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Suzuki GSX-S1000: the stealth attack

foto Marcello Mannoni© Valerio Boni il 26/05/2021 in Anteprime
Suzuki GSX-S1000: the stealth attack
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La naked più potente di Hamamatsu si regala un look da far girare la testa: linee ispirate ai caccia militari e tanta elettronica per valorizzare l’ottimo pacchetto motore-ciclistica. In vendita a 13.390 euro c.i.m.

Dopo anni di relativa stagnazione a livello di design, pare proprio che Suzuki abbia deciso di rientrare in partita. Negli ultimi due anni ha lanciato novità di forte impatto come la Katana, la GSX-R1000, la V-Strom 1050 e la Hayabusa: alle quali si aggiunge ora la GSX-S1000, che se vogliamo può essere considerato un face lift, ma così ben riuscito da aver prodotto una moto che appare completamente nuova.

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack

Suzuki GSX-S1000

In vendita
a 13.390 euro c.i.m.

QUESTIONE DI PERSONALITÀ

Nel mondo delle moto la personalità è tanto, e in quello delle naked è tutto. Per questo la precedente GSX-S1000, con il suo look arrotondato un po’ da Anni 90, non aveva mai scaldato più di tanto. Ma Suzuki si è rimboccata le maniche, trovando un tema di stile affascinante – il mondo dei jet militari – e non tirandosi indietro quando si è trattato di estremizzare le forme, con superfici piatte e linee tese, e il gruppo ottico con due compattissime unità monofocali esagonali. Si direbbe che ad Hamamatsu abbiano fatto sparire compassi e curvilinee dai tavoli del centro stile, e l’effetto è senza dubbio esplosivo anche senza il traino dell’atteso seguito del film “Top Gun”.

A Suzuki vanno dunque i complimenti per aver sfruttato fino in fondo l’opportunità offerta dall’aggiornamento Euro5. I tecnici giapponesi avrebbero potuto limitarsi a piccoli aggiornamenti, e invece tolti telaio, sospensioni e freni si è messo mano a tutti i comparti. Partendo dalla posizione di guida: la triangolatura è stata modificata, il manubrio più largo di 23 mm e più vicino di 20 mm alla sella e quest’ultima rialzata, con l’obiettivo di consentire un assetto con il busto più eretto, scelta apparentemente in contrasto con il look generale.

Già, perché a questo punto diventa più difficile classificare quella che da un lato è la naked più potente all’interno della gamma Suzuki e indossa persino le “ali” caratteristiche delle hypernaked più estreme, ma dall’altro resta lontana dai livelli di esasperazione delle streetfighter più arrabbiate, e nel nuovo, spigolosissimo serbatoio ospita due litri di benzina in più, per andare incontro alle esigenze più turistiche. L’importante, comunque, è che la grinta non le manca di certo.

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack

la sostanza resta quella della prima gsx-s1000, ma il look è decisamente più sexy

DOPPIA NATURA

Questa doppia natura della GSX-S1000 emerge anche dal suo propulsore. In un mondo ormai popolato solo di MotoGP-replica con alesaggio da 81 mm, Suzuki continua a favorire i corsa lunga: la GSX-S 1000, che usa la stessa base “K5” della Katana, ha alesaggio 73,4 mm e persino la GSX-R1000 ha pistoni da 76 mm. Una scelta che sarebbe suicida in MotoGP, ma che ha perfettamente senso per una sportiva stradale a cui può regalare una gestione più semplice della combustione e più coppia ai bassi e medi.

Il passaggio all’Euro5 di questo propulsore ha influito molto poco sulle sue prestazioni. È stato aggiornato soprattutto nella fasatura e nell’impianto di scarico per ottenere un’erogazione ancora più regolare e sostenuta a tutti i regimi, ed esce dalla “cura” con un paio di cavalli in più (ora 152) nonostante un paio di Nm in meno, da 108 a 106. Inoltre, arriva la frizione antisaltellamento.

Confermata la ciclistica, con il layout tipicamente giapponese che prevede un telaio a doppio trave in alluminio e un forcellone in alluminio di derivazione GSX-R a imbrigliare il 4 in linea “K5”. Le sospensioni sono KYB, con forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile e mono con leveraggio; i freni affidati a San Brembo con pinze anteriori monoblocco.

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack

Manubrio largo, zero protezione e un 4 in linea che è sempre una sicurezza: così continua la leggenda delle streetfighter Suzuki

ELETTRONICA AL TOP

Quel che è cambiato radicalmente è l’equipaggiamento di controlli elettronici, che si evolve in modo deciso. Se fino a ieri la naked Suzuki disponeva soltanto del minimo sindacale, oggi la dotazione comprende un assortimento pressoché completo, come visto sui modelli del nuovo corso che abbiamo citato all’inizio. Grazie all’arrivo di una gestione full ride-by-wire, la tecnologia SIRS (Suzuki Intelligent Ride System) sbarca quindi anche su questa naked, con un pacchetto completo di dispositivi che prevedono tra l’altro tre riding mode (Active, Basic e Comfort) e il controllo di trazione con cinque livelli di intervento, ma non cornering vista l’assenza della piattaforma inerziale. Il tutto è gestibile tramite i comandi sul lato sinistro del manubrio, visualizzando in modo chiaro le impostazioni sul cruscotto digitale dall’aspetto molto tecnico, anche se un po’ Anni 80 nella grafica.

