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Lombardia: il Passo del Mortirolo

Testo e foto di Flavio Gilardoni il 04/05/2006 in Lombardia

Un itinerario che percorre una delle salite più ripide del Giro d'Italia per una quarantina di chilometri su strade di montagna. Gallery fotografica e road book da scaricare

La salita in direzione del Monte Padrio

Il passo del Mortirolo è famoso in Italia e all'estero grazie alle incredibili imprese dei ciclisti del Giro d'Italia e alle strepitose vittorie di Marco Pantani dei tempi d'oro. Seguendo le telecronache delle tappe, che transitavano dal passo, si ha l'impressione delle difficoltà nel percorrere le strade, causate dalla notevole pendenza, che ha creato non pochi problemi anche ai mezzi motorizzati, moto comprese.

Lombardia: il Passo del Mortirolo

Il Mortirolo offre diversi itinerari attraverso strade che ci sono nelle vicinanze con la possibilità di percorrerne diverse nello stesso percorso.
Il tracciato scelto per quest'occasione parte dall'Aprica, famosa località sciistica tra Val Camonica e la Valtellina e ripercorre, parzialmente a ritroso, la strada che solitamente è utilizzata nel Giro d'Italia.


Riteniamo superfluo dilungarci sulle specifiche delle strade da percorrere per raggiungere l'Aprica, visto che, per gran parte del percorso, sono le stesse che migliaia di motociclisti hanno fatto per raggiungere lo Stelvio in occasione del raduno internazionale.
Facciamo un piccolo ripasso giusto per chi non ha mai avuto occasione di partecipare al raduno. Per chi proviene da ovest, la strada più veloce rimane la SS38 che costeggia il lago di Como, versante orientale.
Ci sarebbe anche quell'occidentale ma è più lenta, poiché non è a scorrimento veloce. Per quelli da est, invece, consigliamo la Val Camonica (Bergamo e Brescia) e il passo del Tonale per quelli che partono dal Trentino e dintorni.
Gli irriducibili potrebbero fare anche lo Stelvio, ma credo che i tempi si dilaterebbero troppo.
Nel nostro caso, partendo da Milano percorriamo la SS38, passando da Lecco, fino Colico, per poi prendere la strada per Sondrio.

Arrivati a Sondrio si prosegue nell’ampio fondovalle della Valtellina: a sinistra si alzano i ripidi versanti costellati dai vigneti abbarbicati al pendio (qui si producono gli ottimi Inferno, Grumello, Sassella) mentre a destra scorre placido l’Adda.
Dopo una quindicina di chilometri si arriva a Tresenda e qui finalmente inizia la parte divertente del giro. Dopo molti chilometri fatti su interminabili rettilinei che si snodano tra gallerie e scenari poco esaltanti, la strada che porta all’Aprica che si presenta larga e con un buon fondo. Ciò permette di affrontare le numerose curve con la sicurezza necessaria per tenere un’andatura fluida e abbinare il divertimento della guida al piacere di attraversare in moto i boschi. Sono una dozzina di chilometri di divertimento puro.
Arrivati all’Aprica inizia ufficialmente il giro. Lasciato il paese alle spalle in direzione Edolo, a poche centinaia di metri a sinistra, nella frazione San Pietro, s’imbocca la strada per Trivigno che ci condurrà al Mortirolo.
A differenza della strada precedente, questa è stretta e con un fondo irregolare che impone un’andatura ridotta e concentrazione nella guida, ma offre al motociclista una vista indimenticabile. Siamo direttamente a contatto con quello che ci circonda, riuscendo ad assaporare i suoni e i profumi della natura. Ad aumentare il piacere del luogo non manca il caratteristico ristorante di montagna dove con costi contenuti si gustano piatti tipici locali.
Nel nostro caso ci siamo fermati a pranzo alla trattoria “La quercia antica”. Finito di pranzare, proseguiamo in direzione del Mortirolo, concedendoci, però, una sosta in riva al laghetto alpino in cima al Monte Padrio. E’ una tappa quasi obbligata per far riposare, le parti del corpo doloranti e costrette a una postura forzata. Ci godiamo così l’aria fresca e il sole d’alta montagna, sulla riva del laghetto, piccolo, ma molto carino.


