Grazie a una circolare dell?Agenzia delle Entrate, per risolvere un contenzioso relativo a vecchi bolli non pagati basterà un?autocertificazione. Rimane però l?obbligo di allegare della documentazione?
di Riccardo Matesic
Avete una controversia aperta con il fisco per dei bolli non pagati di una moto che non possedete più da anni? Si tratta di bolli relativi a un periodo successivo a quando avete venduto la moto o vi è stata rubata? Forse ora potete risolvere il contenzioso facilmente.
L?Agenzia delle Entrate ha recentemente emanato la circolare 2/E (4 gennaio 2002) che consente di sanare queste situazioni con una semplice dichiarazione sostitutiva di atto notorio?, in pratica un?autocertificazione.
Tutto qui? Beh, non proprio, sarebbe troppo semplice. All?autocertificazione bisogna infatti aggiungere qualche altro elemento di prova che la moto non è più in vostro possesso. Potete ad esempio allegare una lettera della compagnia assicurativa che dichiara come la polizza esistente su tale veicolo sia cessata o è stata trasferita su un altro mezzo, oppure potete usare una dichiarazione di assunzione di responsabilità del motociclo da parte del negoziante cui il mezzo è stato affidato per essere rivenduto (conto vendita).
Non sono invece valide, purtroppo, né la procura a vendere né un estratto dei registri di presa in carico del veicolo da parte di un demolitore.
Qualora non siate in possesso di nessuna documentazione possibile da allegare all?autocertificazione, vi toccherà pagare i bolli arretrati, ma, ricordate, per una precedente circolare (122/E dell?11 maggio 1998) l?autocertificazione priva di documentazione è senz?altro valida per i periodi di imposta a venire; in pratica nei prossimi anni non sarete tenuti a pagare più il bollo su un veicolo che non possedete più.