di Roberto Pellegrino
Dopo la chiusura di un migliaio di impianti il 30 giugno scorso, si profila una nuova fase per la distribuzione dei carburanti per autotrazione in Italia. Il settore attualmente segna una grave mancanza di efficienza e di produttività rispetto alla media europea.

I 24.000 impianti italiani (già ridotti rispetto ai 27.000 di alcuni anni fa) erogano infatti una media annuale di gran lunga inferiore (anche del 50%) ai 2.300.000 litri dei 17.500 colleghi francesi e dei 2.885.000 litri dei 17.100 distributori tedeschi. Rispetto ai quali, inoltre, in Italia è drammaticamente bassa la percentuale di impianti a self-service con pagamento alla cassa (12%), contro il 94% delle stazioni tedesche e il 66% di quelle francesi.

Lo "svecchiamento" della rete appare quindi necessario, e le norme contro le emissioni di vapori dagli erogatori e dai serbatoi sono state il nodo che ha portato alla chiusura dei vecchi impianti, troppo onerosi da adeguare alle nuove norme.