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Moto Guzzi V85 TT: classic modern enduro

Gabriele Broggio il 08/03/2019 in Anteprime
Moto Guzzi V85 TT: classic modern enduro
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L’attesissima crossover Moto Guzzi piace sin dai primi metri per il motore corposo e facile, oltre che per la guida sincera. In più, è curata nei dettagli e ha una buona elettronica

È proprio coniando un nuovo termine, Classic Enduro, che Moto Guzzi lancia la nuova V85 TT, dimostrando di non avere dimenticato quell’amore per l’off (le sue prime affermazioni risalgono addirittura alla Sei Giorni del 1939) che l’ha portata anche a partecipare alla Paris-Dakar, uno dei Rally più affascinanti di sempre. Ed è proprio questa competizione che ha ispirato il nuovo modello lariano, nello specifico l’edizione dell’1985, durante la quale Claudio Torri partecipò proprio con una Moto Guzzi: l’endurona di allora si chiamava V65 TT, aveva la trasmissione ad albero cardanico, il faro tondo, il parafango anteriore alto e un motore bicilindrico a V di 90° posizionato trasversalmente sotto il serbatoio, proprio come la V85 TT.

Linee che si rifanno al passato, motore ad aria, finiture curate e tanta tecnologia celata agli occhi: la V85 TT è passato e presente di Moto Guzzi

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Richiami al passato

Esteticamente questa crossover rappresenta allo stesso tempo la tradizione e l’evoluzione dell’Aquila di Mandello del Lario, un salto in avanti che nemmeno con la Stelvio era stato svolto a suo tempo.

Il V-twin da 853 cc è totalmente nuovo (con quello della V9 ha in comune solo le misure di alesaggio e corsa e sprigiona 80 CV a 7.750 giri, con una coppia di 80 Nm a 5.000 giri) funge da elemento stressato, lavorando insieme al nuovo telaio a traliccio in tubi di acciaio. Il motore, dapprima guardandolo e poi guidandolo, è ben proporzionato e posizionato in modo da non dare fastidio a chi guida. Peccato però che crei qualche vibrazione di troppo un po’ ovunque.

Sulle prime a spiccare su tutto sono due elementi, da una parte i grandi gruppi ottici, entrambi tondi, che rendono la moto decisamente rétro, anche se nella sostanza racchiudono soluzioni hi-tech di rilievo (come l’aquila full led DRL posizionata tra i due fari anteriori) e dall’altra lo scarico laterale, forse leggermente ingombrante, ma nel complesso ben raccordato alle linee della coda e per nulla d’impiccio per il passeggero. Cinque sono le colorazioni con la quale la V85 TT viene proposta, tre monocromatiche e due bicolor evocative, abbinate al telaio rosso acceso. Oltre alle cromie, a cambiare sono anche il cupolino e i pneumatici di primo equipaggiamento: Metzeler Tourance Next per le prime, Michelin Anakee Adventure per le seconde.

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Carattere e autenticità

Guidandola è snella e stretta tra le gambe, la sella è comoda, spaziosa e non ci si sente imprigionati in una posizione poco naturale che, in più, trasmette un ottimo feeling di guida tanto da seduti quanto in piedi sulle pedane, nel caso in cui ci si voglia avventurare in fuoristrada. In vista di lunghe percorrenze il serbatoio da 23 litri (il più grande del segmento 700-900 insieme a quello della BMW 850 Adventure) dovrebbe garantire un’autonomia di oltre 400 km, che una volta saliti in sella verrebbe voglia di farli tutti d’un fiato.

Nello stretto si apprezza l’ampio angolo di sterzo che permette di svoltare in un fazzoletto, mentre nel susseguirsi di curve spiccano grandi doti di stabilità e una rimarcabile maneggevolezza che impressiona durante i cambi di direzione. In questi frangenti la moto risponde bene ai comandi anche se, quando il ritmo si alza, la taratura di base delle sospensioni (entrambe regolabili) risulta leggermente morbida, con trasferimenti di carico evidenti nelle frenate e nelle accelerate decise. Agendo sui registri la V85 TT guadagna sostegno a favore di un maggiore feeling nella guida sportiva, ma se non si vuole metter mano alla ciclistica, si può optare per uno stile più morbido e progressivo, pennellando le traiettorie e sfruttando la buona comunicativa dell’avantreno.

