Moto & Scooter
Come nasce una moto da corsa: da una Honda di serie al mondiale Flat Track. Episodio 3: il telaio in carbonio
Dopo il progetto e le prime misure, andiamo a seguire la realizzazione dell’innovativo telaio in carbonio della Flat Track sviluppata da Picasso Engineering
Un paio di mesi fa avevamo visto partire l’ambizioso progetto di Picasso Engineering di realizzare una moto dedicata al Flat Track partendo da una Honda CFR450R da cross, realizzando in particolare un innovativo telaio in fibra di carbonio modulare nella geometria e addirittura nella rigidezza.
I pilotio del Flat Track partono infatti da modelli da motocross in mancanza di niente di meglio (leggi: dedicato alla loro disciplina), sia lato motore – al quale è richiesta la massima potenza quasi per il 100% del tempo, al contrario di quello che accade nel cross – sia lato ciclistica, dove non serve sopportare salti di 20 metri ma occorre flessibilità, specie laterale, per avere sensibilità e grip con la moto quasi orizzontale sul terreno.
LA REALIZZAZIONE DEL TELAIO
Dopo aver misurato la rigidezza del telaio Honda di partenza e definito un insieme di valori desiderabili, i ragazzi di Picasso Engineering hanno quindi progettato una bellissima struttura in carbonio, e oggi vediamo come verrà realizzata dalla Nuteco, italianissima azienda con sede in Piemonte e specializzata in fibra di carbonio e materiali compositi in generale.
Una struttura in fibra di carbonio ha proprietà che dipende dalla quantità, dal tipo e dall'orientamento degli strati di tessuto, dal tipo di resina che li tiene insieme e dal processo di polimerizzazione che unisce il tutto, realizzato in uno speciale forno in pressione detto autoclave.
Le parti in carbonio sono inserite in sacchetti sottovuoto, per compattare le fibre con la massima omogeneità. L'autoclave è una specie di pressa, che agisce uniformemente su tutte le superfici. I valori specifici di pressione e temperatura dipendono molto dai preimpregnati che si adoperano: in questo caso sono materiali molto tecnici, con ben 8 strati di fibre diverse, e con orientamento diverso a seconda della zona del telaio, che vanno a una temperatura media di 130° e una pressione intorno ai 6 per circa 90 minuti.
CARBONIO ED ERGAL
Una volta pronti, i due travi principali in carbonio verranno uniti a parti in ergal che faranno da strutture trasversali di collegamento. Sempre in ergal saranno i braccetti di supporto motore e il sostegno del pivot forcellone, che abbraccia tutta la parte inferiore. La transizione da carbonio a ergal è naturalmente un tema delicato, bisogna che sia il più “fluida” possibile per evitare picchi di sollecitazione che potrebbero innescare delle rotture e comunque una vita utile inferiore. Per questo si usano parti “collaminate”, in cui l’ergal entra all’interno del carbonio già in cottura.
Questo design si sposa bene con la modularità del telaio: nelle due parti collaminate del cannotto ci sono delle sedi per alcune boccole eccentriche che permettono di regolare facilmente l'asse del cannotto di sterzo con possibilità di aggiustamento di ±1°. Un’operazione che richiede pochi minuti, e promette di dare un bel vantaggio in pista durante il weekend di gara.
Il nuovo telaio flette e torce in modo completamente diverso da quello Honda, in particolare non avendo la culla inferiore si sposta l'asse neutro, che passa molto più alto rispetto al telaio originale: questo dovrebbe garantire maggior sensibilità al pilota.
Per quanto riguarda invece le proprietà di flessione ai carichi verticali, anche qui abbiamo una risposta molto diversa da un telaio tipo cross, proprio perché non essendoci la struttura della culla è possibile far assorbire i carichi verticali al telaio, e non alle sospensioni: come se il telaio facesse un po’ da “tampone” aiutando le sospensioni qualora dovessero arrivare a lavorare nel loro fine corsa meccanico.
Insomma: davvero un lavoro molto interessante, centrale nello sviluppo di quella che è forse la prima moto veramente pensata al 100% per il flat track da foglio bianco, e realizzata con tutti i crismi dell’ingegneria moderna. Per vedere il risultato dovrete aspettare soltanto pochi giorni, il tempo di montare il tutto e fare i primi test. Restate con noi perché saremo a seguirli!
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