Un segmento in crescita quello delle 125, con un trend di vendite incrementato del 43% negli ultimi 5 anni: si tratta di motocicli economicamente più abbordabili rispetto alle cilindrate maggiori, poco impegnativi alla guida da quando i motori 4T hanno sostituito gli irruenti 2T e accessibili anche ai possessori della sola patente B. Tutte ragioni per cui oltre ai giovani appassionati queste ottavo di litro interessano chi in età più avanzata decide di avvicinarsi al mondo delle due ruote.

Vestito nuovo per la R125

La nuova Yamaha R125 cambia outfit e si veste da grande, con un mix perfettamente bilanciato tra le linee della R7 e i dettagli della R1. Sulla parte anteriore troviamo un nuovo faro lenticolare a LED bifuzione, “nascosto” nella presa d’aria a rimarcare il suo look da super sport e migliorare ulteriormente l’aerodinamica del cupolino.

Oltre alle carene laterali e a una nuova cover serbatoio, eredita dalla maggiore R1 il nuovo disegno della piastra sterzo, dei blocchetti accensione e del codone, anch’esso con i caratteristici condotti aria laterali e il faro verticale posizionato al centro. Specchietti leggermente più piccoli e una nuova strumentazione TFT da 5”, condivisa con la sorella MT125, contornano il nuovo profilo grintoso del modello.

MT125 sempre “dark tech”

Per la naked di Iwata stile invariato rispetto al MY22 con il caratteristico triplo proiettorie anteriore, ma numerosi aggiornamenti quali il traction control e la possibilità di connettere via Bluetooth il proprio smartphone alla CCU (Communication Control Unit) grazie all’app MyRide.

Il nuovo layout del display in tema Street è il medesimo della MT-07, completo di tutte le informazioni che servono al pilota durante la guida, comprese quelle di secondaria importanza come chiamate in arrivo, mail e notifiche dei messaggi.

Piccole moto, grandi soddisfazioni

Le prestazioni non mancano in questi due modelli, il motore Euro 5 con fasatura variabile VVA offre uno spunto brillante ai bassi senza perdere efficacia agli alti regimi, garantendo un’erogazione lineare fino a 10.000 giri, dove sviluppa i suoi 11 kW / 15 CV, la piena potenza di legge che non tutti i 125 4T riescono a raggiungere.

Nell’utilizzo su strade extraurbane entrambe le moto raggiungono senza difficoltà le velocità consentite dal codice; la R125 grazie alla sua impostazione di guida maggiormente caricata sui semimanubri e alla carenatura protegge maggiormente dall’aria, e allunga di qualche km/h in più rispetto alla MT la quale pet tutta risposta offre maggiore comodità in sella.

Nonostante le finalità diverse, MT ed R condividono molti componenti, come il telaio Deltabox in alluminio, gli pneumatici Michelin Pilot Street (100/80-17 ant. e 140/70-17 post.), la forcella KYB da 41 mm e l'impianto frenante con pinza radiale e disco da 292 mm.

MT 125: casual lifestyle

In Yamaha la gamma MT è rappresenta the dark side of Japan: colorazioni cupe, contrasti forti, DNA da vera naked. Maneggevole e più compatta rispetto alla R permette di muoversi agilmente nel traffico cittadino, con una seduta dritta e più comoda della sorella sportiva non porta mai ad affaticarsi durante la guida. L’altezza sella di 810 mm permette l’appoggio di entrambi i piedi a terra senza difficoltà anche per chi è sotto il metro e settanta, mentre il peso che si ferma a 142 kg col pieno rende facili gli spostamenti anche da fermo.

Abbandonata la città, la MT125 permette di apprezzare il piacere di guida, muovendosi leggera tra le curve senza alcun timore. Quando si alza il ritmo la piccola naked segue il pilota senza scomporsi, il nuovo Traction control (disinseribile) lavora solo in casi estremi o se si incontrano detriti sull’asfalto. La prima parte della frenata non è così decisa come ci si potrebbe aspettare dalla dimensione del disco: la pinza morde in modo efficace quando la leva supera la metà della sua corsa.

Adatta a chi cerca una moto facile, intuitiva e versatile, capace di far divertire in ogni contesto e in grado di attrarre l'attenzione se parcheggiata fuori da scuola, la MT125 è la soluzione ideale per chi ha come priorità un mezzo da usare tutti i giorni.

R125: racing lifestyle

Se invece si predilige la guida aggressiva la R125 è la risposta, considerando che i pregi e i difetti sono i medesimi di chi acquista una supersportiva più grande, sacrificando il comfort per prestazioni più racing. La R125 non teme infatti la guida sportiva: il nuovo telaietto posteriore rende la linea della moto più orizzontale, distribuendo in modo equo tra anteriore e posteriore il peso, che in ordine di marcia si ferma a 144 kg.

Le soluzioni tecniche dedicate rendono questa moto un vero punto di riferimento per chi vuole avvicinarsi al mondo delle corse: layout Track della strumentazione con indicatore giri specifico (dai 6.000 ai 13.000) possibilità di montaggio del quickshifter, ABS a due canali, un angolo di apertura dei semimanubri maggiorato di 10° rispetto a prima così da permettere un ingresso in curva più deciso e una percorrenza più veloce.

Nel traffico cittadino, però, queste chicche si pagano: il raggio di sterzo ridotto e l’impostazione di guida più caricata sui polsi non lascia spazio a compromessi, rendendola più scomoda e faticosa se ci si trova in rallentamenti o ingorghi. L’altezza sella di 820 mm rimane invariata, con le pedane però più alte e le gambe più raccolte rispetto alla MT; abbiamo trovato la leva freno posteriore più difficile da raggiungere per la differente posizione di guida.

A suo agio tra i cordoli

Abbandonate le strade di Barcellona per raggiungere i cordoli del vicino kartodromo, questi difetti da vera Supersport si sono però fatti subito perdonare. Il display in modalità Track ispirato alla R1 mostra tutte le info di cui abbiamo bisogno, tempi sul giro, velocità, attivazione VVA e TCS e se il quickshifter (il cambio è pre-cablato, si acquista come accessorio) è in uso.

Nonostante le performance limitate rispetto alle “grandi”, questa ottavo di litro sa far divertire, mostrando tutta la sua indole competitiva. Leggera ed efficace nei cambi di direzione, permette di spingere maggiormente sui semimanubri rispetto alla terza generazione portandola ad angoli di piega notevoli, degni di post su Instagram.

Anche per la R125 la leva del freno anteriore richiede di essere tirata a fondo prima di riuscire a frenare con decisione, mentre la forcella quando si inizia a forzare concede qualche affondo più marcato.

La frizione antisaltellamento e l’erogazione lineare permettono alla R125 di essere una vera e propria “palestra” per chi vuole avvicinarsi al mondo delle corse oppure per chi cerca un’alternativa sportiva alla classica due ruote da ragazzo, grazie al suo look aggressivo e le sembianze di una “grande”.

Personalizzazione? No problem!

Per MT125 ed R125 sono tanti gli accessori acquistabili direttamente da Yamaha: non mancano scarico, leve e pedane pilota, porta targa, frecce led e tutto quel che serve per personalizzare al meglio il proprio mezzo.

E per due moto così simili anche la differenza di prezzo non è marcata: la MT125 viene proposta a partire da 5.759 euro c.i.m. nelle tre colorazioni Cyan Storm, Icon Blue e Tech Black; per la R125, in vendita a partire da 6.059 euro c.i.m., la scelta si ferma ad Icon Blue e Tech Black.