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SBK: Ducati pronta per il Motomondiale

il 11/02/2001 in Sbk

La casa di Borgo Panigale deciderà a breve il passaggio al nuovo campionato GP One

SBK: Ducati pronta per il Motomondiale
Federico Minoli


di Marcello Pollini
, foto Fabrizio Porrozzi




Milano - Voglia di vincere. Anzi bramosia di riscatto, perché nel vocabolario Ducati la parola sconfitta è confinata nell’appendice del testo. E’ questa l’aria che si respirava nella sala del teatro Smeraldo di Milano, sede designata per la presentazione ufficiale dell’attività sportiva 2001 della casa di Borgo Panigale.


Una sede colorata tutta di rosso per la presenza di buona parte degli oltre 80 uomini che lavorano alla Ducati Corse; ma soprattutto per dare risalto alla grinta che è emersa nei discorsi di tutti i responsabili della Ducati Motor, dal Presidente Federico Minoli all’amministratore delegato Carlo Di Biagio.

Non è stata una presentazione “soft”, di quelle fatte solo per fare vetrina, una mera carrellata di moto, piloti e sponsor: le “bombe“ non sono mancate e sono destinate creare non poco scompiglio.

La prima, la più clamorosa, è che la Ducati comunicherà tra un paio di mesi la sua decisione di partecipare o meno ai GP. Che a Borgo Panigale stessero studiando attentamente questa possibilità era cosa nota; ma che la strategia fosse praticamente definita nessuno se l’aspettava. Al di là di frasi tipo “niente è ancora stato deciso” pronunciata da Minoli, la sensazione è che l’avventura nel motomondiale sia ai nastri di partenza, nonostante qualche giustificata titubanza. Troppa la voglia di misurarsi nel campionato numero uno al mondo, troppo il desiderio di cercare di battere la Honda anche nel campo dei prototipi a quattro tempi.






Contemporaneamente, alla Ducati si pensa a riprendere lo scettro nella Superbike, sfuggito lo scorso anno a causa dell’incidente che ha messo K.O. Carl Fogarty (da quest’anno testimonial ufficiale della Ducati) e di alcune scelte strategiche non proprio azzeccate (vedi l’ingaggio di Cadalora). Ecco il perché della decisione di puntare sul massimo campionato riservato alle derivate di serie, abbandonando la Supersport e allestendo un super squadrone di tre piloti: Bayliss e Xaus nel team Infostrada e Bostrom sponsorizzato Phillip Morris con il marchio L&M. Due strutture in teoria separate ma che di fatto interagiranno l’una con l’altra. Ad illustrare l’attività sportiva è stato l’amministratore di Ducati Corse Claudio Domenicali, che ha lanciato la seconda “bomba”, questa volta di natura tecnica: la 996 R non monterà il cambio semiautomatico di cui si è tanto parlato in questi mesi, suscitando la curiosità non sempre discreta dei tecnici giapponesi. Questo varrà per le prime gare, perché il sistema non è ritenuto ancora totalmente affidabile e la Ducati non può rischiare; ma lo sviluppo procederà a pieno ritmo (i responsabili tecnici Ducati credono molto in questo progetto) ed è probabile che da metà stagione i piloti lo riavranno a disposizione.

Infine una nota di colore: a presentare la manifestazione sono stati Giovanni Di Pillo, voce storica di Telemontecarlo, e Veronica Sigari, che da quest’anno sarà la madrina del team Ducati Infostrada e del mondiale Superbike.

Slight su Ducati nel campionato AMA


di Marcello Pollini
, foto Fabrizio Porrozzi
Federico Minoli, presidente di Ducati Motor, non è abituato di norma ad avere troppi peli sulla lingua, ma quando fa qualche dichiarazione sa bene gli effetti che produrrà, e le sue esternazioni sono più che meditate.

Sapeva benissimo che parlare di GP in occasione della presentazione delle squadre Ducati avrebbe calamitato l’attenzione e così è stato: troppo ghiotta la notizia che a primavera sapremo il futuro agonistico della Casa di Borgo Panigale, se sfiderà le Case giapponesi ancora in Superbike o se andrà a cercare gloria nel Motomondiale.






Presidente, non sarà che la decisione è già presa?
“ Se fosse così lo avremmo comunicato in questa sede. Invece abbiamo ancora un paio di mesi per arrivare ad una decisione definitiva e li sfrutteremo tutti perché non è sicuramente una scelta facile. In tutti i casi è improbabile che questo si concretizzi nel 2002”.

Siete pronti tecnicamente per andare affrontare i giapponesi nel settore prototipi a quattro tempi?
“ Siamo convinti di aver raggiunto un know-out tecnologico di tutto rispetto, in grado di ben figurare nel Motomondiale. Anche a livello di budget abbiamo pianificato tutto, ben sapendo che i 24 miliardi di lire che spenderemo quest’anno per l’attività Superbike dovranno per forza aumentare considerevolmente. Su questo aspetto puntiamo molto sulla collaborazione dei nostri sponsor che hanno già dato la loro disponibilità in caso decidessimo di entrare nei GP”.

Nelle sue parole non ci sono dubbi sulla effettiva competitività. La Honda però può contare su investimenti plurimiliardari e su una tecnologia da vero colosso: non c’è il rischio di andare nei GP a fare da comparse?
“Sono convinto che ci siano tutti i presupposti per ben figurare, sia a livello tecnico che di struttura. I nostri tecnici non si sentono affatto intimoriti nell’andare eventualmente a sfidare il colosso giapponese: non dimentichiamoci che l'abbiamo fatto per anni e con ottimi risultati. E poi non è nella filosofia Ducati iniziare una nuova sfida con l’idea di partire già battuti”.

- Quali sono allora i motivi di questa indecisione?
“Le scelte vanno valutate attentamente prima di essere compiute. Ecco perché abbiamo fatto un sondaggio sul nostro sito internet per sapere dai tifosi che cosa ne pensano. Su cinquemila contatti la quasi totalità si è dichiarata favorevole al passaggio a condizioni che la moto continui ad essere espressione del prodotto di serie. Se le nuove regole consentiranno questo non vedo ostacoli alla nostra partecipazione. Il problema è che in questo momento c’è molta confusione nel regolamento e fino a che certe cose non verranno chiarite è difficile prendere una decisione. Ci tengo comunque a chiarire una cosa: la Superbike resta per noi un campionato importante e la nostra presenza sarà in qualunque caso importante”.
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