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Laverda SFC 1000: fantastica!

il 05/12/2002 in Attualità

La Laverda si riaffaccia sul mondo delle maxisportive e lo fa con una modello assolutamente originale, raffinatissimo, che sarà prodotto in serie limitata nel corso del 200. La gallery fotograficae il FORUM

Laverda SFC 1000: fantastica!
Ivano Beggio presenta al Motor Show di Bologna la nuova Laverda SFC 1000

Bologna

La Laverda si riaffaccia sul mondo delle maxisportive e lo fa con una modello assolutamente originale, raffinatissimo, che sarà prodotto in serie limitata nel corso del 2003. La gallery fotografica
di Luigi Rivola


133 CV, oltre 280 km/h, componentistica al massimo livello, linea profilatissima, costruzione in serie limitata e numerata.

Questi gli elementi identificativi della nuova Laverda SFC 1000, la moto che debutta al Motor Show di Bologna e che segna il rientro della Casa veneta, ora di proprietà Aprilia, nel sofisticato mondo delle ipersportive di grossa cilindrata.



La Laverda meritava questa chance, dopo anni e anni di umiliazioni e in nome della sua storia sportiva e industriale, sviluppatasi dal secondo dopoguerra alla fine degli Anni '70.



La nuova SFC, che recupera e rilancia la sigla resa celebre da uno dei migliori prodotti sportivi della Laverda, è una moto estremamente originale e moderna, una raffinata opera di design, ma anche un eccellente lavoro ingegneristico. Esaminando le sovrastrutture balza all'occhio prepotentemente l'influenza della computergrafica nel disegno del cupolino e della sella, ma allo stesso tempo si apprezza il piacevole contrasto fra le linee taglientissime della protezione aerodinamica anteriore nonché quelle decisamente azzardate del codone, e il voluminoso serbatoio del carburante, la cui sagoma dosa sapientemente gusto classico e design di tendenza.



Un altro bel pezzo di tecnica e di stile è il telaio, che salda la pulizia e la raffinatezza delle piastre posteriori in lega alla bellezza meccanica e geometrica dei tubi d'acciaio disposti a traliccio.
Il motore è il bicilindrico Aprilia a V di 60°, un motore che non ha bisogno di presentazione e che rappresenta, insieme al Ducati, il meglio della tecnologia prodotta dalla scuola motoristica italiana moderna.

Tutte le particolarità



Scendendo nei dettagli, la Laverda SFC 1000 vanta un telaio a traliccio al Cromomolibdeno con saldature a TIG, piastre del telaio in alluminio fresato, forcellone in alluminio, ammortizzatore Ohlins pluriregolabile posizionato lateralmente, Pompa dei freni e pinze radiali, forcella Ohlins pluriregolabile, cerchi forgiati, cambio ravvicinato, serbatoio del lubrificante in alluminio con alettatura di raffreddamento, impianto di scarico in titanio con silenziatori curvi.



Una particolarità originale risiede nella collocazione laterale (a sinistra) del monoammortizzatore: questa scelta è stata fatta per liberare spazio prezioso in una zona critica per il passaggio dei tubi dell'impianto di scarico, che così possono "esprimersi" al meglio, inoltre sono a distanza di sicurezza, in termini di diffusione del calore, dall'ammortizzatore, a tutto vantaggio della costanza del suo funzionamento in tutte le condizioni.
Grande rilievo merita pure l'impianto frenante Brembo, che con pompa radiale, pinze ad attacco radiale e dischi flottanti di 320 mm di diametro sulla ruota anteriore, costituisce il massimo attualmente disponibile, in perfetta coerenza col nome SFC, che a suo tempo significava "Super Freno Competizione".

Da notare infine l'adozione di ruote Marchesini in alluminio forgiato, che rispetto alle migliori ruote realizzate per fusione, presentano un doppio vantaggio: esenzione da difetti e di porosità, possibili anche nelle migliori fusioni, e riduzione di circa il 25% del peso.
Ultimi significativi dettagli: ammortizzatore di sterzo Ohlins di serie, cruscotto analogico-digitale con integrata l'autodiagnosi dell'iniezione e cronometro con 40 memorie, vetro del cupolino termoformato con trattamento antigraffio, parafanghi anteriore e posteriore e palpebra del cruscotto in fibra di carbonio.
Non c'è altro da aggiungere, se non che questa raffinatissima Laverda sarà costruita in edizione limitata entro la fine del 2003 e sarà seguita l'anno prossimo da un modello analogo, dotato di componentistica più "stradale" che la renderà accessibile, in termini di costo, a un più vasto pubblico di appassionati.

La SFC 750 e le altre 1000



Il nome scelto per il ritorno della Laverda nel settore delle sportive di grossa cilindrata è azzeccato, ma molto impegnativo: la SFC 750 fu infatti la moto che creò attorno alla piccola fabbrica di Breganze un alone di grande rispetto in tutto il mondo, per l'accanita resistenza con cui si oppose al dilagare dello strapotere delle plurifrazionate made in Japan.

 La SFC 750 nacque nel 1971 come Replica costruita in piccola serie delle SF che già si erano imposte in diverse e dure competizioni di durata in Italia e all'estero. La prima vittoria importante di una bicilindrica di Breganze era stata la 24 Ore di Oss, in Olanda, nel 1969, ottenuta da Massimo Laverda, figlio del fondatore dell'azienda, in coppia con Augusto Brettoni. La prima per la SFC fu ancora all'estero, sul circuito austriaco di Zeltweg, una vittoria colta al debutto e conquistata ancora da Augusto Brettoni, il pilota che avrebbe legato in modo indissolubile il suo nome e la sua carriera alla SFC.
I punti di forza della SFC erano la grande robustezza del propulsore e una ciclistica che conferiva alla moto una stabilità veramente notevole e anche una sorprendente maneggevolezza in relazione alla stazza, che non era delle più minute. Tecnicamente si trattava di una realizzazione molto semplice e lineare, sia relativamente al propulsore, che al telaio e alle sospensioni, che contrastava con la sofisticazione delle avversarie nipponiche, attribuendole un fascino tutto particolare e un po' "retrò" ? pur trattandosi di una moto modernissima.

Con l'avvento della tre cilindri 1000, la Laverda seguì la stessa politica e chiamò SFC la 1000 ufficiale con cui nel biennio 1974-'75 colse alcuni eccellenti piazzamenti nelle principali corse del campionato di Endurance, ma un modello specifico di un litro di cilindrata per i corridori privati, come la SFC 750 non entrò mai nel catalogo della Casa veneta.
Nel 1977 al Salone di Milano la Laverda presentò anche una rivoluzionaria 1000 con motore a 6 cilindri a V e trasmissione a cardano. Fu portata in corsa una sola volta e mostrò un altissimo potenziale, ma non fu mai prodotta in serie.

Laverda SFC 1000: fantastica!
Ivano Beggio presenta al Motor Show di Bologna la nuova Laverda SFC 1000

Bologna

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