Moto & Scooter

L'invasione delle piccole 300-400 cc: tutte le novità in arrivo nel 2026

Carlo Pettinato
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Benelli BKX 300 S
BMW F 450 GS
BSA Thunderbolt
F.B. Mondial Mud 452
Hero Hunk 440
Kawasaki KLE 500
Kove 350 RR
Morbidelli NR352
Moto Morini 3 1/2
Triumph Thruxton 400

Il mercato cambia e così il potere d’acquisto e le ambizioni dei motociclisti: non si guarda più alle 1000 cc ma a soluzioni più sfruttabili. I 10 modelli in arrivo nel 2026, guidabili con patente A2 e abbordabili per tutte le tasche

Il segmento dominante nel mercato moto è senza dubbio quello delle crossover e adventure. Ma negli ultimi tempi sembra essere cambiata la cilindrata di riferimento: non più 1.000, né tantomeno 1.200, ma nemmeno 600 o 800. Il nuovo uovo di Colombo sono le moto tra i 300 e i 500 cc, un tempo prerogativa quasi esclusiva dei giovani. Oggi non più, complice anche un potere d’acquisto che si è drasticamente ridotto. I motivi sono molteplici e sono sì attinenti al fatto che gli italiani, purtroppo, soprattutto i medio-giovani, sono molto più poveri rispetto a 30 anni fa, ma non è tutto qui. C’è anche chi ha capito che, se non ci sono velleità corsaiole o da giro del mondo (che poi non è che chi guida una GS ci faccia il giro del mondo, anzi) e ci si accontenta della gita rilassata in collina o se la moto la si usa come uno scooter, una quarantina di cavalli bastano e che la forcella se anche non è regolabile in idraulica alle alte e basse velocità il pacchetto funziona lo stesso. Siamo dunque agli inizi dell’epoca delle 300-400 cc, forte della spinta delle case cinesi e indiane che su questa taglia stanno investendo parecchio. Il 2026 sarà, per queste moto, un anno importante: ci sono in arrivo non meno di 10 importanti modelli che potrebbero, soprattutto alcuni, dare un bello scossone al mercato. Eccoli qua, in ordine come rigorosamente alfabetico.  

1.        Benelli BKX 300 S

La Benelli BKX 300 S nasce nel Centro Stile di Pesaro e punta su un design aggressivo, con linee tese, coda rastremata e scarico alto che richiamano il mondo delle naked sportive e dei supermotard stradali. La ciclistica, sviluppata dall’R&D Benelli, ruota attorno a un nuovo telaio a traliccio in acciaio, abbinato a sospensioni di livello premium per la categoria: forcella da 41 mm completamente regolabile e mono posteriore con leveraggio. Il motore è un monocilindrico Euro 5+ da 292 cc, brillante ma efficiente, con 28,6 CV adatti alla patente A2 e un’autonomia che sfiora i 500 km. Freni con disco anteriore da 300 mm, peso contenuto in 153 kg, sella a 820 mm e dotazione moderna con full LED, strumentazione LCD e presa USB. Arriverà nel 2026 in tre colorazioni.

2.        BMW F 450 GS

Una piccola bomba che porta sul serbatoio un logo e un nome assai pesanti. Non che le GS abbiano bisogno di notorietà aggiuntiva, ma secondo le nostre previsioni la piccola 450 spopolerà. Il motore è un bicilindrico parallelo da 420 cc con 48 cavalli e 43 Nm, coadiuvato da un’elettronica degna del nome BMW: tre riding mode (Road, Rain, Enduro) più uno optional (Enduro Pro), controllo di trazione, regolazione della coppia in rilascio e pure un controllo dinamico dei freni, che esula dal discorso motore. La ciclistica è composta da un telaio a traliccio in acciaio con motore portante, la forcella è una Kayaba rovesciata da 43 mm e il mono lavora su leveraggio. Le ruote sono da 19 e 17”, possono essere a raggi tangenziali oppure in lega, mentre l’impianto frenante conta su un disco singolo anteriore e pinza Brembo. C’è illuminazione full LED, manopole riscaldabili, presa USB e altro ancora. Lei è una vera BMW, in miniatura. Anche nel prezzo, che si colloca al vertice della sua categoria: 7.590 euro.

