Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Piemonte

Fuoristrada: la via dell'Assietta

Testo e foto di Massimo Adami il 09/09/2004 in Piemonte

50 km di facile sterrato sulla cresta che divide la Val Susa dalla Val Chisone, tra le vestigia militari di una guerra mai combattuta. Un itinerario storico, perfettamente conservato, che godrete anche nella bellissima gallery fotografica

Fuoristrada: la via dell'Assietta
Chiudi

Panorama sul Rocciamelone

Tra la Val di Susa e la Val Chisone, in Piemonte, si innalza uno spartiacque costituito da cime per lo più erbose. Questa catena, le cui quote si aggirano attorno ai 2500 metri, è stata oggetto di imponenti opere di fortificazione alla fine dell'ottocento, allorquando l'Italia, da poco divenuta nazione, sentì l'esigenza di difendere il proprio confine occidentale da una possibile invasione francese.



Per costruire questa formidabile macchina difensiva (rimasta peraltro inutilizzata, per il mutato assetto delle alleanze tra le nazioni coinvolte nel primo conflitto mondiale), fu realizzata una bella strada militare, prezioso esempio di ingegneria d'alta quota noto in tutta Europa.
Il tracciato che vi proponiamo, con tutte le sue opere (ponti, scarpe di contenimento, gallerie ecc.), costituisce un patrimonio storico di eccezionale rilevanza, una vera e propria opera d'arte, anzi un prezioso reperto di archeologia militare, da conservare e percorrere con il massimo rispetto.

Lungo l'itinerario si raggiungono in sequenza sette colli (cioè insellature della cresta): il Colle delle Finestre, il Colle dell'Assietta, il Colle Lauson, il Colle Blegier, il Colle Costa Piana, il Colle Bourget e il Colle Basset, che regalano scorci panoramici su tutte le montagne circostanti.

Vi è inoltre l'opportunità di visitare i resti, talvolta considerevoli, delle fortificazioni sparse su tutto il crinale. Il percorso non si riduce quindi ad una semplice escursione in moto, ma è anche un viaggio nella storia militare di questi monti.

Per saperne di più vi rimandiamo alle interessanti note di storia in Da non perdere

Le strade sterrate conservano un fondo compatto privo di sassi smossi. Esse sono pertanto agevolmente percorribili con passeggero anche su bicilindriche da enduro prive di pneumatici tassellati. Soltanto dopo recenti e abbondanti piogge, il fondo, nei tratti boscosi, può risultare scivoloso.
Sull'intero tracciato, aperto - neve permettendo - dal 1 giugno al 31 ottobre, vige il limite di velocità di 30 km/h. Al fine di favorire una fruizione esclusiva del percorso da parte dei ciclisti ed escursionisti a piedi e a cavallo, il traffico motorizzato è ora consentito soltanto in date ben precise e prestabilite di anno in anno.
Per conoscere la regolamentazione vigente si rimanda alle precise informazioni reperibili sul sito ufficiale www.stradadellassietta.it"

Abbiamo scelto come punto di partenza il paese di Oulx, adagiato nell’alta Val di Susa proprio dove la Dora di Bardonecchia si immette nella Dora Riparia. Oulx non è un paese particolarmente attraente, anche se turistico, ma è comodo da raggiungere sia da Torino, con l’autostrada, sia dalla Francia, attraverso il tunnel del Frejus.
Arriviamo sul far della sera; giusto il tempo di sistemarci e la catena che dovremo attraversare l’indomani è già avvolta nell’oscurità. Intuiamo soltanto le sagome scure dei monti, ma non riusciamo a decifrarli e ciò alimenta la nostra curiosità.
E’ una splendida giornata di sole. Usciamo dal centro abitato immettendoci nella SS 24 in direzione Torino. La strada, sempre ampia e scorrevole, rimane per un buon tratto sulla sinistra idrografica della Dora Riparia, per poi passare sulla destra fino alla città capoluogo. Superato il paese Salbertrand arriviamo a Exilles, dove l’omonimo imponente forte non passa certo inosservato. Vorremmo fermarci per una visita, ma abbiamo altro in programma per oggi. Con l’immagine del forte ancora impressa nella mente, superiamo Chiomonte e Mollare; quindi, con ampie curve, che sembrano disegnate apposta per noi motociclisti, scendiamo a Susa. Avendo cura di seguire sempre le indicazioni per Torino, oltrepassiamo la cittadina rimanendo sempre sulla SS 24.
Poco fuori dall’abitato un’indicazione ci segnala Meana di Susa e Colle delle Finestre. E’ questo il punto in cui dobbiamo lasciare la statale. Passiamo sotto un piccolo ponte della ferrovia e immediatamente dopo svoltiamo a sinistra. Rimanendo sempre sulla strada principale, attraversiamo il paesino di Meana di Susa: ad un bivio con capitello proseguiamo diritti e poco dopo, ormai fuori dell’abitato, giungiamo ad una biforcazione a Y. Un grosso cartello ci avverte che sulla sinistra inizia la nostra strada e che il limite di velocità consentito è di 30 km/h.


