Tra le tante curiosità di EICMA troviamo Davinci Motors DC100. Marchio che ci dice poco anche se scopriamo che è al lavoro dal 2013, e che come logo ha una singolare testa d’alieno stilizzata con la barba, quella di Leonardo presumibilmente.

Strana sì, ma allo stesso tempo una bella sorpresa. Bella perché osa, perché viene da laggiù, da Pechino per l’esattezza, ma non sa di cinesata come purtroppo molte altre delle proposte che arrivano dall’estremo oriente. Sa invece di oggetto di design, una grossa massa centrale a trama carbonio uniforme e spigolosa che lì per lì non ti fa nemmeno capire di cosa si tratta. È una moto, elettrica, più di tutte unica nel suo genere.

A questa massa che copre motore e pacco batterie sono ancorati un avantreno, e pure bello possente con forcella a steli rovesciati e freni Brembo, un retrotreno con monobraccio e uno stupendo cerchio in lega a tre razze sdoppiate che veste una Pirelli Diablo Rosso lll da 240, e un codino sfuggente sorretto da un telaietto in carbonio. Il gruppo ottico anteriore è l’unione di due fari tondi tipo ‘angel eye’ di diverso diametro, che sforzandosi ricorda qualche BMW del passato, ma che non ne è assolutamente una copia.

ROBOT A DUE RUOTE

Quella di Davinci a ben vedere non è una moto, loro la chiamano ‘robot a due ruote’, come a dire che è qualcosa di più di una motocicletta, è un oggetto intelligente in grado a suo modo di pensare. I dati sulle prestazioni sono di tutto rispetto per il genere: vengono dichiarati 400 km di autonomia, una velocità di punta di 200 chilometri l’ora, uno 0-100 indefinito sotto i 4 secondi, un picco di potenza di 100 kw e un picco di coppia di 850 nm. Con impianto DCFC la piena ricarica la si raggiunge in mezz’ora. Il motore della DC100 è montato direttamente sulla ruota posteriore e il pacchetto elettronico comprende i sistemi essenziali come ABS e controllo di trazione. DC100 è dotata della nuova tecnologia di batterie cell-to-chassis, che consente di ridurre il numero degli elementi, quindi di aumentare lo spazio interno e ridurre il peso del veicolo.

Non è prevista una strumentazione ma un supporto per lo smartphone. Basta installare l’applicazione e come per magia l’oggetto che conosciamo meglio di tutti è lì pronto a darci le informazioni che servono. Addio chilometri e giornate di adattamento per imparare ad usare un display scritto in arabo. Che ci voleva?

Le informazioni a nostra disposizione su Davinci Motors DC100 finiscono qui, non sappiamo quando e se il progetto vedrà la luce. Quel che è certo è che finalmente c’è qualcuno davvero fuori dal coro.