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Harley-Davidson Street 750

di Stefano Gaeta il 03/04/2014 in Anteprime

Arriva una Harley-Davidson per tutti: per i neofiti, per chi è in cerca di una moto divertente, poco impegnativa e per chi ha sempre sognato di avere una Harley, anche se, per i puristi, non suona, non vibra e non "sferraglia" come le H-D più famose. Sarà disponibile dai concessionari in primavera inoltrata a partire da 7.800 euro

Harley-Davidson Street 750
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Una trentina di chili in meno rispetto a una 883 Iron. Questa è la notizia che potrebbe far drizzare le antenne a molti. La nuova Harley-Davidson Street 750, infatti, pesa 222 kg in ordine di marcia, contro i 255 della Sportster… che non sarà dunque più la "piccola di Milwaukee". Al di là del dato fornito dalla bilancia, basta avvicinarsi a questa nuova Harley e alzarla dal cavalletto. Zero fatica, davvero. E anche la sella è bassa da terra, 709 mm contro i 735 mm della 883. La Street 750 sarà disponibile dai concessionari in primavera inoltrata a 7.800 euro per la versione in nero lucido, a 8.000 quelle nera opaco o rossa metallizzato. Anche qui, con le 883 che ormai da qualche anno sono andate oltre quota 9.000 euro, si scava una bella differenza. Ma non staremo ora a far la comparativa 750-883, perché sono due moto e due storie diverse… La notizia, insomma, è che da oggi c'è una nuova entry level per accedere al marchio di Milwaukee.
La Harley-Davidson Street 750 arriva per ingolosire chi ha sempre visto le bicilindriche americane come moto irraggiungibili per impegno nella guida, per la gestione dei pesi e, perché no, per il prezzo di acquisto. Insomma, una fascia di clientela che in alcuni casi si avvicina senza nessuna esperienza. Un progetto nato da zero.
Tutto ruota intorno al nuovo cuore pulsante che equipaggia la Street 750, il Revolution X. Un bicilindrico raffreddato a liquido pensato per essere il più fruibile e confidente possibile. E possiamo affermare che l'obiettivo è stato centrato. Dal punto di vista tecnico, questa nuova settemmezzo riprende alcuni concetti già "osati" con la V-Rod: l'angolo tra la V dei cilindri che non è degli storici 45 gradi (sono 60 sulla Street), il raffreddamento a liquido, le 4 valvole per cilindro. Ray Drea, responsabile del design della nuova Street 750, ci ha raccontato quante ore abbiano speso per trovare la giusta ispirazione nella realizzazione di una moto che mantenesse il più possibile l'appeal che negli anni ha decretato il successo di Harley-Davidson nel mondo. E, come spesso accade, la direzione è arrivata da un modello storico della casa americana: la XLCR Café Racer del 1977. Alla quale la Street 750 si ispira, soprattutto in elementi come il piatto serbatoio e il piccolo cupolino. Il tutto, ovviamente, declinato con elementi moderni. La Street 750 rimane invece una entry-level in alcuni particolari che ci sono sembrati lontani dagli standard ai quali Harley-Davidson ci ha abituati. Certi connettori elettrici, qualche dado e qualche bullone non sono rifiniti a dovere. Questo è l'unico aspetto su cui ci sarà da lavorare per il futuro.
La Street 750 ha forse perso un po' di quelle peculiarità che ci permettevano di riconoscere una H-D dal solo sound o dalle famose "good vibrations" che ci colpivano proprio in mezzo allo stomaco una volta in sella. Ma ne ha guadagnato alla voce semplicità d'uso e caratteristiche di erogazione. I poco più che 50 CV di potenza con una coppia di 60 Nm a 4.000 giri/minuto vengono erogati in maniera quasi elettrica, richiedendo un ridotto uso del cambio, peraltro veramente perfetto per precisione e morbidezza nell'inserimento delle marce, anche se dalla corsa un po' lunga. Anche in sesta e a bassissimo numero di giri la Street riprende velocità senza scalciare. Anzi, non manca anche una certa verve ed è piacevolissimo. Davvero un ottimo esordio per questo twin.

Guidando su strade statali tutte curve e saliscendi ci godiamo il paesaggio e apprezziamo un reparto sospensioni correttamente tarato. Forcella ed ammortizzatori danno il giusto sostegno senza risultare secchi nemmeno sulle asperità più accentuate. Il singolo disco anteriore fa onestamente il suo lavoro anche se, per avere una risposta decisa, bisogna strizzare la leva in maniera energica. Discreto invece il freno posteriore, dolce nell'attacco e molto dosabile come l'anteriore, ma con una corsa della leva parecchio lunga. Un piccolo appunto ci permettiamo di farlo rispetto alla scelta di Harley-Davidson di non equipaggiare la nuova arrivata con un sistema ABS, per ora nemmeno come optional, soprattutto per la possibilità non così remota di bloccaggio dei pneumatici su fondi con scarso grip.

La Street 750 è una moto non solo maneggevole ma anche agile tra le curve grazie alla sezione ridotta dei pneumatici. Comunque meglio guidarla in maniera rotonda, senza forzare gli ingressi in curva, ma giusto per non mettere in crisi sospensioni poco inclini a digerire trasferimenti di carico improvvisi ed elevati. La luce a terra, poi, è più che discreta e permette pieghe dignitose prima che le pedane tocchino l'asfalto. Proprio quelle pedane che hanno reso difficile trovare la corretta postura dei piedi. Quella di destra perché fa sbattere sempre il tallone contro lo scarico e quella di sinistra perché costringe il piede ad una posizione poco naturale. Nel traffico madrileno (dove si è svolta parte della presentazione dinamica della moto), la Street si muove a suo agio. La città è uno dei suoi habitat preferiti. Un eccellente angolo di sterzo e il baricentro basso rendono l'americanina svelta tra le auto e facilmente gestibile. Raramente avvertiamo l'entrata in funzione della ventola di raffreddamento del radiatore, complice anche un clima ancora (da non crederci!) invernale durante il nostro test. Se l'obiettivo era di lanciare una moto facile, gli americani hanno fatto centro. Spingendosi anche oltre: la Street 750 è pure divertente da guidare.
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