Sempre su asfalto, iniziamo a salire con pendenza costante nel bosco misto. La vegetazione è talmente fitta che preclude completamente la vista. Ci attendono ventisette serrati tornanti prima di arrivare al Colle delle Finestre, 1500 metri più in alto. L’asfalto è a grana grossa e in alcuni tratti risulta piuttosto sconnesso; la carreggiata è stretta al punto di non consentire il passaggio di due auto contemporaneamente. Al termine di questa suggestiva sequenza di tornanti, un breve rettilineo ci consente finalmente di guardare più in basso: proprio sotto di noi scorgiamo Susa.
Da qui arriviamo in breve al Colletto di Meana a 1455 metri di altitudine, dove, nei pressi di un edificio e di una fontana, inizia lo sterrato in leggera salita.
Il fondo è buono, asciutto e compatto. Il bosco, ora di conifere, è ancora fitto, ma ben presto lascia spazio a pittoresche radure erbose. Giungiamo quindi nella valletta dell’Arneirone in cui prevalgono decisamente i pascoli, che regalano scorci impensabili dal basso. Seguendo sempre il serpentone sterrato acquistiamo ulteriormente quota: il tracciato sale ora più deciso; gli ultimi larici cedono il posto ai cespugli sparsi tra le rocce affioranti dai prati. Risaliamo il Piano del Tiraculo con fotogenici tornanti sorretti muraglioni in pietra e, infine, guadagniamo il Colle delle Finestre a 2176 metri d’altitudine.
Dall’insellatura la vista spazia, a nord, sulla bassa Valle di Susa e sull’appuntita vetta del Rocciamelone (3.538 metri), mentre a sud è possibile scorgere il prossimo tratto in quota della nostra strada, che serpeggia più in basso tra i prati.


Sul Colle delle Finestre rimangono i resti dell’omonimo forte, costruito nel 1891 per presidiare il valico. L’accesso era reso possibile da un ponte levatoio posto sul burrone sottostante. Dal fronte meridionale della costruzione partiva una galleria nella roccia viva, lunga più di 50 metri, che conduceva a due pozzi di artiglieria armati con cannoncini entro torrette corazzate a scomparsa, i cui crateri sono ancora visibili salendo sul tetto. Il forte era inoltre dotato di feritoie per fucili che venivano impiegate per la difesa ravvicinata. Venne disarmato e dismesso nel 1928 e da allora mai più utilizzato.
Il forte giace ora in rovina, non essendo stata eseguita alcuna opera di manutenzione. Tuttavia, con molta cautela, è ancora possibile accedere all’interno entrando da una delle aperture della facciata.
Dal Colle delle Finestre è possibile intuire il primo tratto dell’originaria via militare (oggi interdetto al transito veicolare), che taglia il fianco meridionale del Monte Pintas e raggiunge le creste.

Dalla nostra insellatura scendiamo sull’altro versante con un lungo tornante che incide i prati; in un paio di chilometri arriviamo ad un importante bivio a quota 1917 metri: a sinistra possiamo scendere subito in Val Chisone percorrendo un tratto sterrato e poi asfaltato che, passando per il Forte di Serre Marie e Prà Catinat giunge a Depot; a destra invece, il tracciato rimane in quota tagliando i pascoli di Pian dell’Alpe.
Noi scegliamo questa seconda opportunità, poiché il nostro intento è quello di percorrere la via dell’Assietta. La strada serpeggia in piano tra i prati tenendosi a distanza dal bosco. Poco dopo, un cartello ci indica sulla sinistra la possibilità di acquistare del formaggio presso una malga lì vicina. Proseguiamo diritti sempre in quota fino ad un altro bivio poco distante. A sinistra inizia una strada sterrata che scende a Usseaux, in Val Chisone, mentre a destra prosegue la nostra via.
Svoltando a sinistra si può raggiungere anche la Fattoria Pian dell’Alpe, ben visibile, dove è possibile trovare alloggio e ristoro.


