Anche degli incidenti, sulla base del MAIDS, lo studio che la stessa ACEM ha realizzato due anni fa.
E poi si entra nel vivo, con la progettazione delle strade, l?influenza della manutenzione e delle gestione del traffico, le strategie di parcheggio.


Non mancano delle appendici, dedicate ancora all?uso della moto nell?Unione Europea, agli studi e controlli che si fanno sulla sicurezza stradale, ai possibili scenari per programmare una corretta campagna di comunicazione sulla sicurezza.

L?accoglienza della platea, composta da amministratori, ingegneri, progettisti e specialisti della sicurezza stradale provenienti da tutta Europa, è stata molto positiva. ?Credo si tratti di un contributo molto valido alla sicurezza stradale ?ha detto Anthony Pearce, direttore generale della IRF (International Road Federation)-, e visto il ruolo che le due ruote a motore giocano oggi in tutto il mondo, considerando che la IRF è un?organizzazione globale, coglieremo al balzo l?opportunità di promuoverne una versione globale. Lo metteremo subito in agenda e lo invieremo ai nostri associati?.
Ora l?ACEM sta valutando le maniere migliori per promuovere e diffondere questo lavoro presso i politici e le forze di polizia, gli amministratori e i progettisti delle strade; il tutto con l?obiettivo che le raccomandazioni fornite vengano messe in opera.
Per informazioni, si può andare sul sito acembike.org, da dove è possibile scaricare lo studio completo; cosa che nei giorni di conferenza ad Amsterdam hanno già fatto ben 7.000 persone.