In Triumph le cose stanno funzionando parecchio bene (leggi l’intervista ad Andrea Buzzoni, numero unmo Triumph Italia). La conferma arriva dal nuovo record di vendite della Casa inglese nell’ultimo fiscal year, che si attesta a 76mila pezzi. Numeri importanti (per avere un riferimento un top player come Ducati si piazza a circa 50mila unita), da cui si evince un certo attivismo tecnico, oltre che commerciale. È indubbio come in Triumph non siamo mai stati così propositivi dal punto di vista del prodotto come negli ultimi due anni: un attivismo marcato e diffuso, che nell’ultima stagione ha portato all’affermazione della Trident 660, un mezzo capace di allargare gli orrizzonti della Casa inglese.

Un mezzo di successo, da cui ora prende corpo – sulla medesima base tecnica – anche una crossover di media cilindrata con tutti i requisiti per ripetere (e forse superare) il successo della sorella naked: lei si chiama Tiger Sport 660 – giusto per rimanere attaccati alle tradizioni di famiglia – e si inserisce nel segmento delle dual sport di media cilindrata, quello dove imperversano la Yamaha Tracer 7, la Kawasaki Versys 650 e, in maniera differente, la Honda NC750X.

TECNICA COMUNE

Come detto la sostanza tecnica della nuova Tiger Sport 660 deriva dalla apprezzatissima Triumph Trident 660: quindi motore tre cilindri (un’unicità in questa categoria) da 81 CV a 10.250 giri/min e 64 Nm di coppia a 6.250 giri/min, un’elettronica superiore per il segmento (con ride-by-wire, traction control disattivabile, ABS, due riding mode road e rain) e telaio perimetrale in acciaio con sospensioni Showa. La forcella ha gli steli rovesciati, uno schema di funzionamento degli steli separati (SFF) e un’escursione di 150 mm. Il mono, invece, ha il precarico regolabile manualmente per adattarsi alle diverse condizioni di utilizzo.

Già, perché questa nuova Tiger Sport 660 ha una doppia ambizione, se con qualcuna di più: la prima è quella di essere un generatore di emozioni grazie a una guida che, in Triumph, promettono essere assolutamente coinvolgente, in piena continuità con il DNA del marchio; la seconda è quella di supportare le velleità turistiche del rider e del suo passeggero. Per materializzare queste aspirazioni si è puntato su una coppia di ruote da 17 pollici a 5 razze e in alluminio (gommate con le polivalenti Michelin Road 5), un’altezza sella di 835 mm, una carena anteriore estesa ma molto aderente al corpo, un serbatoio da 17 litri, un parabrezza regolabile anche in movimento con una sola mano e dei supporti per le valigie laterali rigide integrati nel design del codone, così da garantire tutta la capacità di carico quando si viaggia e tutta la pulizia stilistica quando le borse vengono lasciate in garage.

STILE: RICCA ESSENZIALITÀ

È una moto nuova la Tiger 660, però è tremendamente Triumph: un po’ perché nello sguardo ha un qualcosa della indimenticata Tiger Sport 1050 e un po’ perché i due convogliatori laterali separati sono maledettamente Tiger 900. A un anteriore di sostanza e ricercato fa da contraltare una zona posteriore volutamente snella e asciutta: il telaietto posteriore della Tiger Sport 660 non è identico a quello della Trident; è infatti più lungo e più strutturato, vista l’indole turistica di questa moto che dona anche al passeggero una sella degna di tal nome. E, rispetto alla Trident, anche il forcellone è leggermente più lungo, a tutto vantaggio della stabilità.

Insomma, la famiglia delle Tiger si allarga con un prodotto che, pur essendo un entry level, è già molto ricco a livello di contenuti: non manca infatti il dashboard multi-funzione con schermo a colori TFT (unico nel segmento), l’illuminazione full-LED con indicatori di direzione a disattivazione automatica e la predisposizione per il My Triumph connectivity system (optional), che rende possibile la navigazione a frecce, il controllo dell’action cam GoPro, l’ascolto della musica e l’utilizzo dello smartphone per effettuare o ricevere chiamate.

ACCESSORI A PROFUSIONE

In Casa Triumph l’accessorio è una religione (guarda il video dedicato a quelli per la Trident 660). E infatti lo sviluppo di moto e genuine parts avviene seguendo lo stesso binario, così da avere una launch orchestration ottimale, in grado di non lasciare nulla al caso. Per la Tiger Sport 660 sono già disponibili 40 accessori originali come il quick shifter up&down, le manopole riscaldate, la presa di ricarica USB sotto la sella e tante altre diavolerie. Non c’è dubbio, però, che tra gli accessori più richiesti per questa crossover ci saranno le borse laterali rigide in tinta carrozzeria (57 litri di capienza la coppia) e il top case in grado di contenere due caschi integrali.

Insomma, a Hinckley hanno fatto un bel lavoro e questo alimenta la voglia di appoggiare, il prima possibile, le nostre terga sulla sua sella: già, perché la moto – che sarà disponibile in rosso, grigio e blu – sarà in vendita da febbraio 2022 al prezzo super competitivo di 8.995 euro f.c..