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Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

Stefano Gaeta il 09/10/2023 in Anteprime
Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer
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Kawasaki rilancia il filone delle piccole sportive con la ZX-4RR, una 4 cilindri in linea con 80 CV. Costruita con la cura di una volta, è a suo agio in pista ma non così estrema da essere scomoda in strada. Ha un solo difetto: non si può guidare con la patente A2

Proprio quando eravamo convinti che un intero segmento fosse in procinto di esalare il suo ultimo respiro, nel giro di pochi mesi lo scenario cambia radicalmente e le Case iniziano ad offrire al mercato una serie di proposte da leccarsi i baffi.

Stiamo parlando del segmento delle piccole e medie sportive, o Super Sport, che ha visto un significativo rilancio grazie a numerosi e inediti modelli pronti a combattersi le preferenze degli appassionati. E se le aziende credono e investono in moto che fino a poco tempo fa sembravano ormai prive di appeal, significa che i segnali di interesse da parte del pubblico sono arrivati.

Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

Kawasaki ZX-4RR

9.890 euro c.i.m.

Ninja ZX-4RR: supersportiva come una volta

Una delle ultimissime e sicuramente più affascinanti novità arriva dal Giappone e sfoggia un inconfondibile colore verde. La nuova piccola Kawasaki sportiva si chiama Ninja ZX-4RR e punta a sbaragliare la concorrenza forte del suo propulsore, completamente inedito: un quattro cilindri in linea da 399 cc, l’unico nella sua categoria con questo frazionamento. Motore che promette 80 CV di potenza massima con sistema RAM air in pressione e 39 Nm di coppia.

Una scelta forte starete pensando, visto che in teoria un motore dalla cubatura così piccola a quattro cilindri promette un’erogazione decisamente “appuntita”. Ecco perché eravamo davvero curiosi di provare questa nuova creatura di Akashi, e siamo volati in Spagna pieni di entusiasmo.

Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

Telaio a traliccio e 4 in linea "screamer"

Tecnicamente il motore bialbero quattro in linea trova posto in un telaio a traliccio in acciaio, lo stesso materiale usato per il forcellone ricurvo. Le sospensioni sono fornite da Showa, con la forcella rovesciata SFF-BP (“Big Piston” a funzioni separate) regolabile nel solo precarico molla, mentre l’ammortizzatore pluriregolabile arriva dalla Superbike di casa, la ZX-10R. Il peso dichiarato è di 189 kg in ordine di marcia.

L’impianto frenante comprende pinze monoblocco ad attacco radiale con dischi semiflottanti da 290 mm di diametro. Di rilievo anche il pacchetto elettronico, che offre al pilota 3 riding mode con setting preimpostati ed uno personalizzabile nell’incidenza del traction control e nella risposta del motore. Bello il pannello TFT a colori da 4,3 pollici, nel quale viene lasciato molto spazio al contagiri e che fornisce un layout track dedicato all’uso in pista, con tanto di crono.

Doverose alcune considerazioni su design e qualità costruttiva. Che la ZX-4RR sia una Kawasaki è assolutamente fuori discussione. Le linee, il frontale aggressivo con la grossa presa centrale per convogliare l’aria nel sistema RAM air, la coda sottile che punta verso l’alto, la rendono subito identificabile e piena di personalità. Nel complesso la nuova Ninja 400 mette in campo una presenza scenica da moto più grande e decisamente matura, appagando l’occhio con finiture curate e materiali di buona fattura.

Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

La Ninja ZX-4RR in pista a Calafat

La posizione in sella è sportiva, ma si capisce subito che anche la fruibilità per strada non è compromessa da polsi troppo caricati o gambe eccessivamente raccolte. La Ninja che abbiamo guidato a Calafat era dotata di scarico Akra optional, che regala al piccolo quattro in linea un bel suono profondo anche al minimo. Frizione morbidissima, dentro la prima e imbocchiamo la pit line per lanciarci in pista.