L’erogazione del motore è di quelle che comunque non mettono in imbarazzo, rotonda, elastica e fluida su tutta la curva di utilizzo, ma che lo stesso regala emozioni palpabili tra i 3.800 giri e i 5.000, per poi sedersi un pochino allungando discretamente fino al limitatore, posto a 7.800 giri. Ci ha convinto anche l’accoppiata frizione-cambio, morbida da azionare la prima, preciso e non troppo rumoroso il secondo.

Rispetto al passato la tipica coppia di rovesciamento durante la fase di avviamento è ormai diventata una piacevole coccola, mentre il freno motore, in fase di frenata, non è eccessivo e si sposa con l’impianto frenante ben dimensionato, all’anteriore come al posteriore. Tutte caratteristiche che fanno della V85 TT un asso in ogni frangente, anche per un utilizzo giornaliero, nel tran tran cittadino. In quest’ottica da rimarcare è l’aspetto, molto apprezzabile, di un’altezza della sella di 830 mm, non eccessiva, considerando comunque una luce a terra di 210 mm, ottima per praticare anche dell’off-road.

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Dotazione completa e tanti accessori

In tutte le colorazioni, la moto di serie si presenta già molto ricca di accessori come il cruise control, la porta USB, gli indicatori di direzione a led. Dietro al cupolino c’è poi un display digitale ben leggibile che, una volta acquistato il pacchetto Moto Guzzi MIA e scaricando la relativa App, diventa l’interfaccia per gestire lo smartphone e usufruire del sistema di navigazione (prepagato per 3 anni). In più, la casa di Mandello ha predisposto tre pacchetti di accessori: il Touring (tris di valigie in alluminio, parabrezza alto, faretti a led, barra paramotore, cavalletto centrale e MIA), lo Sport Adventure (per gli amanti dell’off-road: scarico in titanio, barre paramotore, specchietti pieghevoli e mono Öhlins) e l’Urban (valigie in plastica, MIA, antifurto e cavalletto centrale).

Tre anche i riding mode disponibili, che agiscono sia sull’erogazione sia su traction control e ABS: Strada, Pioggia e Offroad, che sono anche modificabili nelle voci ABS (disinseribile solo nella mappa Offroad) e Traction Control (escludibile in tutte le mappe).

Moto Guzzi V85 TT: i prezzi

La Moto Guzzi V85 TT è già disponibile presso le concessionarie, con prezzi che vanno da 11.890 euro c.i.m. per le monocolore e 12.090 euro c.i.m. per le bicolore.

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Dati tecnici dichiarati

Motore

2 cilindri a V90° trasversale, 853 cc

alesaggioXcorsa 84X77 mm

raffreddamento ad aria

rapporto di compressione 10,5:1

distribuzione ad aste e bilancieri

2 valvole per cilindro

iniezione elettronica

RbW con corpo farfallato

da 52 mm

lubrificazione a carter umido

Trasmissione

finale ad albero cardanico

frizione monodisco a secco

con comando meccanico

cambio a 6 rapporti

Controlli elettronici

gestibili dal pilota

3 riding mode, cruise control

Ciclistica

telaio a traliccio in tubi di acciaio

con piastre laterali in alluminio

inclinazione cannotto di sterzo 28°

avancorsa 128 mm

forcella da 41 mm regolabile nel precarico

molla e idraulica in estensione

forcellone in alluminio

monoammortizzatore regolabile nel precarico molla e idraulica in estensione

escursione 170/170 mm

Freni

ant. 2 dischi da 320 mm

pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini

post. disco da 260 mm

pinza a 2 pistoncini, ABS

Pneumatici

ant. 110/80-R19

post. 150/70-R17

Dimensioni (mm)