3.        BSA Thunderbolt

BSA è un nome talmente antico che dirà qualcosa solo ai veri appassionati o a chi ha i capelli bianchi, ma una proposta in più non potrà che far piacere a tutti. BSA torna come emanazione dell’indiana Mahindra e propone la Thunderbolt, piccola adventure con un look particolare e azzeccato che ci ricorda la Brixton Storr vista qualche anno fa. Monocilindrico da 334 cc, 29 cavalli, cambio a 6 marce con frizione antisaltellamento. Il telaio è in acciaio, le sospensioni sono una forcella rovesciata da 41 con 200 mm di corsa e un mono con precarico regolabile che garantisce 180 mm di escursione alla ruota posteriore. Non male, soprattutto considerato l’abbinamento con ruota anteriore da 21”, anche se quella dietro è da 17. I freni contano su un disco singolo anteriore da 320 mm, e il peso a secco dichiarato è di 185 kg. Davvero tanti per la cilindrata, ma, anche qua, non si può avere tutto. 

4.        F.B. Mondial Mud 452

Già vista a EICMA 2024, la Mud 452 di casa F.B. Mondial vedrà finalmente la luce nel 2026, portando linfa vitale al vivace segmento delle adventure da 450/500 cc. Il motore è un bicilindrico da 449 cc con 47 cavalli a 10.000 giri e 39 Nm di coppia a 6.500 giri. Il telaio è in acciaio, il forcellone in alluminio, la forcella è rovesciata, le ruote sono da 21 e 18” e le sovrastrutture le danno l’aspetto di una moto da rally. Che non sarà una moto da fuoristrada dura e pura ce lo dice il dato del peso: 195 kg in ordine di marcia. L’obiettivo della Mud è però un altro: dare al guidatore comodità su strada, vibrazioni contenute, un’erogazione della potenza dolce e facile da gestire anche per i meno smaliziati. Su sterrato, comunque, ci potrà di certo andare, anche se magari non per fare le corse, ma per godere del panorama da un punto di vista inedito lungo un sentiero scorrevole sicuramente sì.

5.        Hero Hunk 440

Usciamo dal segmento crossover ed entriamo in quello naked, con la proposta di Hero, la Hunk 440. Chi non conosce Hero farà bene ad informarsi, perché si tratta del costruttore di ciclomotori e motocicli più grande al mondo, che nel 2026 arriverà anche in Italia. Le conseguenze sono facilmente immaginabili. Ma torniamo alla nostra Hunk 440: il motore è un monocilindrico semplicissimo raffreddato ad aria e olio capace di 27 cavalli e 36 Nm. Il telaio è in acciaio, la forcella è una Kayaba a steli rovesciati, al posteriore ci sono doppi ammortizzatori e i freni sono entrambi a disco, non scontato su moto di questo tipo. Il corredo di accessori include uno strumento TFT a colori con connettività per smartphone, navigatore e impianto luci full LED. Il prezzo di lancio è impressionante e ci dimostra da subito quale può essere la forza dell’impatto derivante dall’arrivo di Hero in Italia: 3.990 euro

6.        Morbidelli NR352

Altra novità in arrivo dall’oriente, anche se porta nome italiano. La Morbidelli NR 352 è una piccola scrambler spinta da un bicilindrico da 336 cc con distribuzione monoalbero a 4 valvole e raffreddamento a liquido. Ci sono 25 cavalli a 8.500 giri e 25 Nm a 6.500, la trasmissione è a 6 marce e nonostante l’irrisorio valore della potenza, la NR è equipaggiata di controllo di trazione disinseribile. Ciclisticamente parlando, si basa su un telaio in acciaio a doppia culla abbinato a forcellone sempre in acciaio e a forcella rovesciata da 41 mm. Le ruote sono in lega da 17” e gli pneumatici hanno misure di 110/80 all’anteriore e 150/70 al posteriore. L’impianto frenante si affida a un disco singolo anteriore da 300 mm con pinza a 4 pistoncini; il peso è di 163 kg in ordine di marcia. Della NR 352 non conosciamo ancora il prezzo di listino, ma conoscendo il posizionamento delle Morbidelli viste nel 2025 ce lo aspettiamo sotto i 5.000 euro. 

