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Motocross infiammato: organizzatori italiani in rivolta

il 17/09/2000 in Altri sport

L'appalto esclusivo dei mondiali alla Saporiti sta provocando un terremoto fra gli altri motoclub che minacciano di cancellare le attività agonistiche in calendario

L'appalto esclusivo dei mondiali alla Saporiti sta provocando un terremoto fra gli altri motoclub che minacciano di cancellare le attività agonistiche in calendario


di Giuseppe Gori

Ha scatenato una protesta durissima la decisione della Action Group International - organizzattrice dei mondiali di motocross - di affidare alla Saporiti Sport e alla "sua" pista di Arsago Seprio l'esclusiva gestione dei gran premi italiani di motocross dal 2001 al 2006, oltre all'edizione del Motocross delle Nazioni dell'anno prossimo.

I motoclub che avevano organizzato i gran premi italiani negli ultimi anni hanno deciso di sospendere immediatamente ogni attività sportiva (a partire dai prossimi campionati italiani), per protestare contro questa decisione che la Federazione Italiana sembra aver subito passivamente.

Nel comunicato stampa congiunto i cinque motoclub - MC Capecchi di Trasimeno, MC Brilli Peri Montevarchi, MC Fagioli di Cingoli, MC Nuvolari di Mantova e MC Settempedano - si domandano quali siano stati i criteri che hanno avvantaggiato la Saporiti Sport, rendendo vani tutti gli investimenti precedentemente realizzati dai motoclub esclusi.

Se è innegabile che la Saporiti Sport, in oltre dieci anni di attività, abbia sempre saputo coinvolgere un pubblico numeroso per una gara non titolata come il Fast Cross (ma molto spettacolare e contraddistinta da un regolamento simile ai Supercross statunitensi), è altrettanto vero che sei anni di esclusiva per i gran premi a un'unica struttura non permetterebbe alle altre piste - spesso più tecniche e storiche - di svilupparsi adeguatamente per ospitare i mondiali di motocross. Che nella nuova formula con le tre cilindrate raggruppate in un'unica manifestazione e pista ovviamente sta creando nuove esigenze nelle infrastrutture delle varie piste candidate.

La protesta dei cinque motoclub italiani mira a proseguire con la rotazione fra i vari impianti adatti a ospitare un gran premio, quale criterio per l'assegnazione del più importante evento titolato che un club possa sfruttare per autofinanziare le attività agonistiche minori.

Dopo una presa di posizione tanto determinata da parte dei motoclub esclusi, è inevitabile una risposta da parte dei massimi responsabili coinvolti. Nei prossimi giorni si saprà il presidente Paolo Sesti della Federazione Motociclistica Italiana (FMI) troverà o meno - per il miglior sviluppo del motocross italiano - una mediazione con il presidente Francesco Zerbi della Federazione Internazionale (FIM), e in definitiva con Giuseppe Luongo della Action Group International.

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