lunghezza 2.240 - larghezza 950

interasse 1.530 - altezza sella 830 mm

serbatoio da 23 lt (ris. 5 lt)

peso in ordine di marcia 229 kg

Prestazioni dichiarate

59 kW (80 CV) a 7.750 giri

80 Nm (8,1 kgm) a 5.000 giri

Colori disponibili

grigio, rosso, blu, bianco/gallo,

bianco/rosso

Pregi e difetti

Pregi    

Guida

Erogazione

Difetti

Cupolino fisso

Vibrazioni

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  • marcoticino
    Più la guardo e più mi piace, non vedo l'ora di provarla !
  • franna
    Cosa si può dire,senza andare in polemica, questa Guzzi ancora aste e bilanceri, raffreddamento ARIA, vibrazioni, insomma spero bene anche in manuntezione, ne avrà bisogno, buona giornata vedremo ciao.
  • giuseppe tubi
    Egregio, fai benissimo a salvaguardare il tuo acume. Compratela questa moto, se ti piace. Quanto a presunzione lascerei stare, visto che sei stato tu a dire "che non capisco un tubo", qualificandoti sia per competenza che per educazione. Probabilmente vedi in questa Guzzi un prodotto avveniristico, progettato ex novo e concepito per essere al passo con la concorrenza da un azienda che è stabilmente nelle posizioni elevate delle classifiche di vendita. Io ne lontano '83 ho comprato il Le Mans III, successivamente il T5: allora le Guzzi erano una valida alternativa ai modelli della BMW ed io ho sempre parteggiato per la casa italiana. Seppur con dolore non si può però non riconoscere che la Guzzi si è fermata e la BMW è andata avanti; parlando solo del Boxer da quei tempi è stato riprogettato completamente per ben due volte, mentre a Mandello si è tentato solo qualche alchimia con discutibili risultati (valvole che si staccavano dalla testa). E per favore, lasciamo stare il fascino del vintage, perché non si può essere credibili vivendo solo di quello. Senza poi contare che i modelli ispirati al passato delle altre case sono tecnologicamente ben più avanti.
  • degomera
    Caro tubi...non ho bisogno di sprecare il mio acume per rendermi conto che sei molto disiformato e pretestuoso...😆
  • giuseppe tubi
    Caro degomera, sicuramente mi manca il tuo acume.
  • degomera
    Giuseppe tubi, secondo me non capisci un bel tubo...
  • giuseppe tubi
    L'aquila ormai fa dei voli da passerotto. Intendiamoci, non che la moto sia brutta (a parte quei due fari che più che rétro definirei vecchi), ma nasce già superata, con un motore aste e bilancieri, uno schema che non usa più nessuno, rivisto solo per rientrare nelle emissioni imposte per legge. Le borse dedicate non sono state progettate insieme alla moto ma prevedono antiquati telai che portano ad un ingombro degno di un furgone. Spero proprio che la Piaggio venda questo marchio a qualcuno che abbia voglia di investirci sopra.
  • giuseppe tubi
    L'aquila ormai fa dei voli da passerotto. Intendiamoci, non che la moto sia brutta (a parte quei due fari che più che rétro definirei vecchi), ma nasce già superata, con un motore aste e bilancieri, uno schema che non usa più nessuno, rivisto solo per rientrare nelle emissioni imposte per legge. Le borse dedicate non sono state progettate insieme alla moto ma prevedono antiquati telai che portano ad un ingombro degno di un furgone. Spero proprio che la Piaggio venda questo marchio a qualcuno che abbia voglia di investirci sopra.
  • giuseppe tubi
    L'aquila ormai fa dei voli da passerotto. Intendiamoci, non che la moto sia brutta (a parte quei due fari che più che rétro definirei vecchi), ma nasce già superata, con un motore aste e bilancieri, uno schema che non usa più nessuno, rivisto solo per rientrare nelle emissioni imposte per legge. Le borse dedicate non sono state progettate insieme alla moto ma prevedono antiquati telai che portano ad un ingombro degno di un furgone. Spero proprio che la Piaggio venda questo marchio a qualcuno che abbia voglia di investirci sopra.

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