Al bivio, quindi, teniamo la destra: la strada, sempre sterrata, attraversa ora in salita più marcata le verdi pendici meridionali della Cima di Ciantiplagna che, con i suoi 2849 metri, è la vetta più alta della catena.
Più avanti il tracciato aggira la Punta Chalvet, attraversa il vallone inciso tra quest’ultima cima e quella delle Vallette, quindi, di nuovo in costante e leggera salita, arranca sui contrafforti del Gran Serin e giunge infine al Colle dell’Assietta a 2472 metri di altitudine.
Dal Colle, uno sterrato interdetto al transito consente di raggiungere la cima del erbosa Gran Serin ben visibile sulla destra, dove sorgono ancora i resti della grande Caserma difensiva, che costituiva il centro logistico dell'opera fortificata e dove si trovavano alloggiamenti in grado di ospitare 600 uomini, scuderie, magazzini, 6000 tende, un’infermeria e anche ospedale da campo. Lì vicino sorgeva la Batteria del Gran Serin, armata con 8 cannoni e 6 mortai. Il forte fu disarmato nel 1915 e definitivamente dismesso nel 1928.
Dal Colle dell’Assietta la strada, da qui in avanti coincidente con l’originario percorso, segue per un buon tratto la linea di cresta e offre grandiosi scorci panoramici anche sulla Valle di Susa. Poco dopo passiamo sotto la famosa Testa dell’Assietta (2566 metri), sulla quale è collocata una tavola d'orientamento ed il monumento, sormontato da un'aquila in bronzo, a ricordo della battaglia per la Guerra di Successione Austriaca combattuta qui il 19 luglio 1747.


Nella battaglia, che fu determinante per le sorti della guerra, ben 32 battaglioni francesi armati con sette pezzi d'artiglieria furono respinti da appena 13 contingenti piemontesi privi di armamento pesante. Il bilancio della battaglia fu pesantissimo per i francesi (circa 5.000 tra morti e feriti, tra i quali ben 7 generali, compreso il comandante in capo, e 430 ufficiali). Contenute, invece, furono le perdite piemontesi (77 morti e una cinquantina di feriti). L'entità delle perdite, soprattutto di ufficiali, non consentì ai Francesi di ritentare l'attacco nei giorni successivi e il 22 luglio 1747, quanto restava dell’armata del Moncenisio ripassava le Alpi e rientrava in Francia, battuta dal piccolo ma eroico esercito Piemontese.

Per approfondire l’argomento consigliamo la lettura del volume: Mauro Minola, “La battaglia dell'Assietta. 19 luglio 1747”, Gribaudo-Paravia Editore.

Lasciamo la Testa dell’Assietta e ci dirigiamo verso ovest. In prossimità della Testa di Mottas una strada sulla sinistra porta al Lago glaciale dell’Assietta, poco più che una pozza d’acqua: proseguiamo diritti sul tracciato principale che corre prossimo al filo di cresta con una bella vista sul sottostante Gran Bosco di Salbertrand.
La foresta, che si estende sulla destra della Val di Susa dai 1000 ai 2600 metri di altitudine e che occupa una superficie di 700 ettari, è costituita prevalentemente da abeti bianchi e rossi. In passato questi boschi hanno fornito legname pregiato per grandi opere di ingegneria militare e civile, quali l’Arsenale di Torino, la Basilica di Superga e il Castello della Venaria Reale. Oggi l’area è parco naturale.
Poco dopo il bivio per il lago dell’Assietta, una carrareccia sulla destra consente di arrivare alle postazioni della Gran Costa: esse consistevano in un vasto baraccamento e un magazzino per le artiglierie. Le due batterie (occidentale ed orientale) poste in barbetta sui due lati opposti del pianoro ospitavano complessivamente 36 cannoni di vario calibro ed erano collegate da camminamenti coperti. Una polveriera sotterranea, con intercapedine, era ricavata nel terrapieno. La caserma poteva ospitare una guarnigione di 300 uomini. Lungo il trinceramento si trovava anche una stazione ottica (un eliografo), per le comunicazioni con il Forte di Fenestrelle e il Gran Serin. Il complesso, mai utilizzato in battaglia, fu smantellato tra il 1915 e il 1928. Si possono tuttora vedere i ruderi dei baraccamenti, i magazzini per le artiglierie con archi a tutto sesto, i basamenti semicircolari delle batterie e gli enormi terrapieni ancora intatti.


