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Un giro di pista a ''Monza, Sahara'' con la BMW R 1250 GS

Redazione
dalla Redazione il 19/11/2018 in Moto & Scooter
Un giro di pista a ''Monza, Sahara'' con la BMW R 1250 GS
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Per il lancio della nuova X5, BMW ha realizzato un’impresa leggendaria: riprodurre il circuito di Monza in scala 1:1 nella sabbia del Sahara. E noi, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di essere i primi a girarci mettendo alla prova la nuova R 1250 GS

Monza è il simbolo della velocità. Il suo tempio. Pochi tracciati al mondo hanno il suo fascino. Questa è la storia, ora inizia il sogno: realizzare la pista di Monza nel deserto. Un sogno che BMW Italia, per il lancio della nuova BMW X5, ha reso possibile riproducendo l’intero tracciato nella sabbia secolare del Sahara. Lo storico circuito di Monza ha così preso forma nel Merzouga, in una delle zone più desertiche del Marocco.

Un giro di pista a ''Monza, Sahara'' con la BMW R 1250 GS
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La genesi di “Monza, Sahara”

Per realizzare l’impresa per due settimane, oltre 50 persone tra ingegneri, geometri, tecnici, operai e piloti hanno lavorato e contribuito alla realizzazione dell’opera. Sono stati necessari 4 giorni di studio e di preparazione con topografi, ingegneri e architetti, con 8 postazioni per la progettazione e la simulazione topografica.

Per 9 giorni, 4 ruspe e 4 camion hanno scavato 24 metri cubi alla volta per preparare il terreno e rimuovere la sabbia in eccesso; mentre 2 grader e 2 compattatori hanno steso e compattato la pista. Oltre 3500 metri cubi di terra sono stati spostati per dar vita alla pista off-road. Un’opera monumentale, incredibile da vedere: un tracciato di 5.793 metri che si staglia tra le sabbie e le rocce del Sahara. Ogni curva, ogni rettilineo, ogni chicane è stata ricostruita fedelmente in scala 1:1, sia nei raggi di curvatura che nelle distanze.

Un'occasione unica

Mentre la pista era in costruzione intanto la nuova BMW X5 era in viaggio. E, dopo aver attraversato l’Europa in un viaggio a tappe, ha finalmente raggiunto il circuito di “Monza, Sahara” nell’impervio deserto marocchino dove, tra dune di sabbia e rocce, ha sfidato uno dei terreni più ostili del pianeta e affrontato Lesmo, Ascari e Parabolica, dando prova delle sue capacità di guida in fuoristrada, grazie al nuovo pacchetto xOffroad, che fa il suo debutto proprio su questo modello. Prima però che la nuova BMW X5 assaggiasse il circuito, noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di metterci le ruote per primi guidando per l’occasione la nuova BMW R 1250 GS. Il risultato? Un giro di pista leggendario che curva dopo curva vi vogliamo raccontare.

Un giro di pista a ''Monza, Sahara'' con la BMW R 1250 GS
Un monento unico, con la BMW R 1250 GS nel nostro giro di pista nel deserto del Sahara

Un giro di pista a "Monza, Sahara" con la R 1250 GS

Pronti, via! Lesmo uno, Lesmo due. Poi giù a fuoco verso il Serraglio: due cilindri, otto valvole, 136 cavalli. Siamo nel tempio della velocità. Mondiale SBK? No, in Merzouga, Marocco, dove inizia il deserto. Non stringiamo i mezzi manubri di una sportiva, dominiamo il mondo dall’alto della BMW R 1250 GS. Manubrione largo, come una maxi crossover deve avere. Sotto le ruote non c’è l’asfalto di Monza, ma la sabbia delle Parigi-Dakar di una volta. Niente slick, oggi si gioca con i tasselli. L’Ascari si avvicina, dentro, sinistra-destra in un attimo. Una moto da 249 chili agile come una enduro, magia del motore con i cilindri contrapposti: un equilibrio perfetto. Da sempre il segreto della GS.

Gas, cordolo esterno verso la Junior, e via: quattromila, cinquemila, seimila giri. Il boxer cambia voce, è il nuovo BMW Shiftcam Technology: un albero a camme per i bassi, un albero a camme per gli alti: è la fasatura variabile. Questa GS prende i giri come una furia, dentro le marce una via l’altra… e in un attimo è già Parabolica. Entro largo, chiudo la traiettoria, l’anteriore da 19 piantato sul Telelever.

Rettilineo, tiro il fiato dietro il cupolino, come in autostrada. Pronto ad andare lontano, perché una GS la prendi per andare lontano. E invece ecco là in fondo la prima variante, pinzata sul freno, staccatona di traverso, mappatura Enduro Pro con l’ABS che lascia derapare il posteriore. E ora si entra nella leggenda: il Curvone. Pieghe memorabili per generazioni di piloti. Acceleratore in mano, con il controllo di trazione che non taglia, ma pela il gas come un pilota perfetto. L’elettronica non è tutto, ma quando funziona così bene è meglio.

La Roggia, poi di nuovo Lesmo 1, Lesmo2 e poi ancora i 136 cavalli del boxer. Monza nel deserto, la sabbia al posto dell’asfalto. Per un giorno, tutto questo è possibile. Ed è il miglior modo per spiegare la parola crossover: una enduro potente come una sportiva. In una sigla, GS.

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