Moto & Scooter
Yamaha MOTOROiD2, il futuro è adesso
Tra i sei modelli che Yamaha esporrà in anteprima al prossimo Japan Mobility Show 2023, spicca il concept evoluzione del primo MOTOROiD presentato nel 2017
Yamaha parteciperà al prossimo Japan Mobility Show 2023, che si terrà al Tokyo Big Sight dal 25 ottobre al 5 novembre, presentando in anteprima mondiale sei nuovi modelli in anteprima mondiale.
Il progetto più interessante è probabilmente il MOTOROiD2, un concept ad alimentazione elettrica in cui il conducente si “fonde” con il proprio mezzo. In pratica la moto non è più progettata per soddisfare ed assecondare stile e performance di chi la guida, ma per completarsi con chi sta in sella.
Questa interfaccia uomo-macchina è riassunta da Yamaha in una filosofia ben precisa chiamata Jin-Ki Kanno: “Offrire agli utenti la seducente euforia provata quando diventano veramente tutt’uno con la loro macchina”.
Si tratta di un’evoluzione del concetto introdotto nel 2017 con il primo MOTOROiD. Allora sembrava fantascienza, ma oggi che l’artificiale è entrata nel quotidiano e la guida autonoma è una realtà, il MOTOROiD2 assume i connotati di una evoluzione della moto quasi inevitabile, con buona pace dei nostalgici.
Il MOTOROiD2 riconosce il suo proprietario attraverso il riconoscimento facciale e reagisce alle sue espressioni facciali e ai suoi gesti, si toglie dal cavalletto laterale, si bilancia e viaggia in modo indipendente verso la destinazione del viaggio in collaborazione con il suo “compagno”.
Il sistema di controllo attivo del centro di massa (AMCES) per il rilevamento dell'assetto, l'autobilanciamento e il sistema AI di riconoscimento delle immagini per riconoscere e reagire al volto e ai gesti del proprietario sono stati infatti ulteriormente perfezionati. Inoltre, MOTOROiD2 presenta una nuova struttura Leaf, diversa da qualsiasi moto precedente, che conferisce al modello un telaio che reagisce in reazioni realistiche e complementari al pilota. Il forcellone infatti, oltre ad avere la classica funzione ammortizzante sull’asse verticale, ha anche la possibilità di ruotare sul punto di aggancio sotto alla sella e questo rende di fatto sterzante anche la ruota posteriore. Il movimento è motorizzato e controllato dalla centralina della moto per assecondare i desideri del pilota.
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