Bastano davvero poche curve per sentirsi confidenti e iniziare ad alzare il ritmo. La Kawa mette velocemente a proprio agio, e nei primi passaggi guidiamo senza andare alla ricerca della parte altissima del contagiri. L’erogazione del motore è estremamente lineare, priva di vibrazioni, e la coppia anche sotto agli 8/9.000 giri permette di uscire dalle curve con una spinta sufficientemente efficace, che consente un buon ritmo senza sentire l’esigenza di ricorrere troppo di frequente all’uso del cambio.

Questi giri che abbiamo effettuato a ritmo da guida stradale ci servivano proprio per comprendere fino in fondo quale potrebbe essere la resa dinamica della RR al di fuori dei cordoli. E la sua dinamica ci è sembrata valida, nonostante l’evidente propensione del propulsore a girare altissimo.

Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

La vita inizia oltre i 10.000 giri

Naturalmente, però, è quando si decide di insistere con il gas e avvicinare l’intervento del limitatore che il divertimento arriva prepotente. Superati i 10.000 indicati il motore stampa un bel cambio di carattere e di sonorità, scalando il contagiri con grinta: merito anche del sistema RAM air che mette in pressione l’air box facendo toccare al piccolo propulsore la significativa potenza massima di 80 CV.

L’urlo del 4 in linea “screamer” a regimi prossimi ai 15.000 giri esalta il pilota, e regala l’impressione di stare andando ben più forte di quello che in realtà è. Anche il quickshifter dal valido funzionamento sia in scalata che in salita concorre a rendere l’esperienza in sella alla RR davvero molto racing.

Le moto a nostra disposizione calzavano pneumatici a vocazione principalmente stradale che nella guida in pista, complici anche le temperature particolarmente alte, ci hanno presto fatto capire che avremmo dovuto guidare tenendoci un certo margine. Nessun problema, visto che la ciclistica della ZX-4RR funziona bene ed ha setting di compromesso decisamente equilibrato.

Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

Ciclistica come una volta, elettronica moderna

La forcella Showa sostiene bene anche quando si tira una frenata un po’ più incisiva, e aiuta ad andare a prendere il punto di corda anche con un filo di freno anteriore ancora in mano. Peccato solo per la velocità nel distendersi una volta rilasciati i freni.

Bisogna prestare una certa attenzione invece all’intervento dell’ABS – escludibile, ma solo rimuovendo il fusibile dedicato – che, complice un impianto frenante decisamente potente, nelle staccate assassine fa sentire la sua presenza con pulsazioni abbastanza significative che possono sporcare l’ingresso in curva. Cosa che ci è valsa anche un bel dritto verso le ghiaiose via di fuga...

Il traction control invece ha un funzionamento esente da critiche. Abbiamo fatto tutti e quattro i turni a nostra disposizione lasciandolo attivo al minimo (volendo è disinseribile), e anche quando percepivamo una progressiva perdita di aderenza al posteriore il suo intervento, che c’è stato, non hai mai sporcato l’uscita di curva con tagli della potenza troppo bruschi. Ottimo lavoro.

Kawasaki Ninja ZX-4 RR: baby screamer

Ottimi voti e un solo difetto

Ottimi voti quindi per la nuova Supersportiva giapponese, che mette sul piatto una eccellente qualità costruttiva, componentistica di pregio, un’immagine da moto “grande” e un motore che la distingue da tutte le sue concorrenti. L’unica pecca è forse quella che, al momento, la Ninja ZX-4RR non risulta depotenziabile e quindi non è guidabile con patente A2.

Comprensibile forse che sia difficile depotenziare un motore così, togliendogli tutto il pepe nella parte alta del contagiri; questo comporterà inevitabilmente la perdita di una buona fetta di potenziali clienti, appassionati di moto dal gusto sportivo ma con poca esperienza di guida. Ed è proprio per loro che la ZX-4RR sarebbe una palestra perfetta.

Da discorsi “rubati” durante la presentazione, pare che in Kawasaki siano già al lavoro per trovare una soluzione e colmare questa pecca. La Ninja 400 è intanto disponibile in tre versioni: ZX-4R, ZX-4R SE e ZX-4RR, con prezzi che vanno dai 9.190 chiavi in mano della R ai 9.890, sempre c.i.m., della RR.

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