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Casey Stoner: "La MotoGP non è uno sport di contatto, la FMI intervenga"

Marco Gentili il 10/07/2018 in Motogp

L'ex iridato: "Troppa elettronica penalizza i piloti di classe come Valentino Rossi. Tornare alle gare? Non ci penso, ormai ho detto basta". E su Lorenzo: "Vincerà ancora, ha preso la decisione migliore per sé e la Ducati"

Casey Stoner: "La MotoGP non è uno sport di contatto, la FMI intervenga"
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Sedici anni insieme sono lunghi per qualunque coppia. Ma la relazione tra Nolan e Casey Stoner (che viene celebrata con una versione speciale dell’X-803 con le bandiere italiana e australiana) non dà segni di cedimento, nonostante di fatto Stoner sia un ex pilota, per sua scelta, dal 2012, quando ha lasciato la Honda a 27 anni. “A quell’età ha detto no a 24 milioni dicendo di avere già abbastanza soldi”, dice il suo mentore Alberto Vergani, per cui il pilota australiano continua a essere il miglior ambasciatore dei suoi caschi nel mondo. Una risposta del genere la puoi dare solo se sei uno stupido. Oppure se sei Casey Stoner.

Casey, ma davvero non ti mancano le corse?
“L’ho detto e lo ripeto, con le competizioni ho chiuso. Ho scoperto il valore del tempo e della famiglia. Il Motomondiale non fa per me. In vita mia ho corso sin da quando avevo 4 anni, ho dato abbastanza”.

In futuro come ti immagini? Magari a fare il team manager o lo scopritore di talenti?
“Come dicevo, ho chiuso con l’ambiente, sto bene così, vivo in Australia con mia moglie e i miei figli”.

Dopo quest’ultimo infortunio alla spalla destra dirai addio alla moto?
“Questo no. Il recupero è più lento del previsto, l’articolazione della spalla è molto delicata. Non tornerò in moto prima di fine anno per fare dei test con Ducati”.

Come vedi l’attuale campionato di MotoGP?
“Marquez per quest’anno è senza dubbio favorito, le Yamaha dietro di lui non vincono una gara da troppo tempo. E non vinci il Mondiale se non vinci le gare”.

Valentino Rossi ha ancora chance di vittoria?
“Non credo. Lo vedo indietro rispetto agli altri piloti. Non ha il passo e la velocità per essere competitivo, almeno quest’anno. Certo, i fuoriclasse come lui sono penalizzati dalle moto attuali, dove l’elettronica così spinta livella molto la competizione. Con meno elettronica lui sarebbe ancora il più forte”.

Cosa non ti piace della MotoGP odierna?
“L’elettronica danneggia lo spettacolo e limita la classe. Il controllo di trazione e l’anti wheelie dovrebbero essere limitati”.

Ultimamente da più parti si dice che Marc Marquez abbia uno stile di guida scorretto e pericoloso per gli altri piloti in pista. Sei d’accordo?
“No, anche perché ormai tutti si comportano come lui, se non peggio. Il problema è un altro. La Federazione dovrebbe rivedere il sistema intero delle gare. Il motociclismo non è e non deve essere uno sport di contatto”.

Ducati e Lorenzo prenderanno strade differenti dal prossimo anno. Come la vedi?
“Forse Ducati poteva fare qualcosa di più per lui, ma senza dubbio Jorge ha lavorato moltissimo sulla moto senza ottenere grossi risultati in cambio. Dopo tutti questi sforzi, l’unica possibilità per entrambi è quella di separarsi e trovare nuovi stimoli. Jorge ha fatto comunque vedere di non essere bollito, vincendo due gare quest’anno. E vincerà ancora, vedrete”.

Il prossimo anno sarà nello stesso team di Marquez. Come andrà a finire?
“Finirà che mi comprerò dei pop corn e mi godrò lo spettacolo in TV”.

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