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack

Il pezzo forte della naked suzuki resta il motore dalla meravigliosa elasticità

LA PROVA

Se a prima vista l’aspetto non consente di classificare con precisione la vocazione della nuova GSX-S1000, nemmeno la guida scioglie del tutto questo dubbio. Una volta in sella, la Suzuki è esattamente così come te la aspetti: accogliente e con un manubrio che mette a proprio agio chiunque. La sensazione è che nonostante il serbatoio più capiente sia diventata più snella, e già nei primi metri in movimento c’è modo di prendere confidenza con la frizione assistita e con il cambio, finalmente con quickshifter bidirezionale di serie. Gli effetti si fanno sentire soprattutto in manovra e in partenza, le situazioni che con maggior frequenza richiedono l’uso della leva, con uno sforzo ancora inferiore a quello (già più che accettabile) del passato.

Il manubrio è stato allargato quel tanto che basta a non ostacolare nei passaggi più angusti nel traffico, ma a trasmettere invece quel controllo e quel pizzico di agilità aggiuntiva che sembrano ridurre il peso, dichiarato in 214 kg. Ma il punto di forza di questa moto resta il suo motore. L’abbassamento di 250 giri della soglia di coppia massima sottolinea un’elasticità che già era di ottimo livello: quando si va a spasso le marce entrano una dopo l’altra, e a 120 all’ora stando appena sopra il minimo ce n’è già abbastanza. In realtà, in qualunque marcia ci sono ancora due terzi della pista di cristalli liquidi del cruscotto da riempire: e se l’accelerazione è ottima e non si sente la mancanza di qualcosa in più, è la ripresa del quattro in linea a regalare i più ampi sorrisi sotto la visiera. Non c’è bisogno di preoccuparsi di sapere in quale marcia si stia viaggiando, o quale rapporto sia inserito: basta aprire il gas e si cambia dimensione.

Se però si vuol cambiare marcia, c’è come detto un ottimo cambio, abbinato a un quickshifter che svolge in modo egregio il proprio lavoro, rendendo possibili passaggi di marcia anche a regimi molto bassi e senza alcuna tendenza a impuntarsi. Un’ottima notizia per chi intende utilizzare questa maxinaked tutti i giorni, come la generosità del motore consente.

La guida conta su un avantreno preciso, caricato quanto basta per avere sempre un’ottima sensazione di controllo in inserimento di curva. Le sospensioni sono tarate in modo da consentire in ogni momento di togliersi qualche soddisfazione, permettendo di arrivare con relativa facilità a consumare i piolini distanziali sotto alle pedane.

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack

Non c’è bisogno di preoccuparsi di sapere in quale marcia si stia viaggiando, o quale rapporto sia inserito: basta aprire il gas e si cambia dimensione

MAI ESTREMA

Da brava giapponese, la nuova Suzuki GSX-S1000 non è estrema in nulla: prestazioni, posizione di guida, comfort. Quest’ultimo è affidato soprattutto all’assenza di vibrazioni del motore; per tenerne a bada la generosa coppia, il monoammortizzatore ha però una taratura rigida, che trasmette alla schiena gli avvallamenti dell’asfalto. Anche per quanto riguarda la protezione aerodinamica, il faro tridimensionale contribuisce in parte a integrare l’azione del piccolo cupolino, ma è comunque poco per mantenere andature sostenute.

La GSX-S1000 ha la sella sdoppiata ed è omologata per due, pur se il viaggio con passeggero resta un’opportunità da sfruttare in ultima opzione, come la cover monoposto di serie lascia intendere.
Nel programma accessori Suzuki (29 opzioni), ci sono comunque le manopole riscaldate e due borse serbatoio. Caccia militare o volo di linea? Sta a voi decidere.

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack
Pregi e difetti

Pregi

-Erogazione

-Ergonomia

Difetti

-Ammortizzatore rigido

Suzuki GSX-S1000: the stealth attack
Il radar
La proposta della GSX-S1000 si gioca sul fascino della sua linea, ma non solo: a questo prezzo non si porta a casa nessuna hypernaked e anzi si avvicinano le naked medie di livello premium, ma con qualche decina di CV in meno. La Suzuki spicca nel comparto meccanico (oltre 9 di media), grazie anche a una componentistica di assoluta qualità, e ha alcuni punti di eccellenza come l’ergonomia, il comparto motore-trasmissione e un’elettronica molto completa (se non per la mancanza del plus costituito dalla piattaforma inerziale). Doti che nell’insieme regalano una guida su strada sempre piacevole, e anche gratificante quando ci si vuole divertire. Buona infine la versatilità generale, ma la dotazione di accessori meriterebbe forse qualcosa in più in ottica turistica.
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