Royal Enfield sta avendo un successo quasi inaspettato con la sua formula di moto ben fatte ma semplici, accessibili ma dalla buona personalità, e rilancia ora la fortunata piattaforma della Himalayan 411 con una nuova variante siglata Scram 411. Prima enduro della Casa indiana, la Himalayan, una robusta monocilindrica con raffreddamento ad aria/olio e ruota anteriore da 21", inizialmente non doveva neppure uscire dai confini dell'India. Invece è piaciuta molto anche da noi, dove ha venduto ben più delle bicilindriche 650 sulla carta più in linea con i gusti del nostro mercato.

Anche nel 2021 la Himalayan ha infatti piazzato quasi 700 pezzi in Italia, pur essendo nel complesso meno gradevole su asfalto rispetto alle Royal Enfield 350 come la Meteor o la Classic per via di quote ciclistiche particolari che rendono l'avantreno un po' pesante nelle curve a bassa velocità, frequenti nell'uso urbano. Uso che la piattaforma Himalayan peraltro concilia, grazie alla sua erogazione morbida e ai consumi irrisori. La situazione dovrebbe migliorare sensibilmente con la Scram, concepita per un uso ibrido con larga prevalenza di asfalto e dotata di un anteriore da 19" probabilmente più intonato all'impianto ciclistico di base e soprattutto al 17" posteriore.

Come sempre intrigante il programma colori Royal Enfield, che può contare su una base leggermente diversa rispetto alla Himalayan: la Scram 411 infatti non ha la protezione serbatoio in tubi che fa anche da supporto faro né il piccolo plexi verticale, ma solo due piccole appendici in stile convogliatore nella parte anteriore del serbatoio e un portafaro a mascherina. Inoltre la sella è in pezzo unico anziché in due pezzi e cambia qualche altro dettaglio.

La base tecnica conta invece sullo stesso telaio monotrave sdoppiato in tubi di acciaio, e anche la corsa delle sospensioni è praticamente la stessa: scende da 200 mm a 190 mm per la forcella tradizionale con parasteli a soffietto e resta di 180 mm al posteriore, gestito da un monoammortizzatore centrale montato con leveraggi. Anche l'altezza sella è praticamente invariata: 795 mm per la Scram 411 contro 800 per la Himalayan. Identico anche l'impianto frenante con due dischi (300 mm anteriore e 240 mm posteriore) e ABS a due canali, qui però non disinseribile al posteriore come sulla più enduristica Himalayan. Sempre snelle le ruote con un 90/90 anteriore e un 120/90 posteriore.

Ispirata alle flat track, la Scram 411 vuole dichiaratamente aprire il nuovo filone delle "Adventure-crossover", ovvero moto di destinazione prevalentemente urbana derivate da Adventure con il 21" anteriore. Lo fa puntando sulla ricetta della facilità di utilizzo che sta facendo la fortuna delle ultime Royal Enfield: grande protagonista il monocilindrico corsa lunga raffreddato ad aria e olio e dalle prestazioni "adeguate" con i suoi 24,3 CV a 6.500 giri per 32 Nm di coppia ad appena 4.250 giri. Valori ideali per spostarsi in città con sufficiente brio e zero stress, potendo contare su consumi reali attorno ai 30 km/l e un'autonomia maxi grazie al serbatoio da 15 litri.

Come la Himalayan e la Meteor 350, la Scram 411 offre di serie il navigatore a icone "Tripper" sviluppato con Google e che si basa sulla connessione allo smartphone del pilota, una soluzione semplice ma efficace per rendere ancora più semplici e gradevoli gli spostamenti sia urbani che in esplorazione di nuovi territori. Come detto intrigante la gamma colori, che conta su due livelli di allestimento (Base e Magic) e diversi abbinamenti cromatici: grigio/azzurro, grigio/rosso, grigio/giallo e bianco/rosso. Ce n'è insomma per tutti i gusti, a un prezzo ancora da comunicare ma che dovrebbe essere allineato a quello della Himalayan, ovvero attorno ai 5.400 euro c.i.m.