7.        Moto Morini 3 ½ 

Altro nome storico che ritorna è quello della Moto Morini 3 ½, roadster di piccola cilindrata davvero bella e ben rifinita. Lei, anche grazie ad un’estetica particolarmente aggraziata e curata ma non solo per questo, si distingue dalla massa: il motore è un insolito V2 da 350 cc con 32 cavalli, non molti, ma il peso che si devono portare appresso è inferiore alla media, parliamo di 154 kg. Tornando alle doti motoristiche, oltre ai 32 cavalli ci sono 30 Nm a 5.500 giri e la velocità di punta dichiarata è di circa 140 orari. Il telaio è un monotrave a doppia culla in acciaio, il forcellone è un bi-braccio in alluminio, la forcella è un’unità rovesciata con steli da 37 mm e il mono ammortizzatore è regolabile nel precarico, escursione ruote di 130-120 mm. Ruote da 17” in lega, freno anteriore con disco da 300 mm e pinza a 4 pistoncini. C’è illuminazione full LED, strumento TFT con navigazione e tra gli accessori saranno disponibili i semi manubri. Una ricetta semplice, confezionata con grande attenzione, a volte è sufficiente a far bene.

8.        Kawasaki KLE 500

Il rimando qui non sarà agli anni ’70 come per la Morini ma solo ai più vicini primi 2000, in ogni caso anche quello della Kawasaki KLE 500 è un gradito ritorno. Lei, con il 5 a fianco al nome, sarebbe una fuori taglia, ma la cilindrata effettiva del suo bicilindrico è di 451 cc, ed è per questo che rientra in questa lista, sebbene (e davvero per un pelo) come fuori quota. Diretta concorrente della F 450 GS e soprattutto della Mud, la KLX 500 del nuovo corso ha 45 cavalli, il comando del gas è meccanico quindi niente elettronica, cambio a 6 marce e frizione antisaltellamento. Il telaio è in acciaio, le sospensioni sono Kayaba con forcella rovesciata e mono su link, le ruote sono da 21 e 17” e i freni sono firmati Nissin. Le sovrastrutture creano l’estetica di una moto da rally, frontale carico ma parafango basso, come si usava una volta. Prezzo di 6.390 euro, cui aggiungerne 600 per la Special Edition, accessoriata con frecce a LED, strumento TFT, parabrezza maggiorato, paramotore e paramani rinforzati.

9.        Kove 350RR

Unica rappresentante del segmento sportive, la Kove 350RR non si discosta dalla filosofia fino a qui trattata: offrire una moto gradevole esteticamente, ma sfruttabile da tutti, senza impegno e abbordabile economicamente. Il suo motore è un bicilindrico parallelo da 344 cc capace di erogare 47,6 cavalli a 11.500 giri, limite di legge per patente A2, e 32 Nm a 9.000 giri, con cambio a 6 marce. La ciclistica prevede un telaio a diamante in acciaio, forcella a steli rovesciati da 37 mm e mono ammortizzatore regolabile in precarico; l’impianto frenante conta su disco singolo anteriore da 320 mm e disco posteriore da 220. Le ruote sono da 17” in lega con pneumatici da 110/70 e 150/60; il peso dichiarato in ordine di marcia è di 164 kg. Per lei, come per tutte le Kove arrivate sinora in Italia, il prezzo è aggressivo: 5.490 euro, per sognare un giorno di salire su una mille da 200 cavalli…

10.        Triumph Tracker/Thruxton 400

L’accoppiata Triumph è stata presentata solo pochissimi giorni fa, e segna un debutto e l’ennesimo gradito ritorno di un nome storico. La Tracker è la novità assoluta (foto in apertura), e s’ispira al mondo del flat track anni ’80, la Thruxton non ha invece bisogno di presentazioni: è la bellissima e sportiva café racer della casa di Hinckley. La piattaforma tecnica è la stessa, con un monocilindrico da 400 cc che è l’evoluzione di quello della Speed e Scrambler X 400, con un paio di cavalli in più, qui 42. La ciclistica prevede telaio in acciaio, forcella rovesciata, ruote in lega da 17 con pneumatici semi tassellati sulla Tracker e sportivi sulla Thruxton. Il comparto elettronico include comando del gas elettronico e controllo di trazione disinseribile. Ciò che è garantito con ogni Triumph, invece, è una maniacale cura del dettaglio estetico, che fa sembrare anche queste piccole 400 cc delle special assemblate e verniciate a mano, o quasi. Prezzi super interessanti: 6.345 euro la Tracker, 6.595 la Thruxton.

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