Il nostro itinerario rimane sempre sul tracciato principale che ora passa, in un ambiente privo di vegetazione, sul versante valsusino della catena fino al Colle Lauson. Da qui lo sterrato, sempre prossimo alla cresta, transita nuovamente sul versante della Val Chisone per aggirare il Monte Blegier e raggiungere l’omonimo colle a quota 2381.
Con alcuni tornanti risaliamo il fianco nord orientale del Monte Genevris, per discendere rapidamente con altri tornanti al Colle Costa Piana, dove arrivano gli impianti di risalita di Sauze d’Oulx.
Il successivo tratto in falsopiano, che transita sotto altri impianti sciistici (ben integrati con l’ambiente), ci conduce in qualche chilometro di rotabile al Colle Bourget. Quindi la strada riprende nuovamente a salire fino in cima alla Rocca Nera (2478 metri), seguendone pedissequamente il filo della cresta nord, per poi discendere lungo quella sud fino al Colle Basset, l’ultima insellatura toccata dalla nostra fantastica cavalcata.

Qui è possibile, svoltando a destra, divallare a nord e raggiungere il Bar Marmotta, situato in prossimità della stazione d’arrivo degli impianti, ovvero, scendere per un sterrato facile a Sportina (altri posti di ristoro) e da lì fino a Sauze d’Oulx. Noi rimaniamo invece sul tracciato principale che ci condurrà a Sestriere.
Ricompaiono gli abeti e, più in basso, veniamo inghiottiti dal bosco fitto. Il tracciato, sempre facile, perde quota con una decina di tornanti che si dipanano proprio sotto i cavi della seggiovia che sale da Sestriere. Lo sterrato termina su una curva dove ritroviamo l’asfalto. Teniamo la sinistra e in discesa raggiungiamo la SS 23, poco distante. Svoltiamo quindi a destra e attraversiamo tutto l’abitato di Sestriere, che sarà anche la più mondana stazione sciistica piemontese, ma che a noi sembra piuttosto un pessimo esempio di integrazione ambientale.
Rimanendo sempre sulla SS 23 giungiamo a Cesana Torinese: da lì, seguendo le indicazioni per Torino, ad un incrocio pericoloso svoltiamo a destra e in una decina di chilometri facciamo ritorno a Oulx.


E’ quasi sera e, ormai in valle, il nostro sguardo torna alla meravigliosa catena appena attraversata. Il sole è tramontato, ma le sagome scure delle cime non sono più un mistero per noi. E un po’ ci dispiace.

E’ uno dei monumenti più antichi della Valle Susa e lo si incontra all’inizio dell’itinerario. Tra il 1681 ed il 1687 ospitò nelle sue carceri il misterioso e famoso personaggio denominato "Maschera di Ferro". Più volte raso al suolo e ricostruito, venne eretto nell'assetto odierno tra il 1818 e il 1829 da Carlo Alberto di Savoia. Il forte è visitabile dal 15 aprile al 30 settembre, dalle 10:00 alle 19:00, e dal 1° ottobre al 14 aprile, dalle 10:00 alle 14:00. Giorno di chiusura lunedì. Per informazioni: 0122-58270.

Fortezza di Fenestrelle
E’ raggiungibile, dall’itinerario proposto, svoltando a destra al bivio di quota 1917 che si incontra dopo il Colle delle Finestre, scendendo per la strada dapprima sterrata e poi asfaltata che conduce a Depot in Val Chisone. E’ la più grande fortezza alpina d'Europa: si sviluppa per 635 metri di dislivello e 3 km di lunghezza, su una superficie di 1.300.000 mq. E’ costituita da tre forti, sette ridotte e 28 risalti. Dispone di 14 ponti di collegamento e 5 ponti levatoi interni, nonché di una scala coperta di 4000 gradini e di una scala reale di 2500 gradini. Oggi è visitabile su prenotazione, seguendo uno dei tre itinerari proposti: quello più completo dura ben sei ore (dalle 10:00 alle 16:00). Per informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale: www.fortedifenestrelle.com

