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Rumi: un futuro in Moto3

il 09/07/2013 in Civ

Lo storico costruttore bergamasco sta portando avanti il progetto di una nuova moto da corsa su cui debutterà il motore monocilindrico a quattro tempi sviluppato in collaborazione con la Clay Paky

Rumi: un futuro in Moto3
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Il marchio Rumi è stato fra i più importanti costruttori italiani di motociclette degli anni 50 e 60. L'azienda si guadagnò la fama per i suoi concept innovativi da cui nacquero moto dal design accattivante e dalle caratteristiche meccaniche d'eccellenza. Nel 2013 la Rumi non produce più motociclette per il mercato, ma solo moto da corsa.
L'ultima GP è quella che ha corso nel CIV nella 125 nel 2011, ma oggi la Rumi è pronta a tornare in pista: con l'arrivo del nuovo motore duemmezzo a quattro tempi il debutto nella Moto3 è ormai imminente.
"Da quest'anno i regolamenti agonistici hanno imposto il passaggio ai nuovi motori a quattro tempi 250 cc - ha dichiarato Stefano Rumi, il CEO della Rumi - Abbiamo deciso allora di buttarci in questa avventura e dall'anno scorso abbiamo iniziato a progettare un nuovo motore. Il nostro reparto corse a Zanica è artigianale e lontano dai tempi delle moto realizzate da mio padre, a livello industriale e con 1.200 addetti in fabbrica. Oggi i costi di produzione su larga scala sono troppo elevati. Ci vorrebbero molti milioni di euro per progettare e costruire una nuova moto da strada".

Dopo la serata di presentazione la scorsa settimana in cui è stata annunciata anche la nuova partnership con la Clay Paky (che collabora per lo sviluppo del nuovo motore) la nuova Rumi Moto3 è pronta per scendere in pista. Prima di lanciarci nel futuro, facciamo un passo indietro…
La storia della Rumi
La fonderia Rumi fu fondata all'inizio del XX secolo, a Bergamo, dal nonno del sig. Stefano Rumi. Durante la seconda guerra mondiale, la produzione fu riconvertita alla realizzazione di eliche marine, periscopi, torpedini e armamenti vari. Ecco spiegato il marchio storico della Rumi: un'elica marina, un'ancora e un periscopio. Nel dopoguerra, sotto la direzione del sig. Donnino Rumi, papà del sig. Stefano, s'intraprese la progettazione e fabbricazione di macchine tessili e, soprattutto, di motociclette leggere. Rumi diventò, in breve, uno dei marchi italiani che contribuirono alla motorizzazione della nazione.

Celeberrimi e di grande successo commerciale furono gli scooter Scoiattolo e Formichino, ma molti furono anche i modelli di motociclette da turismo e da fuori strada. Nel 1954 la Super Sport Competizione, detta "Gobbetto", vinse il campionato italiano velocità. Nel 1957, 1958 e 1960 RUMI vinse la classe Scooter 125 e 175 cc nella famosa Bol d'Or, gara di durata di 24 ore, che si correva a Montlhery in Francia.
Nel 1988 e 1989, con il pilota californiano Fred Merkel, la squadra corse Rumi vinse il campionato mondiale Superbike. Stefano Rumi ha ereditato dal papà la passione per le motociclette. Nel 2009, fondò la sua Engineering, società che si dedica alla progettazione e realizzazione di motori e motociclette da competizione. Nel 2010 e 2011 prese parte al Campionato Italiano Velocità, classe 125 cc due tempi, con una moto interamente progettata e realizzata "in casa". e con i suoi piloti ha ottenuto 3° e 4° posti in divere occasioni. Nel reparto corse sono stati progettati e realizzati i motori due tempi di 125 cc sia lamellare, sia a disco rotante e, nel 2012, il quattro tempi da 250 cc che scenderà in pista nei prossimi mesi.
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