Terminata la sosta, riprendiamo la marcia verso fondo valle, facendo attenzione alla guida imposta dalla strada con la carreggiata limitata ad una sola auto e, molto spesso, priva di protezioni laterali.
Giunti al bivio in località Foppa, giriamo a sinistra in direzione di Mazzo di Valtellina, e ripercorriamo in discesa il tratto che i ciclisti del Giro fanno in salita.
Vedendo la pendenza della strada e pensando che i ciclisti l’affrontano in salita ci si domanda come facciano e resistere a tanta fatica. Le immagini che si vedono in televisione non danno l’idea esatta della difficoltà a salire e viene l’affanno al solo pensiero pur facendola in moto.



Il fondo stradale rifatto in occasione della gara facilita la guida obbligando però a mantenere, un’andatura moderata, a causa della larghezza della carreggiata, sempre limitata.
Ci rendiamo conto delle difficoltà che devono affrontare i mezzi al seguito dei corridori e ci chiediamo come facciamo i piloti delle moto impegnati nelle riprese televisive a seguire i ciclisti nelle loro spericolate discese.
Giunti a Mazzo di Valtellina percorriamo la SS38 verso Milano, concedendoci una breve pausa a Tirano prima d’affrontare il traffico che ci accompagna per tutto il rientro.

Prendere V.le Zara in direzione Lecco 0
Verano Brianza Direzione est su SS 36 in direzione Lecco 24,0r
Lecco Tenersi sulla superstrada e proseguire in direzione Lecco 55,0r
Colico Prendere a destra in direzione Sondrio 91,0
Sondrio Proseguire su SS 38 159,0
TOTALE Azzerare il contachilometri 159,0

Sondrio Proseguire su SS 38 0
Tresenda Prendere a destra in direzione Aprica 20
Proseguire in direzione Edolo 33
Bivio Trivigno Girare a sinistra in direzione Trivigno 34r
Trivigno Proseguire in direzione Mortirolo 47r
Monte Padrio Prendere a sinistra in direzione nord 51
Passo Foppa Sinistra in direzione Mazzo Valtellina 63
Incrocio Grosio Sinistra per Mazzo Valtellina 64
Mazzo di Valtellina Immettersi su SS 38 73
Tirano Sinistra a sud in direzione Sondrio 79
TOTALE 79

Aprica
Museo Etnografico e naturalistico: attualmente in fase di rinnovo. Via Roma, 98 Aprica (SO) Tel: 0342-747724
Murales: poco conosciuti sono i murales a cura dell’artista trentino, ma aprichese d’adozione,
Alcide Pancot che si è ispirato alle vecchie cartoline e ai racconti dei vecchi abitanti del
paese.

Villa di Tirano
Museo del vino: nel cuore di un’azienda vinicola di antica tradizione, raccoglie gli strumenti necessari per la produzione del vino usati nei decenni scorsi mostrando, in una rapida carrellata, l’evoluzione dei metodi utilizzati
Villa di Tirano, via Brebbia, 7
Tel. 0342-795805
hostariatona@libero.it.

Tirano
APT Ufficio di Tirano Tel. e fax 0342-706066 apttirano@provincia.so.it
Santuario della Madonna: iniziato a costruire nel 1505 dopo l’apparizione del 1504 della Madonna, che mise fine al flagello della peste incombente sulla Valtellina in quel periodo. Al suo interno si può ammirare l’organo con 2200 canne di stagno, ancora funzionante dopo numerosi interventi di restauro.
Museo etnografico tiranese: sorto nel 1973 con lo scopo di documentare e studiare la comunità contadina valtellinese. Raccoglie gli oggetti diuso comune utilizzati dalla comunità nel corso dei secoli.
Xenodochio di Santa Perpetua: risalente all’XI secolo, testimonia la sensibilità dei Valtellinesi al turismo sin dai tempi remoti. Era destinato a ospitare i mercanti in transito verso l’Allemagna, provenienti da Milano o da città poco distanti.

Zona ad alta affluenza turistica, offre una vasta scelta di strutture in grado di soddisfare tutte le esigenze. In particolare segnaliamo la trattoria “La quercia antica” in località Villa di Tirano, dove si possono gustare le specialità locali con una spesa modesta. Con soli 15 euro, ci hanno servito un pranzo completo di primo, secondo, bevande e caffè.

 

Lombardia: il Passo del Mortirolo
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