La viabilità militare e le fortificazioni che si incontrano lungo l’itinerario proposto furono realizzate dall’Italia dopo l’adesione, avvenuta nel 1882, alla Triplice Alleanza con Germania e Austria, per presidiare e difendere il confine occidentale dalla Francia, la quale era tornata ad essere, dopo l’invasione napoleonica, un potenziale nemico.
L’importanza strategica della zona montana dell’altipiano dell’Assietta era tale che venne addirittura nominata una speciale “Commissione per la Difesa dello Stato”, la quale, per quanto riguardava la cresta spartiacque tra Val Susa e Val Chisone, decise di realizzare la Piazza Militare dell'Assietta, un grandioso campo trincerato dotato di organizzazione autonoma. I lavori di fortificazione incominciarono nel 1888 e terminarono nel 1892.
Il complesso difensivo era costituito da una strada di collegamento in quota e da una serie di forti, batterie campali, caserme, ricoveri, baraccamenti, case cantoniere, magazzini e trinceramenti dislocati nei punti strategici della cresta. L’originario tracciato, nel tratto Colle delle Finestre – Colle dell’Assietta, oggi interdetto al transito veicolare, correva più in alto di quello attuale, realizzato negli anni trenta del secolo scorso. La strada doveva servire dapprima alla realizzazione delle strutture difensive e, in seguito, ai rifornimenti di munizioni e vettovaglie, oltre che allo spostamento delle truppe.
Questo immane apparato militare non venne peraltro mai utilizzato, poiché l’Italia non si schierò contro la Francia, bensì contro l’Austria. La Triplice Alleanza, infatti, obbligava l’Italia ad entrare in guerra soltanto nell’ipotesi in cui i suoi alleati fossero stati attaccati. Ma tutti sappiamo che, a seguito dell’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo (1914), fu l’Austria a dichiarare guerra. L’Italia, appellandosi all’Alleanza, si dichiarò quindi neutrale.
L'anno seguente, allettata dalla possibilità di conquistare il Trentino-Alto Adige e Trieste, l'Italia scese in guerra a fianco della Francia contro i suoi precedenti alleati. Tutti i forti della frontiera occidentale, ormai inutili, vennero quindi disarmati e le loro artiglierie furono inviate a far fuoco sugli Austriaci.
Al termine della Grande Guerra, le strutture di questa imponente macchina bellica, ormai inadatte a resistere al fuoco delle nuove artiglierie, non furono più ripristinate e vennero lasciate nel più completo abbandono. Oggi costituiscono la testimonianza più eclatante di una guerra soltanto temuta e, al tempo stesso, un patrimonio di eccezionale rilevanza storico-militare.

Per approfondire l’argomento vi consigliamo la lettura dell’opera: Mauro Minola e Dario Gariglio, “Le fortezze delle Alpi Occidentali”, L'Arciere Editore.

PARTENZA
Oulx

Uscire dal paese verso est e prendere la SS 24 in direzione Torino.

0,0

 

All'incrocio svoltare a destra in direzione Torino, sempre sulla SS 24

2,8

Susa

Rimanere sempre sulla strada principale (SS 24) seguendo le indicazioni per Torino.

23,6

 

Svoltare a destra seguendo le indicazioni per "Meana di Susa" e "Colle delle Finestre".

24,8

Meana di Susa

Rimanendo sulla via principale, passare sotto il ponte della ferrovia e, subito dopo, svoltare a sinistra in Via Colle delle Finestre.

26,2

 

Tenere ancora la sinistra seguendo le indicazioni per Colle delle Finestre.

26,8

 

All'incrocio trascurare la deviazione a sinistra per Mattie e proseguire diritto sulla strada principale (Via Colle delle Finestre).

26,9

 

Incrocio a Y. Tenere la sinistra seguendo l'indicazione per il Colle delle Finestre. Quindi rimanere sempre sulla strada principale.

27,4

 

Tenere la destra.

27,5

Colletto di Meana

Inizia lo sterrato. Rimanere sempre sul tracciato principale trascurando tutte le deviazioni.

