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Piaggio Sì, il ciclomotore di lusso

Redazione
dalla Redazione il 01/03/2023 in Moto & Scooter
Piaggio Sì, il ciclomotore di lusso
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Versione raffinata ed evoluta del Ciao e del Boxer, è rimasto in commercio dal 1978 al 2001. Ripercorriamo insieme la sua storia

Tutto ebbe inizio col Ciao, cui poi seguirono Bravo e Boxer. E per chi cercava qualcosa di altrettanto essenziale ma più ricercato e confortevole, la risposta di Piaggio era una sola. Ed era . Non nel senso dell'affermazione, ma del ciclomotore che, dalla fine degli Anni 70 agli inizi del nuovo millennio, è stata la risposta della Casa di Pontedera alla mobilità urbana ben prima che questa diventasse una questione di attualità.

La meccanica si basava sul classico monocilindrico 2T 50 cc da 1,5 CV a 4.500 giri, affinamento del propulsore che già equipaggiava tutti i ciclomotori ruota alta di Piaggio. La sua ciclistica più evoluta, nelle intenzioni di Piaggio, serviva a conquistare non tanto la fascia di pubblico dei più giovani, quanto quella clientela più matura, che vedeva nelle due ruote una valida alternativa all'automobile. Per questo il Sì aveva una forcella telescopica anteriore e una sospensione di tipo Cantilever con ammortizzatore idraulico per il posteriore. 

In tutto erano otto le versioni del Sì lanciate sul mercato, nel 1979: c'erano le varianti con ruote a raggi o ruote in lega; quelle con sella singola e portapacchi oppure sella lunga biposto. Di queste, quattro avevano il variatore di velocità. I prezzi andavano da 323 a 377mila lire

 

LA SECONDA VERSIONE (1987-1991)

Per stare al passo coi tempi, l'evoluzione del Sì prevedeva l'accensione elettronica di serie, la marmitta era di sezione tonda e le plastiche verniciate. Sotto la sella aveva a sinistra la scritta "Electronic" e a destra un'etichetta con il nome del modello. Era disponibile nelle versioni a variatore o a puleggia. Era disponibile come optional l'avviamento kick starter.

 

LA TERZA SERIE (1992-2001)

Nella sua ultima stagione, il Piaggio Sì cambia la sella (più bombata) e le plastiche, mentre la sostanza resta la stessa. La terza serie - chiamata anche FL2 - aveva le frecce come optional, mentre negli ultimi anni debuttarono anche le versioni catalizzate. Al suo fianco, Piaggio commercializzò anche l'allestimento Mix, che aveva come variante sostanziale rispetto all'FL2 il miscelatore automatico, e la rarissima versione Miami, dotata di dettagli azzurri e decal coloratissime.

 

Piaggio Sì, il ciclomotore di lusso
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