Motogp
MotoGP: Marquez trionfa a Brno
Marc firma la quarta vittoria di fila, la quinta stagionale, allungando in classifica. Una "mazzata" per Pedrosa, 2°, che si toglie almeno la soddisfazione di battere Lorenzo, 3°. Rossi chiude 4° con Bautista in scia. Crutchlow butta la pole nella sabbia
La doppietta Honda in Repubblica Ceca è una mezza mazzata per la MotoGP. Il ritorno in Europa non cambia infatti la carte in tavola, consegnando la quinta vittoria stagionale nelle mani di uno stupito, quando carico, Marquez. Marc, che spiega: "Qui pensavo di andare a podio, non di vincere". Ma intanto quei 25 punti appena raccolti lo portano a +26 su Pedrosa. Dopo una gara che lo stesso 93 ha definito "molto divertente". Ricca di sorpassi per la testa della corsa, in cui proprio Marquez ha fatto vedere di giocare volentieri con i più esperti rivali. Non alla pari, però, almeno non con Lorenzo.
Visto che la Honda sembra avere una marcia in più. O meglio, un cambio più performante, che riduce i trasferimenti di carico in frenata, privilegiando una migliore uscita di curva. Hai detto niente. Il risultato è che Jorge ci prova a partire a razzo ed andare in fuga, ma Marc non si perde. Nemmeno quando Dani lo pressa fin all'inizio. Quel Marquez che nel finale gioca davvero al gatto col topo, infilando la M1 in più occasioni, ma lottando con gusto. Prima di concentrarsi, farsi serio per un attimo e andare a vincere. Seguito da Pedrosa che solo nel finale trova la staccata buona per passare Lorenzo. Il maiorchino, ormai piegato, finito nell'animo e nelle gomme, si accontenta della terza piazza.
Dietro Rossi prende paga. Vederlo lottare con "l'acerrimo nemico" Bautista riempie il cuore d'amarezza. Soprattutto perché la Honda di Gresini aiuta Alvaro a stuzzicare per 22 giri la M1 numero 46. Tanto che serve un colpo di reni finale di Valentino per sfilargli la quarta piazza in volata. Così dietro alle due Honda ecco le due Yamaha. Anche se la M1 di Rossi è poi lontana 10" dalla vetta. Un gap che il campione di Tavullia spiega in termini di setting e di frenate troppo aggressive. Sperando di migliorare lo stile, adeguarsi ai cambiamenti e ritrovare la forma, per provare a stare con i primi tre nel futuro prossimo. Difficile, ma forse non così impossibile.
Certo che se Crutchlow non si fosse buttato per terra nella prima parte di gara, il quarto posto di Valentino sarebbe stato meno scontato. Magari con un duello tipo Indianapolis-bis. Ma Cal spreca e cade, togliendosi la maschera del poleman che "le dice in faccia" vista nel pomeriggio di sabato. In pratica una figuraccia, perché fare gli esuberanti senza dare continuità ai risultati non è mai cosa bella. Da rivedere a Silverstone, tra 7 giorni. Mentre chiudono dalla settima alla nona piazza le Ducati, con Dovizioso seguito come al solito da Hayden e Iannone. Le rosse non migliorano, non peggiorano, sono sempre lì. Gara dopo gara, bene per la presenza, ma nulla più.
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