35,9

Colle delle Finestre

Proseguire su sterrato, rimanendo sempre sul tracciato principale.

44,2

Bivio quota 1917

All'incrocio svoltare a destra sempre su sterrato. Quindi rimanere sempre sul tracciato principale.

46,8

Pian dell'Alpe

All'incrocio trascurare la strada sulla sinistra per Usseaux e proseguire diritto su sterrato.

48,9

Colle dell'Assietta

Rimanere sul tracciato principale sterrato.

58,6

Colle Blegier

Rimanere sul tracciato principale sterrato.

66,3

Colle Bourget

Rimanere sul tracciato principale sterrato.

73,3

Colle Basset

Rimanere sul tracciato principale sterrato.

77,1

 

Termina lo sterrato. Svoltare a sinistra su asfalto.

83,4

Sestriere

Immettersi verso destra sulla SS 23 e, rimanendo su questa, superare l'abitato di Sestriere. Quindi rimanere sempre sulla strada principale fino a Cesana Torinese.

89,9

Cesana Torinese

All'incrocio nel centro del paese svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino.

101,7

 

All'incrocio tenere la destra sempre in direzione Torino

102,0

 

Allo svincolo seguire ora le indicazioni per Oulx, tenendosi completamente sulla sinistra.

110,6

ARRIVO
Oulx

Fine dell'itinerario

111,9

 

Oulx
Cascina Genzianella
, residence di nuovissima costruzione, dispone di stanze arredate con mobili di pino fatti a mano e dotate di ogni comfort. Le moto possono essere custodite nel garage. € 32 a persona in camera doppia con colazione. Confortevole e consigliata. Tel. 0122-832119.

La Barrìca, ristorante raffinato con enoteca ben fornita, nel centro storico. Tel. 0122-830794.
Birreria Borgovecchio, oltre alla birra si mangiano pizze e piatti tipici valsusini. Tel. 0122-831017.
Sauze d’Oulx Del Borgo, ristorante-pizzeria nel centro pedonale del paese, suggestivo negli arredi propone buona e semplice cucina tipica. Molto frequentato, consigliata la prenotazione. Tel. 0122-850329.

Cesana Torinese
Agriturismo La Gerla
, sorge a 1400 metri d’altezza nella frazione di Fenils, molto gettonato e apprezzato. E’ praticamente impossibile trovare un tavolo se non si è prenotato con ampio anticipo. Tel. 0122-89400.



Via dell’Assietta
Lungo il percorso sterrato è possibile pranzare unicamente presso la Fattoria Pian dell’Alpe dove si assaggiano i piatti tipici del Piemonte immersi nella natura. Dal Colle Basset è possibile scendere sul versante valsusino per un breve sterrato fino al Ristorante La Marmotta, bel panorama ma prezzi alti. Tel. 0122-858015. Proseguendo in discesa si arriva a Sportinia dove si trovano altri ristoranti.

Per qualsiasi informazione sulla Valle di Susa vi rimandiamo al sito www.montagnedoc.it dove troverete anche l’elenco completo delle strutture ricettive presenti in tutti ci comuni del comprensorio.

Aprilia
Tecnocross Srl – Via Migliarone, 8 - Alpignano (TO) – tel. 011-9674656

BMW
Finotti Srl - SS 25 del Moncenisio, 15 - Rosta (TO) - tel. 011-9567892

Honda
Tosatto Guerrino - Via Xxv Aprile, 133 - Nichelino (TO) – tel. 011-622390
Pole-Position - Via Torino, 62 - Chiusa Di San Michele (TO) – tel. 011-9632592
Dolza Srl - Via Gottardo, 283/B - Torino – tel. 011-201177

Kawasaki
Motostyle - Corso Francia, 12 - Rivoli (TO) – tel. 011-9584831
Gilardi Moto - Corso Moncalieri, 279 - Torino – tel. 011-6611016

Suzuki
G.P. Moto Srl – Via Renier, 41 – Torino – tel. 011-3855536
Moto Marcato Srl - Via Giacosa 2, Nichelino (TO) – tel. 011-6272300

Triumph
Happy Moto Srl - Corso Svizzera, 153 - Torino - tel. 011-752448

Yamaha
Tre Diapason Srl - Corso Casale, 477 – Torino – tel. 011-8996929

Fuoristrada: la via dell'Assietta
Chiudi

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV