Quotazioni moto&scooter

Cerca

Seguici con

Attualità

Assicurazioni moto, perché sono così care?

di Marco Gentili il 20/07/2016 in Attualità

I premi delle assicurazioni moto così cari sono dovuti al sistema di indennizzo diretto. Lo dice uno studio dell’Università Luiss-Guido Carli di Roma, presentato in una conferenza stampa organizzata da ANCMA. L’eccezione della compagnia Motoplatinum

Assicurazioni moto, perché sono così care?
Chiudi
Una valanga di numeri, tabelle, comparazioni per dirci quello che tutti noi in fondo sapevamo. Ovvero che in Italia la categoria più tartassata dalle compagnie di assicurazione sono i motociclisti. Adesso però a certificarlo non è solo l’Ancma (che, essendo un’associazione di settore, potrebbe essere di parte e tutelare i propri interessi) ma anche l’università. Che, al termine di una lunga ricerca, ha analizzato le distorsioni del mercato assicurativo dal 2007 a oggi, ovvero da quando è entrato in vigore il regime dell’indennizzo diretto.

Il gruppo coordinato da Gennaro Olivieri, professore di matematica finanziaria, ha analizzato i dati Ania, Ivass e Consap e, attraverso un complicato modello attuariale, ha dimostrato che l’indennizzo diretto (ossia quello per cui è la mia compagnia a rimborsarmi se non sono responsabile del sinistro) non funziona per i motoveicoli.

Lo sapevamo già, ci viene da dire, visto che nello speciale assicurazioni (il “Libretto rosso”) pubblicato su Dueruote nel 2015 eravamo giunti alla stessa conclusione.
L’analisi dell’università romana resta naturalmente interessante, oltre che ricca di numeri e di spunti. “Quando i sinistri si verificano tra veicoli dello stesso settore assicurativo sono, in media, ‘simili’ dal punto di vista del costo, sia da parte dei responsabili sia da parte dei danneggiati – dice Olivieri – e le compagnie fanno pagare tariffe che corrispondono in media alla sinistrosità del settore. Se succedono tra veicoli di settori assicurativi diversi (ad esempio tra un’autovettura e un motoveicolo) il motociclo e chi lo guida subiscono in quel sinistro, mediamente, danni maggiori delle autovetture e dei loro guidatori.

Il rimborso – prosegue - avviene a forfait, per cui il motociclista verrà rimborsato con una somma sicuramente inferiore al danno subito che arriva dall’altra compagnia, mentre la sua sarà costretta a integrare l’importo mancante. Alla fine la compagnia si rivarrà sul suo cliente aumentando il premio l’anno seguente”.
Dati alla mano, col vecchio sistema il settore assicurativo delle moto avrebbe pagato di meno rispetto a quanto ha pagato effettivamente: oltre 8 milioni e mezzo nel 2014, più di 9 milioni e 600mila euro nel 2013, addirittura quasi 22 nel 2012. I ricercatori della Luiss però si sono spinti anche più in là, proponendo una soluzione pratica. “Nel sistema assicurativo complessivo, dove quindi rientrano auto, moto, veicoli pesanti e nautici, il risarcimento diretto funziona. Ma non è giusto che tutte le categorie ne traggano beneficio, mentre a perderci sono solo le due ruote. Per questo sarebbe utile un sistema misto – dice Olivieri - che faccia operare, fermo restando l’indennizzo diretto, il meccanismo a forfait solo quando siano coinvolti veicoli appartenenti allo stesso settore. Nel caso siano coinvolti veicoli appartenenti a settori diversi immagino un sistema con un rimborso extra a piè di lista”. In sostanza, la compagnia del motociclista potrebbe chiedere un indennizzo extra all’altra assicurazione.

Bisogna correre ai ripari, anche perché il confronto è ancora più impietoso se fatto con gli altri Paesi europei. In Italia assicurare una moto costa l’86% in più della media, il 74 in più della Gran Bretagna e addirittura il 196 rispetto ai vicini francesi. In soldoni, questa differenza costa 130 euro all’anno. E una parte importante di questa cifra è costituita da tasse (in Italia l’aliquota è al 24%, contro il 17 del resto d’Europa). Un fatto che posiziona i premi RC moto al secondo posto della non onorevole classifica delle fonti di gettito derivanti dalla produzione, vendita e utilizzo di moto. La prima, tanto per farci un’idea, sono le accise e l’Iva sul carburante. Fatto sta che il caro assicurazione resta il principale motivo per il quale un giovane under 22 oggi decide di rinunciare all’acquisto di una moto o di uno scooter. E per farsi i conti in tasca non bisogna essere professori universitari o esperti di fisco, ma avere del buon senso.

Ma c’è anche chi rimane fuori da questo sistema, come ci suggeriscono da Motoplatinum. Questa compagnia si appoggia a operatori stranieri (un'assicurazione francese e una lussemburghese) non vincolati al risarcimento diretto e quindi riesce a offrire all’utente (il motociclista) premi mediamente più vantaggiosi rispetto ai competitor. Basta fare un preventivo per rendersene conto.

Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.

ADV