non fa urlare al "ma come fanno??" ma che rimane comunque molto onesto in base alla dotazione e alle prestazioni. Buone curve a tutti.



















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