Yabsa 750 by Totti Motori

Al Bike Show di Padova 2009 ha vinto una cafe racer che strizza l'occhio al passato con citazioni estetiche dotte e una ciclistica storica. Senza disdegnare però il presente: sfrutta infatti un iPhone come navigatore!

L'idea era quella di costruire una cafe racer moderna, ma utilizzando lo storico propulsore Yamaha XS, un bicilindrico che fu commercializzato negli anni Settanta per contrastare lo strapotere britannico esercitato dalla Triumph con la Bonneville.

A quei tempi, la migliore ciclistica disponibile per gli amanti del genere era il telaio doppio culla della BSA DB 34, che è stato volutamente replicato in questo progetto.
Costruita da zero e frutto della maestria di Roberto Totti, questa special ha richiesto otto mesi di lavoro ed è stata messa a punto su specifiche fornite dal collezionista Stefano Possati, che ne è anche il fortunato possessore: la coppia non è nuova a realizzazioni di questo tipo che, come nel caso della YABSA, hanno sbancato il Bike Show di Padova, durante il quale Totti non manca mai di mostrare qualche novità.

Sfrutta un motore Yamaha XS 650 raffreddato ad aria con accensione Boyer: la cilindrata è cresciuta fino a quota 750 cc, la preparazione del motore, oltre ai pistoni maggiorati Arias forgiati (con rapporto di compressione di 9.5:1) e alle bielle racing Carrillo, ha riguardato anche l'adozione di nuovi cilindri in alluminio, di valvole maggiorate e di un albero a camme con profilo più spinto. L'alimentazione è affidata a un carburatore Mikuni da 36 mm abbinato all'impianto di scarico totalmente artigianale composto da collettori che corrono sotto la sella e terminali prodotti dalla Laser per la MV Agusta.
Il cambio, a quattro rapporti, sfrutta una frizione standard e una finale a catena DID 520.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito di Roberto Totti, all'indirizzo www.tottimotori.com

Il telaio della YABSA è stato costruito replicando la ciclistica della BSA Goldstar DB 34; è composto da un tubo superiore in acciaio da 25 mm di diametro con forcellone accorciato di 6 mm abbinato a un monoammortizzatore Ohlins. La forcella è una Showa con steli da 44 mm, imbrigliati entro piastre Rizoma.
I due leggerissimi cerchi PVM da 17" sono a 20 razze, realizzati dal pieno in CNC (Controllo Numerico Computerizzato), con canale da 3,5" all'anteriore e da 5,5" al posteriore, e "calzano" pneumatici da 120/70-17 all'anteriore e 180/60-17 sulla ruota motrice.
L'impianto frenante si compone di due dischi PVM da 330 mm con pinze Brembo e di un disco posteriore da 220 mm.
La componentistica, come su tutte le moto realizzate da Totti e, soprattutto, come piace al suo committente, è di primissima qualità e strizza l'occhio all'Hi-Tech pur non disdegnando citazioni del passato: sul manubrio Rizoma, ad esempio, è stato installato un tachimetro analogico circolare Smiths associato ad una piastra centrale con iPhone che funge anche da navigatore satellitare.
Il serbatoio è stato realizzato in alluminio e la sella, essenziale e sottilissima, è stata fatta a mano da Totti. Il resto delle sovrastrutture è di varia provenienza: il parafango anteriore in carbonio è un modello per Honda CBR, mentre quello posteriore, anch'esso realizzato nella pregiata fibra, era destinato ad ornare una Yamaha R6.
La livrea, realizzata dallo specialista Veper, abbina il bianco perlato al color mandarino metallizzato.